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		Biblioteca Bruschi di Genova 
		La biblioteca Bruschi trasferita nella restaurata ex 
		Manifattura Tabacchi costituisce, insieme a un auditorium, una sala musica 
		e un’aula multimediale dislocati su due piani, un complesso di alta valenza 
		culturale.  
		Gli spazi dedicati alla biblioteca si sviluppano in un 
		ampio locale affiancato da una galleria vetrata, che garantisce funzionalità 
		e flessibilità mentre, l’articolazione dell’ambiente e l’abbattimento delle 
		barriere architettoniche offrirono la giusta dimensione di accoglienza agli 
		utenti con diminuite capacità di deambulazione. Inoltre la dotazione di 
		una tecnologia più efficiente consente la fruizione ai servizi di lettura 
		dei disabili della vista. 
		La biblioteca Bruschi è sempre stata sensibile ai temi 
		del disagio, inserendo in organico persone disabili – anche 3-4 alla volta 
		– che si alternano per periodi di almeno due anni. 
		Si parte dal presupposto che la biblioteca non è semplicemente 
		un luogo di conservazione della cultura e del sapere, ma anche un centro 
		di consultazione e di aggiornamento, di conseguenza i servizi devono essere 
		accessibili per tutti.  
		Inoltre, considerando la biblioteca un centro di risorse 
		al servizio della collettività, il trasferimento in una sede più confortevole 
		e meglio organizzata favorirà anche la trasmissione della cultura dei media, 
		attraverso l’utilizzo di avanzate tecnologie digitali ed informatiche.
		 
		Dati statistici al 31/12/06: 
		 
		- Patrimonio librario: 33.610 
		- Presenze in sede: 7.201 
		- Opere date a prestito: 20.878 
		- Iscritti al prestito 642 
		- N. ore di utilizzo postazione internet: 936 
		- N. acquisti 250 
		- N. doni 900 
  
		Manifattura Tabacchi 
		La storia della Manifattura Tabacchi di Sestri Ponente 
		è strettamente legata a quella più generale dello sviluppo industriale del 
		Ponente genovese a cavallo degli ultimi due secoli. 
		Nella seconda metà dell'800 Sestri vantava numerose industrie 
		naval-meccaniche accanto alle quali sorgevano altre attività produttive 
		legate alla lavorazione delle pelli e del tabacco. Il borgo era organizzato 
		lungo una serie di assi paralleli alla costa che, nei secoli, si erano estesi 
		in successione dal monte verso il mare. 
		Nel 1846 ha origine la concentrazione industriale sulla 
		costa, quando i Westermann installarono, all'estremo levante, un'officina 
		meccanica presso i cantieri navali che ne alimentavano l'attività. Uno dei 
		cantieri è quello dei fratelli Cadenaccio, presente già dal 1815 e passato 
		in seguito, come la grande maggioranza delle altre attività, aree e immobili 
		della zona, all'Ansaldo. 
		Nel 1870 la Westermann viene riconvertita in Cantiere 
		Navale Odero mentre nel 1859 nasceva la fabbrica di bulloni G.B.Gillet e 
		nel 1880 le ferriere Raggio. 
		Come accennato, accanto all'industria meccanica si trovavano 
		i primi insediamenti  manifatturieri, come la conceria Cohen nata nel 
		1867 e la Manifattura Tabacchi del l886; entrambi gli stabilimenti sono 
		a monte della linea ferroviaria, in un ambito ancora prevalentemente agricolo 
		ad Ovest dell'abitato. 
		In definitiva, Sestri era una "città" dotata di una forte 
		identità industriale già prima che l'Ansaldo vi acquistasse il cantiere 
		Cadenaccio nel 1894. 
		Tuttavia, da allora la presenza della Società fu assolutamente 
		determinante non solo per l'ulteriore incremento dell'industria pesante, 
		ma soprattutto perchè fece maturare, nella mentalità locale la consapevolezza 
		della vocazione industriale del borgo. 
		Significativo il fatto che ancora nell'Annuario del 1886 venissero descritti 
		di Sestri solo gli aspetti legati all'attività turistico-balneare andata 
		progressivamente decadendo negli anni immediatamente successivi.  
		Dall'ultimo decennio dell'800 ai primi del '900, periodo 
		di inizio dell'attività della Manifattura Tabacchi assistiamo ad un balzo 
		nell'ampliamento della proprietà Ansaldo che, dal secondo decennio del secolo 
		diventa unica protagonista della trasformazione del tessuto industriale 
		di Sestri, privata di tante aziende in crisi a causa della difficile congiuntura 
		economica.  
		In questo quadro, nella necessità bellica del ‘15/’18, 
		nel successivo andamento di crescita, vanno inquadrati i costanti tentativi 
		Ansaldo di avere controllo in qualunque forma possibile dell'area prossima 
		alla Manifattura ed in seguito della Manifattura stessa; una sorta di anomalia 
		costituita dallo stabilimento come si diceva in apertura, rispetto alla 
		tendenza "storica", alla vocazione egemonicamente contieristico-industriale 
		impostata per tutta la zona dall' Ansaldo di quegli anni. 
		Già il 24/5/1800 i municipalisti di Sestri Ponente davano 
		informazione alle centrali autorità di Genova circa" l'ottimo" funzionamento 
		della “fabbrica del tabacco di Sestri” L'edificio era allora ubicato fra 
		le attuali Via Antinori e Via Giotto, presso ponte San Nicola. 
		Nel 1867 il Consiglio Comunale di Sestri Ponente ipotizzò 
		la costruzione di un nuovo edificio per la manifattura Tabacchi e più precisamente 
		"nell'area a Sud della Casa comunale, in Via Anna Imperiale ( oggi Via Biancheri 
		) con il concorso e la cooperazione del governo ". 
		Solamente il 27/3/1885 il Comune di Sestri delibera di 
		costruire sull'area sita tra via dei Costo, via Foscolo, via Calcinare e 
		via Casella una "Nuova Manifattura dei tabacchi" da affittare per 30 anni 
		al ministero delle Finanze. 
		Il 28/7/1887 il Comune di Sestri approvava il pagamento 
		di lire 497.656 all'impresario Domenico Parodi ed entrava così in funzione 
		lo stabilimento che ospiterà nel tempo migliaia di dipendenti tra "sigaraie" 
		e altri. 
		Le condizioni di lavoro nelle manifatture tabacchi erano 
		ovunque molto dure come testimoniano anche i forti movimenti di lotta delle 
		sigaraie fiorentine, precedenti di alcune decenni quelli sestresi, a causa 
		dei vapori dovuti alla lavorazione ed al grandissimo numero di donne che 
		veniva impiegato e che recava con sé una grande quantità di problemi di 
		gestione familiare. 
		In questo senso fu una conquista, presso la Manifattura 
		di Sestri, l'istituzione della" nursery " per i figli piccoli delle operaie 
		all'interno dello stabilimento stesso.  
		I rapporti spesso polemici che hanno visto protagonisti 
		Comune, Amministrazione della Manifattura e Ministero delle Finanze tendono 
		a smorzarsi, sul finire degli anni '20 e durante i '30, affermandosi uno 
		stato di fatto immutato nella gestione della cosa e assistendo all'entrata 
		organica in scena dell'Ansaldo. 
		Intorno al 1961, l'attività manifatturiere iniziava a rallentare determinata 
		dal tramonto di Sestri come centro produttivo del settore sino a vedere 
		la produzione a pieno regime cessare, con la permanenza di una ridotta continuità 
		produttiva, comunque decrescente, sino agli anni '70. 
		Nel 1973 si stabilì un nuovo contratto di locazione fra 
		l’Ansaldo e l'Amministrazione Monopoli di Stato che gestiva la manifattura. 
		Nei pochi anni successivi andava estinguendosi del tutto 
		l'attività manifatturiera con cessazione totale nell’aprile 1981 con una 
		presenza di ormai solo 50 dipendenti. 
		Da allora sino al 1994 restarono in uso alcune parti 
		dell’immobile come deposito dei Monopoli di Stato sino all’accordo della 
		Fincantieri con lo IACP di Genova per la cessione dell'importante struttura 
		ai fini di recupero e di riutilizzo positivo . 
		  
		Caratteristiche storiche dell'edificio 
		Il complesso occupava, dalla data della sua costruzione, 
		un'area di mq 9300 e si articolava in un insieme di costruzioni la cui matrice 
		compositiva va ricercata negli agglomerati industriali fine 800 ove un corpo 
		esterno continuo, a recintare generalmente l'area di proprietà, ha al suo 
		interno un corpo centrale. 
		Tale tipologia, in qualche misura assimilabile alla grande cascina della 
		pianura padana,diffusa in tutti i paesi europei a grande concentrazione 
		industriale è unica in Genova. 
		Il corpo perimetrale è costituito da piano terra e primo 
		piano, coperto da struttura lignea sostenuta da capriate metalliche tipo 
		Polanceau fuse, così come le colonne in ghisa che sostengono i percorsi 
		perimetrali in fonderie Sestresi. Soltanto il corpo lungo Soliman presentava, 
		trattandosi della direzione, l'imponenza propria della funzione avendo un 
		secondo piano. 
		  
		fonte: comunicato stampa del 30 marzo 2007 ricevuto dall'ufficio 
		stampa del comune di Genova 
		
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