Il Papa e il Papato rubrica di CORRERENELVERDEONLINE

Adriano IV ] Anastasio IV ] Benedetto III ] Benedetto VIII ] Benedetto IX ] Benedetto XI ] Benedetto XII ] Benedetto XIII ] Benedetto XIV ] Benedetto XV ] Benedetto XVI ] Bonifacio VIII ] Celestino V ] Clemente XIII ] Giovanni Paolo I ] Giovanni Paolo II ] [ Giovanni XXIII ] Giulio II ] Gregorio XVI ] Leone I ] Leone III ] Leone IV ] Leone IX ] Leone XII ] Leone XIII ] Lino I ] Lucio I ] Paolo VI ] Pio II ] Pio III ] Pio IV ] Pio V ] Pio VI ] Pio VII ] Pio VIII ] Pio IX ] Pio X ] Pio XI ] Pio XII ] Silvestro I ] Sisto II ] Stefano I ]

Papato Elenco dei Papi Storia dei Papi

Correrenelverdeonline

Papi e Papato
Cultura
Personaggi
Libri
[Adriano IV]
[Anastasio IV]
[Benedetto III]
[Benedetto VIII]
[Benedetto IX]
[Benedetto XI]
[Benedetto XII]
[Benedetto XIII]
[Benedetto XIV]
[Benedetto XV]
[Benedetto XVI]
[Bonifacio VIII]
[Celestino V]
[Clemente XIII]
[Giovanni Paolo I]
[Giovanni Paolo II]
[Giovanni XXIII]
[Giulio II]
[Gregorio XVI]
[Leone I]
[Leone III]
[Leone IV]
[Leone IX]
[Leone XII]
[Leone XIII]
[Lino I]
[Lucio I]
[Paolo VI]
[Pio II]
[Pio III]
[Pio IV]
[Pio V]
[Pio VI]
[Pio VII]
[Pio VIII]
[Pio IX]
[Pio X]
[Pio XI]
[Pio XII]
[Silvestro I]
[Sisto II]
[Stefano I]

 

cultura: rubrica dedicata ad associazioni, biblioteche, luoghi, personaggi e festività


 

 

PAPA GIOVANNI XXIII

Il Papa Buono Angelo Roncalli Giovanni XXIIIIl futuro Papa Giovanni XXIII, noto ai più come il “Papa buono”, nacque a Sotto il Monte, comune della provincia di Bergamo, il 25 novembre 1881. Fu il quarto figlio di Marianna Mazzola e di Giovanni Battista Roncalli, due contadini.

La vita dei bambini appartenente a famiglie non abbienti a quei tempi era piuttosto dura. Arrivati ai dieci anni circa, i bambini andavano a lavorare insieme ai genitori. Per Angelo Maria Roncalli, invece la situazione fu diversa. Grazie anche all’interessamento del fratello del nonno, Zaverio Roncalli, l’inclinazione del piccolo Angelo verso la vita ecclesiastica fu assecondata. Fu così che, terminate le elementari, il giovane si preparò all'ingresso nel seminario diocesano. Prima di questo importante ingresso nel mondo ecclesiale, fu data al piccolo Angelo una infarinatura di italiano e latino grazie all’interessamento di  alcuni sacerdoti del luogo.

Il 7 novembre 1892 Angelo Roncalli fece il suo ingresso nel seminario di Bergamo, dove fu ammesso alla terza classe ginnasiale. Fu uno studente che si impegnava molto sia nello studio che nella formazione spirituale. La sua passione venne premiata dai suoi superiori che lo ammisero prima del compimento del quattordicesimo anno alla tonsura.  Inoltre, a soli 19 anni il Roncalli aveva già terminato il secondo anno della facoltà di Teologia. La sua abilità fu ancora una volta riconosciuta, così da Bergamo venne inviato a Roma, a studiare nel prestigioso seminario dell’Apollinare.

Mantenendo il suo ritmo sostenuto, Angelo Roncalli raggiunse, il 13 luglio 1904, il dottorato in teologia.

Immediatamente dopo venne consacrato sacerdote.

Nel febbraio del 1905, venne incaricato di divenire segretario del nuovo Vescovo di Bergamo Mons. Giacomo Radini Tedeschi. La collaborazione tra i due durò circa dieci anni. Fu un periodo in cui la cooperazione di questi due sacerdoti porto ottimi frutti. Infatti la diocesi di Bergamo fu, per l’epoca, un modello autorevole di come la Chiesa possa aprirsi alla modernità.

Oltre al gravoso compito di segretario, il Roncalli riuscì anche ad occuparsi della formazione dei giovani nel seminario. Infatti fin dal 1906 insegnò presso il seminario bergamasco le materie di: storia ecclesiastica, patrologia e apologetica. Nel 1910 venne aggiunta anche la cattedra di teologia fondamentale.

L’attivismo del Roncali non si ferma a questi incarichi, infatti ottenne anche la direzione del periodico diocesano "La Vita Diocesana" e dal 1910 fu anche assistente dell'Unione Donne Cattoliche.

Dalla dipartita di  Monsignor Radini  allo scoppio della prima guerra mondiale passarono solo pochi mesi. La scomparsa dell’alto prelato permise al Roncalli di seguire la vocazione di servizio verso il prossimo. Fu così che il sacerdote bergamasco fu per tre anni sergente cappellano all’interno degli ospedali militari.

Il coraggio del prelato si evince anche nella scelta, avvenuta nel  1918, di dedicarsi all’assistenza dei soldati malati di tubercolosi, nonostante il forte rischio di contagio a cui si esponeva.

Arrivò del tutto inaspettato, nel dicembre del 1920, l'invito del Papa a presiedere l'opera di Propagazione della Fede in Italia. Infatti, terminata l’esperienza della guerra, il Roncalli aveva deciso di istituire a  Bergamo la Casa degli studenti. Si trattava di un'istituzione che sarebbe servito ai giovani di poter seguire in maniera più semplice i suoi studi lontano da casa. Si trattava di un’organizzazione a metà tra il pensionato e il collegio.

Il piccolo mondo del Roncalli, dove pensava di portare a buon fine i suoi progetti, fu distrutto dalla chiamata del pontefice. Nonostante i dubbi personali, il Roncalli obbedì all’ordine del Papa e arrivò a Roma. Prese subito con forte impegno l’incarico per l’opera di Propagazione, tanto da partire per un lungo viaggio all'estero, con l’obiettivo di conoscere meglio le varie situazioni in maniera tale da meglio comprendere quali fossero le vere necessità per l’istituzione che presiedeva.

Il Roncalli fu costretto a lasciare l’incarico nel 1925, quando venne mandato in Bulgaria ad occupare il ruolo di Visitatore Apostolico.

I rapporti tra lo stato Bulgaro e la Santa Sede non erano affatto buoni, inoltre la comunità cattolica era davvero esigua. L’impegno e il buon lavoro eseguito da Angelo Roncalli portò, nel 1931 alla creazione di un rapporto diplomatico ufficiale presso la Bulgaria. La nuova Delegazione Apostolica, ebbe come capo sempre il Roncalli fino al 1934, anno in cui il prelato venne mandato a fare il Delegato Apostolico in Turchia ed in Grecia, paesi anche questi senza relazioni diplomatiche con il Vaticano.

Importante fu il lavoro del Roncalli in Turchia, paese che in quell’epoca stava iniziando un percorso di laicizzazione. Nonostante la situazione politica, il Delegato riuscì a farsi apprezzare.

Un’altre importante risultato conseguito dal Roncalli fu anche quello di riaprire i rapporti con la Chiesa Ortodossa. Infatti, nella sua permanenza in terra turca riuscì ad organizzare alcuni incontri ufficiali con il Patriarca di Costantinopoli, i primi dopo secoli di separazione con la Chiesa Cattolica.

Trovatosi in Turchia durante la Seconda Guerra Mondiale riuscì, grazie ad un simulato atteggiamento neutrale, secondo i dettami provenienti dalla Segreteria di Stato, a svolgere di nascosto un'efficace azione di assistenza a favore degli Ebrei, salvandone a migliaia dallo sterminio. Non fece neppure mancare il suo contributo verso la popolazione greca, stremata dalla fame.

Pio XII, il pontefice dell’epoca, decise di mettere ancora alla prova il Roncalli, decretando di  mandarlo a presiedere la  Nunziatura di Parigi, il 30 dicembre 1944. La situazione parigina obbligava la presenza di un abile diplomatico. Infatti il governo francese imponeva la destituzione di ben trenta Vescovi, accusati di collaborazionismo con il governo filo nazista di Vichy. Roncalli si mosse utilizzando la sua consueta calma apparente. Il suo impegno riuscì a far ridurre il numero di vescovi destituiti a 3. Il lavoro del Nunzio in Francia non si limitò al territorio europeo del Paese transalpino, ma vide anche il Roncalli impegnato anche sui territori africani in possesso della Francia.

A monsignor Roncalli, insieme alla nomina cardinalizia, ricevuta dalle mani del presidente della repubblica francese,  Auriol (recuperando un antico privilegio di alcuni capo di Stato cattolici),  arrivò, nel 1953, il ruolo di Patriarca di Venezia.

In quella che il cardinal Roncalli immaginava fosse l’ultima tappa al servizio della Chiesa Cattolica, trovò un mondo che molto si confaceva al modo di lavorare del porporato. Infatti riuscì ad eseguire il suo lavoro episcopale lavorando vicino alla gente, a stretto contatto con i suoi parroci.

Non avrebbe mai immaginato, l’ormai settantasettenne Roncalli, che dal conclave successivo alla morte di Pio XII non sarebbe più tornato a Venezia. Infatti, il 28 ottobre 1958, dalla loggia centrale di San Pietro si presentò Giovanni XXIII, il cardinal Roncalli.

Già dal nome il nuovo pontefice si mostrava innovativo rispetto ai suoi predecessori. Infatti l’ultimo a prendere il nome di Giovanni fu un antipapa. Ma ad egli non interessò, volendo ricordare con quel nome il padre che fece molti sacrifici per farlo studiare.

 Giovanni XXIII fu la figura che instaurò un nuovo corso della Chiesa Cattolica. La figura del Papa, come venne intesa da Roncalli, doveva sforzarsi di avvicinarsi alla popolazione. In questa maniera Giovanni XXIII apre la strada per arrivare, negli anni 90 del ‘900, agli incontri oceanici che saranno caratteristici del pontificato di Giovanni Paolo II.

La strategia di Giovanni XXIII parte dall’abolizione di  molte formalità nella Santa Sede. Prosegue seguendo la sua missione di pastore andando a visitare i bambini e gli anziani in ospedale e i detenuti in carcere. Ma il momento più alto del pontificato fu l’annuncio a sorpresa dell’apertura del Concilio Vaticano II, una riunione di tutta la Chiesa, che aveva lo scopo di aggiornare la dottrina cristiana.

Ricordiamo inoltre che Giovanni XXIII fu il primo Papa ad uscire dal Lazio, facendo anche da precursore dei viaggi internazionali di Paolo VI, Giovanni Paolo II e Benedetto XVI. Infatti, in prospettiva del Concilio, papa Roncalli decise di compiere un pellegrinaggio in treno a Loreto e Assisi, con lo scopo di dedicare il concilio a San Francesco e alla Madonna.

In pieno clima di innovamento, Giovanni XXIII decise di nominare 37 nuovi cardinali, tra cui per la prima volta nella storia un tanzaniano, un giapponese, un filippino e un messicano, rendendo ancora più palese la vocazione universale che il pontefice voleva dare alla Chiesa. Inoltre fu il primo Papa ad eleggere il primo santo di colore, fra Martin de Porres.

Torniamo al grandioso evento che questo Papa, anziano e bonario solo all’apparenza, impose alla Chiesa Cattolica del XX secolo. Ci riferiamo al Concilio Vaticano II.

L’annuncio di questo evento fu dato nella basilica di s. Paolo fuori dalle Mura, il 25 aprile 1959. In questo momento si ricollega uno dei discorsi più famosi dell’anziano pontefice che, rivolgendosi alla folla assiepata in piazza San Pietro, disse: “Cari Figliuoli, sento le vostre voci. La mia è una voce, sola, ma riassunte la voce del mondo intero: qui tutto il mondo è rappresentato. Si direbbe che persino la luna si è affrettata stasera, osservatela in alto, a guardare questo spettacolo. La mia persona conta niente: è un fratello che parla a voi, diventato padre per la volontà di nostro Signore [...] Ma tutti insieme, paternità e fraternità e grazia di Dio, tutto tutto[...] Continuiamo dunque a volerci bene, a volerci bene così; guardandoci così nell'incontro: cogliere quello che ci unisce, lasciar da parte, se c'è, qualche cosa che ci può tenere un po' in difficoltà[...] Tornando a casa, troverete i bambini, date una carezza ai vostri bambini e dite: questa è la carezza del Papa. Troverete qualche lacrima da asciugare: dite una parola buona. Il Papa è con noi, specialmente nelle ore della tristezza e dell'amarezza. E poi, tutti insieme ci animiamo: cantando, .sospirando, piangendo, ma sempre pieni di fiducia nel Cristo che ci aiuta e che ci ascolta, continuiamo a riprendere il nostro cammino”.

Le finalità di questa grande Assise Conciliare erano davvero gravose: era indispensabile adeguare la dottrina della Chiesa alle necessità più impellenti del mondo uscito dalle due Guerre Mondiali.

Tra i numerosi merito di Giovanni XXIII ci fu quello di iniziare il disgelo nei confronti dell’Unione Sovietica. Infatti, 7 marzo 1963, il Papa accettò di ricevere in un’udienza privata il genero di Kruscev, Alexei Adjubei, con la moglie.

Nella primavera del 1963 fu insignito del Premio "Balzan" per la pace a testimonianza del suo impegno a favore della pace. Importanti nel conseguimento di questo prestigioso riconoscimento sono le pubblicazioni delle Encicliche “Mater et Magistra” (1961) e ”Pacem in terris” (1963). Inoltre non possiamo dimenticare il forte intervento diplomatico durante la crisi di Cuba nell'autunno del 1962.

Un tumore uccise il pontefice il 3 giugno 1963. La notizia della dipartita trovò unanime cordoglio in tutto il pianeta.

Giovanni XXIII venne proclamato beato da Giovanni Paolo II il 3 settembre 2000.

Papa Roncalli venne inizialmente sepolto nelle Grotte Vaticane, nel punto in cui ora è stato sepolto Giovanni Paolo II. Dopo la beatificazione venne  traslato nella navata destra della Basilica di San Pietro.

 

 

 

 

160x600_promo