Il Papa e il Papato rubrica di CORRERENELVERDEONLINE

Adriano IV ] Anastasio IV ] Benedetto III ] Benedetto VIII ] Benedetto IX ] Benedetto XI ] Benedetto XII ] Benedetto XIII ] Benedetto XIV ] Benedetto XV ] Benedetto XVI ] Bonifacio VIII ] Celestino V ] Clemente XIII ] Giovanni Paolo I ] Giovanni Paolo II ] Giovanni XXIII ] Giulio II ] Gregorio XVI ] Leone I ] Leone III ] Leone IV ] Leone IX ] Leone XII ] Leone XIII ] Lino I ] Lucio I ] Paolo VI ] Pio II ] Pio III ] Pio IV ] Pio V ] Pio VI ] Pio VII ] Pio VIII ] Pio IX ] Pio X ] Pio XI ] Pio XII ] Silvestro I ] Sisto II ] Stefano I ]

Papato Elenco dei Papi Storia dei Papi

Correrenelverdeonline

Papi e Papato
Cultura
Personaggi
Libri
[Adriano IV]
[Anastasio IV]
[Benedetto III]
[Benedetto VIII]
[Benedetto IX]
[Benedetto XI]
[Benedetto XII]
[Benedetto XIII]
[Benedetto XIV]
[Benedetto XV]
[Benedetto XVI]
[Bonifacio VIII]
[Celestino V]
[Clemente XIII]
[Giovanni Paolo I]
[Giovanni Paolo II]
[Giovanni XXIII]
[Giulio II]
[Gregorio XVI]
[Leone I]
[Leone III]
[Leone IV]
[Leone IX]
[Leone XII]
[Leone XIII]
[Lino I]
[Lucio I]
[Paolo VI]
[Pio II]
[Pio III]
[Pio IV]
[Pio V]
[Pio VI]
[Pio VII]
[Pio VIII]
[Pio IX]
[Pio X]
[Pio XI]
[Pio XII]
[Silvestro I]
[Sisto II]
[Stefano I]

 

cultura: rubrica dedicata ad associazioni, biblioteche, luoghi, personaggi e festività


 

 

I PAPI NELLA STORIA

Subito dopo la morte di Gesù i vari apostoli iniziarono da Gerusalemme a spostarsi nei vari territori dell’Impero Romano a portare gli insegnamenti del Messia. Anche l’anziano Pietro, a rischio persecuzione in Palestina, fu costretto ad abbandonare la sua terra e lasciare il controllo della Chiesa di Gerusalemme a Giacomo. Secondo quello che ci riporta la tradizione cattolica, Pietro si recò a Roma. Si tratta dell’apostolo a cui Gesù, secondo i vangeli canonici, aveva detto "Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa, e le porte dell'Ade non la potranno vincere. Io ti darò le chiavi del regno dei cieli, e tutto ciò che avrai legato sulla terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che avrai sciolto in terra sarà sciolto nei cieli".

Nella capitale dell’Impero, sempre secondo l’agiografia petrina, fu crocifisso a testa in giù. Pietro venne seppellito sotto terra sul colle Vaticano. La tomba dell’apostolo oggi è sotto l’altare maggiore della Basilica di San Pietro.

Le catene che legarono l’apostolo sono invece conservate nella chiesa di San Pietro in Vincoli, sempre a Roma.

La morte e la presenza di Pietro a Roma sono state utilizzate dalla Chiesa cattolica per giustificare la presenza del Papa nella Città Eterna e la supremazia di questi su tutti i vescovi cattolici.

Approfittando della caduta dell’impero romano d’Occidente, il papato si ritaglierà un ruolo importante nella storia dell’Europa Occidentale, annoverando nelle sue fila alcuni personaggi che hanno davvero tessuto le fila dei più grandi avvenimenti della storia.

Il ruolo di Papa è stato estremamente importante, infatti sono in pochi quelli che decisero di abdicare e a lasciare il soglio pontificio prima della morte. Nella storia sono in tre, riportati in ordine alfabetico: San Celestino V, San Clemente I e Gregorio XII.

Tra i grandi pontefici troviamo sicuramente Gregorio Magno. Questi fu uno tra i grandi dottori della Chiesa, e la sua importanza viene ribadita dalla sua presenza nel Martiriologio sia dalla Chiesa d’Occidente che da quella orientale. Tra gli eventi importanti promossi  sotto il suo pontificato ricordiamo la conversione del re longobardo Agilulfo, con la conseguente maggiore stabilità all’interno dei territori papali, e la missione di evangelizzazione della Britannia.

Leone III fu invece il pontefice che diede anche una stabilità politica all’Europa occidentale. Infatti, riconoscendo come nuovo Imperatore il re dei Franchi Carlo Magno, riuscì ad avere nuovamente uno Stato potente che univa Francia, Germania ed Italia. In cambio di questo importante riconoscimento la dinastia carolingia provvide a contribuire all'opera d'organizzazione che il Vescovo di Roma doveva dare alla Chiesa. Fu così che l’imperatore Carlo il Calvo, nell'877, accetta i canoni del concilio di Ravenna decidendo che l'investitura dei metropolitani debba essere approvata dal papa. Il papa è ormai, almeno per l’occidente, il capo della Chiesa, al quale è riservato il diritto di convocare concili, di omologare le loro deliberazioni, di giudicare e destituire i vescovi.

 Nel 1049 papa Leone IX, dichiara il vescovo di Roma primo apostolico della Chiesa universale.

Arrivando ai primi anni del 1300 ricordiamo un papa divenuto, grazie alle parole di Dante Alighieri nella divina commedia, tristemente famoso. Si tratta di Bonifacio VIII. Questi viene posto dal poeta toscano nel girone dei simoniaci, e venne, in altre parte della commedia definito come indegno del ruolo di Papa. Nella realtà Bonifacio VIII fu costretto a combattere una battaglia, persa in partenza, per mantenere il papato al di sopra dei nascenti stati nazionali di Francia ed Inghilterra. Fu l’autore della bolla “Unam Sanctam”, un documento in cui si esplicava la superiorità papale. Bonifacio deve essere anche ricordato come il promulgatore del primo Giubileo.

Papa Innocenzo III fu un altro pontefice che fu costretto a combattere per l’indipendenza del suo Stato. Il suo principale avversario fu l’imperatore di Germania. Una volta riuscito a sistemare i suoi problemi con l’Impero, il papa si preoccupò di risolvere il problema dello scisma d’oriente. Si tratta della divisione tra la Chiesa bizantina e la Chiesa Cattolica. Per fare ciò indisse una crociata di liberazione dalla minaccia islamica che la repubblica di Venezia trasformò, nel 1204 nel sacco di Costantinopoli. Questo evento provocò una riappacificazione virtuale tra le due Chiese, mentre nella realtà non fece altro che acuire le diffidenze e l’odio tra le due religioni.

Innocenzo III fu inoltre il pontefice che, con il IV concilio lateranense, istituì il tribunale dell’Inquisizione, una tra le istituzioni più nefaste della storia europea.

Da ricordare tra i pontefici più importanti, citiamo Papa Clemente V, il papa che, sottomesso all’autorità del potente regno di Francia, decise di spostare la sede papale da Roma ad Avignone. Fu sempre sotto Clemente V che l’ordine dei templari, verso i quali il re di Francia era fortemente indebitato, venne definitivamente distrutto. Da lì ci saranno una serie di pontefici che resteranno nella sede di Avignone, sotto il controllo del re di Francia.

Un altro papa francese, Clemente VI, fu il fautore della fine della cosiddetta “Cattività avignonese”.

Si narra che fu la Santa Caterina da Siena a convincere il pontefice.

Con questo spostamento inizio il cosiddetto “Scisma d’Occidente”, una situazione in cui a Roma esisteva una sede papale e ad Avignone, sulla spinta del re di Francia, i cardinali transalpini eleggevano un antipapa.

Nonostante l’essere in pieno Scisma d’occidente, Papa Bonifacio IX riuscì nell’impresa di indire due giubilei, uno nel 1390 e uno nel 1400.

La fine dello Scisma d’Occidente lo si ebbe, nei primi anni del 1400 con papa Martino V. Egli fu un grande mediatore, infatti trovò accordi, oltre con i re di Francia ed Inghilterra, anche con gli ebrei, dei quali accettò la richiesta per ritirare la legislazione antigiudaica promulgata dall’antipapa Benedetto XIII.

Sempre nella metà del 1400 ci fu come pontefice Nicolò V. Questi fu l’ultimo papa che incoronò un imperatore del Sacro Romano Impero, Federico III. Inoltre questo papa invitò anche a salvare l’esistenza dell’impero Bizantino, che era caduto in mano degli Ottomani. La sua richiesta cadde nel vuoto.

Il più grande re dello stato pontificio fu Giulio II. Della nobile famiglia dei Della Rovere, eletto papa, fu un grande politico e guerriero. Sotto il suo pontificato lo Stato Pontificio ebbe il suo apice al livello politico. Non ci sarà più, nella storia del papato un pontefice così abile nella politica. Giulio II fu anche un grande costruttore. Portò a Roma artisti come il Bramante e Michelangelo. Per finanziare tutte le sue imprese, il papa iniziò a vendere indulgenze. Questa situazione causò le critiche di Erasmo da Rotterdam e di Martin Lutero. Furono le premesse per la riforma protestante.

Nei primi anni del XVI secolo scoppiò in Europa la crisi religiosa causata da Martin Lutero. Il papa dell’epoca, Leone X, non riuscì a comprendere bene la portata dell’evento, non riuscendo a portare delle modifiche necessarie per mantenere l’unità della Chiesa.

Prima dell’avvento di Giovanni Paolo II e Benedetto XVI, gli ultimi due papi eletti, l’ultimo pontefice di provenienza straniera fu, nel 1522 Adriano VI, un olandese. Questo pontefice fu un ex giudice dell’inquisizione, e come tale cercò di riformare la curia romana. Nonostante la sua preparazione prese sottogamba la situazione di Martin Lutero.

Un altro papa del 500 da ricordare è sicuramente papa Pio V, che verrà fatto santo da Clemente XI.

Fu un papa dai costumi rigidi e austeri, e cercò di riportare un po’ di sobrietà nella curia Romana. Cercò di rilanciare la religiosità delle terre italiche pubblicando un nuovo messale romano ed un nuovo catechismo. Il suo tentativo di difendere la Chiesa, profondamente colpita dalla riforma protestante, sfociò in un nuovo slancio contro le eresie e contro gli ebrei. Questi ultimi furono costretti a vivere, all’interno dei territori pontifici, solamente nei ghetti di Roma e Ancona.

Tra i papi dei Seicento una citazione la merita sicuramente Urbano VIII. Questi, oltre ad arricchire Roma con  degli importanti edifici come il famoso Palazzo Barberini, fu un vero mecenate per il Bernini, al quale commissionò numerose opere. Urbano VIII fu anche l’ideatore del palazzo di Castel Gandolfo, l’attuale residenza estiva del pontefici. Purtroppo il pontificato di Papa Urbano VIII deve anche essere ricordato per la condanna definitiva di Galileo Galilei di fronte all’Inquisizione. Urbano però fu anche il pontefice che, nel 1639, dichiarò illegittima la schiavitù in sud America. 

La storia del papato continuò, nel corso dei secoli successivi, con poche novità, uno stato con poche personalità e pochi personaggi importanti.

La grandezza del papato, anche se può sembrare paradossale arriverà con la perdita del potere temporale del pontefice.

Pio IX fu uno tra i pontefici che regnò più a lungo nella storia e fu anche il papa che segnò il passaggio dallo Stato della Chiesa alla fine del potere temporale dei pontefici.

Da ricordare anche Benedetto XV, un papa che cercò in tutti i modi, sfruttando anche un mezzo di comunicazione di massa recente per l’epoca, come la radio, di fermare il dramma della Prima guerra mondiale. È da lui che parte l’impegno morale che i pontefici utilizzeranno per influenzare la politica mondiale.

Pio XII fu una figura invece contrastata, durante il suo pontificato ci fu la pacificazione tra il Vaticano e lo Stato Italiano grazie ai Patti lateranensi del 1929, ma fu anche il pontefice che visse l’olocausto.

Su questa enorme tragedia si fanno molte discussioni sui cosiddetti “silenzi” del Papa. Senza entrare nel dettaglio si ricorda solo che molti sacerdoti, anche importanti o futuri Papi, di impegnarono fortemente per salvare la vita a degli ebrei durante la seconda guerra mondiale.

Passando ancora in rassegna i Papi del ‘900 ricordiamo Giovanni XXIII, l’ideatore del Concilio Vaticano II, un evento che rappresenta la più grande apertura della Chiesa verso la modernità.

Inoltre ricordiamo Giovanni Paolo II che con il suo pontificato ha portato realmente la Chiesa nel secondo Millennio con il Giubileo del 2000. Giovanni Paolo II fu anche il Papa che aprì le porte della Chiesa ad Internet.

Il pontefice che regna attualmente, nel giugno del 2009, è Benedetto XVI.

Passiamo ora a descrivere cosa accade alla morte di un Papa. Dice un noto proverbio che “morto un Papa, se ne fa un altro”. Ma cosa succede in quei giorni?

Innanzitutto una volta conclamata la dipartita del Pontefice inizia il periodo della cosiddetta “Sede vacante”.  Al Papa morto viene tolto l’anello piscatorio, simbolo del suo ruolo di successore di Pietro. Questo anello verrà distrutto. Nel frattempo si sigillano le stanze papali. Queste verranno riaperte solo quando il nuovo pontefice verrà eletto.

In questo lasso di tempo tutte le cariche del Vaticano decadono, il potere della Chiesa è racchiuso nelle mani del collegio cardinalizio. Il collegio dei cardinali comprende sia i cardinali elettori che non elettori. Gli elettori sono quelli che potranno divenire Papa, e che devono avere meno di 80 anni.

All’interno del collegio due sono le figure più importanti: si tratta del Cardinale Decano, colui che presiederà il conclave e celebrerà la messa esequiale del pontefice morto e quella “Pro eligendo Pontefice” prima del conclave.

Il Vescovo di Roma, prima del 1200, veniva eletto per acclamazione dal popolo presente a Roma.

Aumentando l’importanza del ruolo di Vescovo dell’Urbe e guida della Chiesa Cattolica, l’elezione del Papa passerà ad impegno del collegio cardinalizio.

L’elezione del Pontefice si chiama Conclave, questo nome deriva dal latino “Cum Clavis”, sta a sottolineare il fatto che i Cardinali, una volta entrati nella Cappella Sistina, vengono chiusi sotto chiave, senza poter avere contatti con il mondo esterno.

Avvenuta la chiusura della stanza, il Maestro di cerimonie del Vaticano dichiara: “ Extra omnes !“(Fuori tutti).

Le votazioni durante il conclave sono giornaliere. Ci sono in tutto quattro momenti: due al mattino e due il pomeriggio.

Risulterà eletto Papa  chi ha ottenuto i due terzi dei voti.

Trovato il cardinale che riunisce i consensi dei suoi colleghi, si avvicina a questa persona il Decano del collegio. A questo punto si dà inizio ad una antica cerimonia in latino.

L’evento si svolge così: il Decano chiede al futuro Papa: “Acceptasne electionem ad summum  pontificem de te canonice factam “? (Accetti la tua elezione a sommo pontefice fatta canonicamente?)  in caso di risposta positiva il papabile dichiara: “Accepto“. (Accetto). In caso di rinuncia, si ricomincia a seguire le consultazioni e le votazioni.

Al momento della dichiarazione di accettazione, il cardinale designato diventa immediatamente il nuovo Papa.

I Cardinali elettori a questo punto si tolgono lo zucchetto in segno di omaggio verso colui che è il nuovo pontefice.

Ora è necessario preparare la presentazione del nuovo Papa al mondo. Dunque il cardinal Decano prosegue chiedendo all’eletto:  “Quomodo vis vocari?”(Come vuoi essere chiamato). Qui il pontefice sceglie il suo nome da successore di Pietro.

Presentato anche il nome del nuovo Papa, è necessario prepararlo per la presentazione davanti al popolo cattolico. Il neo pontefice si reca presso la sacrestia della Sistina dove, aiutato dal Cerimoniere e da un sarto, si sveste della porpora cardinalizia per indossare tonaca e zucchetto di colore bianco.

A vestizione avvenuta, mentre i cardinali si recano dal Papa eseguendo la cerimonia dell’obbedienza, il cosiddetto bacio della pantofola, le schede della votazione vengono bruciate aggiungendo un colorante bianco. La fumata bianca è il primo messaggio al mondo che è stato eletto il nuovo pontefice.

Da questo momento il centro della scena è la loggia centrale della Basilica di San Pietro.

Dalla Basilica esce per primo il Cardinale Protodiacono, colui che è stato indicato a annunciare l’elezione del nuovo pontefice. Una volta di fronte alla folla radunata nella piazza all’interno del colonnato del Bernini, il cardinale dichiara: “Annuntio vobis gaudium magnum: habemus Papam! eminentissimum ac reverendissimum dominum dominum … (nome di battesimo del Papa), Sanctae Romanae Ecclesiae Cardinalem … (cognome del Papa) qui sibi nomen imposuit … (nome pontificale)”.

Dopo la sua presentazione alla folla esce il Papa che impartisce la sua prima benedizione Urbi et Orbi.

A partire dall’elezione di Giovanni Paolo II è divenuta tradizione che il neo Papa lasci un suo primo piccolo messaggio di saluto alla folla.

 

 

 

160x600_promo