Teatri in Italia e nel Mondo rubrica di CORRERENELVERDEONLINE

Teatro ] Eventi ] inserisci il tuo Teatro ]


Teatri Italia ] Teatri Abruzzo ] Teatri Basilicata ] Teatri Calabria ] Teatri Campania ] Teatri Emilia Romagna ] Teatri Friuli Venezia Giulia ] Teatri Lazio ] Teatri Liguria ] Teatri Lombardia ] Teatri Marche ] Teatri Molise ] Teatri Piemonte ] Teatri Puglia ] Teatri Sardegna ] Teatri Sicilia ] Teatri Toscana ] Teatri Trentino Alto Adige ] Teatri Umbria ] Teatri Valle d'Aosta ] Teatri in Veneto ]


Teatri Austria ] Teatri Belgio ] Teatri Francia ] Teatri Germania ] Teatri Gran Bretagna ] Teatri Principato di Monaco ] Teatri Olanda ] Teatri Portogallo ] Teatri San Marino ] Teatri Spagna ] Teatri Svizzera ] Teatri USA ]


L'Italia per: ANTIQUARIATO - CASE d'ASTA - MUSEI - MOSTRE - TEATRI - SITI ASTRONOMICI

Teatro Cinema Film & Recensioni Musica

Correrenelverdeonline

Teatro
Eventi
inserisci il tuo Teatro


Aggiungi un posto a tavola

Aida

Carmen

Giù dal Monte Morgan

La notte poco prima della foresta

Liolà

Medea

La notte delle fate

Sabrina


Intervista a Vincenzo Zitello

Intervista a Giorgio Calcara


Teatri Italia
Teatri Abruzzo
Teatri Basilicata
Teatri Calabria
Teatri Campania
Teatri Emilia Romagna
Teatri Friuli Venezia Giulia
Teatri Lazio
Teatri Liguria
Teatri Lombardia
Teatri Marche
Teatri Molise
Teatri Piemonte
Teatri Puglia
Teatri Sardegna
Teatri Sicilia
Teatri Toscana
Teatri Trentino Alto Adige
Teatri Umbria
Teatri Valle d'Aosta
Teatri in Veneto


Teatri Austria
Teatri Belgio
Teatri Francia
Teatri Germania
Teatri Gran Bretagna
Teatri Principato di Monaco
Teatri Olanda
Teatri Portogallo
Teatri San Marino
Teatri Spagna
Teatri Svizzera
Teatri USA

 


 


EVENTI RECENSIONI INTERVISTE OPERE NEL MONDO DEL TEATRO

“La notte poco prima della foresta” di Bernard-Marie Koltès

con Claudio Santamaria - Regia di Juan Diego Puerta Lopez

Evento svoltosi a Roma, al Teatro Piccolo Eliseo, dal 9 al 28 marzo 2010

Una città e tutte, una notte e un’esistenza intera, un disagio, un’estraneità e un dramma, un monologo e dialogo rivolto ad un qualcuno qualunque o a nessuno: questo il cuore dell’altalenante simmetria evocata dalla recitazione di un Claudio Santamaria “ispirato” nella piece “La notte poco prima della foresta” di Bernard-Marie Koltès, messo in scena al Piccolo Eliseo di Roma dal 9 al 28 Marzo 2010.

Già il titolo richiama due elementi che evocano mistero, buio e disagio: la notte e la foresta nell’immaginario di Koltès sono il non-luogo dello straniero, la precarietà espressa nel flusso di coscienza di un nomadismo concreto e psichico, in cui mancano appigli terreni ed emotivi.

Non ci sono punti nel testo: un’unica immensa frase di 63 pagine, in cui il respiro traballa, salta, si mozza, esplode e svanisce rarefatto in un’esasperante democrazia di pensiero.

È questa forza espressiva che rasenta lo stordimento la materia prima in sala al Piccolo Eliseo, che parte dall’opera di un ventottenne Koltès (la prima rappresentazione di“La notte poco prima della foresta”risale al 1977 al Festival Off di Avignone), lucido e delirante nello stesso tempo, per addensarsi poi in sguardo, parola, urlo, gesto, lamento e guizzo dell’attore, con l’attualità e lo spessore di oggi, in un’atmosfera ricca di echi dolorosamente quotidiani.

La regia del colombiano Juan Diego Puerta Lopez privilegia, per l’espressione di una sofferenza intensa e laica che si propone di raggiungere l’estasi del delirio nel minimalismo delle credenze, uno scenario visionario e scarno anche nell’allestimento di Carmine Guarino e Loredana Longo, che si illumina e si arricchisce al pubblico solo grazie allo sguardo e al movimento denso di significati del protagonista, che gli imprime senso ad ogni passo.

Il movimento e il gesto, la corporeità sono tra i punti chiave di questo nuovo registro stilistico, dove il linguaggio abbraccia tutti gli stadi dell’espressione: ora nodoso e ricurvo come un ulivo, ora goffo e supremo come un albatros, è il corpo dell’attore che si presta a far vibrare tenerezza, emozione, rabbia, paura e debolezza tra gli spettatori.

La pioggia, come rumore liquido ed elemento catartico ed incessante, accompagna il racconto di una delirante ed acuta ricerca di amori impossibili, tanto precari quanto ossessivi e multiformi, racchiusi  in madri o donne innocenti o perdute, alle quali l’uomo è inchiodato da un’ immensa e ontologica debolezza.

Santamaria invoca il compagno con un altruismo ed un’apertura che non ha fine, l’anima gemella di un comune sentire, lontano dagli odiati specchi, metafora della costante molteplicità di estranei occhi ostili che frammentano irrimediabilmente, nell’immagine che rimandano, la personalità di un individuo che, straniero per definizione, non vuole riconoscersi nell’emarginato ratto che è obbligato a sentirsi per colpa loro.

L’uomo cerca invece “una camera per una notte…solo per una parte della notte”, come un albergo, sempre estranea e mai familiare nel senso tradizionale che è ormai lontano, nell’abitudine della non routine comune solo agli altri, i bastardi padroni e vittime di un tessuto sociale inospitale e corrotto, spietato per uno spirito fiaccato e fragile.

È senza radici lo straniero di Koltès, alieno a tutti ma normale a sé stesso, che ama intensamente e intensamente cerca la complicità umana materna, femminile, fraterna, materiale e psichica in un tempo che non riesce più a raggiungere, non lo riconosce come pari, di cui è rabbiosa vittima da attore inconsapevole.

“La notte poco prima della foresta” è un testo aperto, che ogni sera guadagna luci e ombre nella singola interpretazione, affidato ad un caleidoscopico e intenso attore cult del panorama artistico contemporaneo.

Alessandra Giordani

 

 

 

160x600_promo