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I Classici della Letteratura 
		
		
		È complicato definire chiaramente chi sia un autore che si merita di 
		essere annoverato come un classico della Letteratura se prima non 
		chiariamo in maniera netta cosa sia un “classico”. 
		
		
		Per spiegare meglio l’accezione con cui utilizziamo questo termine 
		facciamo riferimento all’autore latino Aulo Gellio che praticamente 
		definisce la differenza tra “classicus scriptor e proletarius scriptor”. 
		Questa distinzione indicava un chiaro riferimento alle classi sociali 
		dell’antica Roma dove, riferendosi alla Classe per antonomasia, ci si 
		riferiva alle persone più ricche dell’Impero, ben lontano dai poveri 
		proletari. 
		
		
		Quindi, traslando la definizione a livello dello studio degli autori, 
		classico serve per indicare un appartenente al livello più alto, un 
		sinonimo di eccelso. Una simile accezione indica che classici sono tutti 
		gli autori che possono risultare “esemplari”, ossia dei veri e propri 
		punti di riferimento per i propri colleghi e per coloro che li leggono. 
		
		
		Questa definizione ha il pregio di non porre né dei limiti temporali né 
		dei limiti spaziali per definire un autore come classico, quanto 
		piuttosto questo livello di giudizio si riferisce ai diffusi commenti e 
		riferimenti positivi che un autore può avere. 
		
		
		Riepilogando la definizione possiamo chiaramente dire che a questa 
		categoria hanno pieno diritto di appartenere sia Dante che il Manzoni, 
		Shakespeare come Lilin (un autore moderno dal punto di vista temporale 
		ma che ha già dato un nuovo significato al termine biografia). 
		
		
		In pratica tutti coloro che, nel loro lavoro di autori, permettono di 
		creare una nuova e chiara definizione di composizione bella ed armonica. 
		Un personaggio da studiare perché, con la conoscenza della sua poetica, 
		possiamo far crescere le nostre passioni, migliorare lo stato del nostro 
		spirito. 
		
		
		Le opere di questi autori hanno una forza tale da essere più forti dello 
		scorrere del tempo, perché toccano delle corde che suscitano emozioni 
		nei lettori di ogni epoca. Ecco perché darsi un limite temporale per 
		applicare la definizione di “classico” ad una autore, ci sembra un 
		errore madornale e non ci meraviglierebbe di vedere fra i classici 
		(prima fra quelli per "ragazzi" poi in assoluto) "Harry Potter". 
		
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