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PITTURA 
		La pittura è 
		una delle più affascinanti arti maggiori; l’arte e tecnica del depingere, 
		ossia di ornare accuratamente, affonda le sue radici in tempi molto remoti. 
		Basti guardare, ad esempio, le antiche pitture rupestri della
		grotta Chauvet, in Francia, ricca rappresentazione (più di 500 opere) 
		di bisonti, leoni, cavalli ed altri animali.  
		Se si seguono 
		le definizione manualistiche sulla pittura, ci si accorge immediatamente 
		della funzione comunicativa della pittura; ogni pittore, seguendo le proprie 
		intenzioni, applica il colore sulla superficie (carta, muro, tela, legno, 
		seta, ceramica, etc.) in un libero gioco che produce senso dalla disposizione 
		delle forme e dei colori. Ne derivano un senso iconografico ed un dialogo 
		che mette in comunicazione l’artista e l’osservatore, attraverso un continuo 
		gioco di rimandi alla realtà ed un significato che prende forma dalla scelta 
		dei codici espressivi. L’opera pittorica, a questo punto, diventa un simbolo 
		artistico, una sublimazione della vita attraverso l’elevazione artistica 
		dell’opera. 
		Questo lo si 
		osserva principalmente nella pittura intesa in senso artistico, ossia tenendo 
		in considerazione la questione pittorica che, a partire dall’arte greca, 
		ha messo in evidenza elementi fondamentali quali la resa cromatica, l’illusione 
		degli spazi, la studio della luce, etc. 
		Se si guarda 
		il disegno colorato, tipico ad esempio dell’arte egizia, si 
		nota come la funzione primaria dell’opera sia quella della comunicazione 
		sociale. La stessa funzione la si ritrova ancora presso alcune popolazioni 
		primitive; in occasione di riti e cerimonie, la pittura del corpo 
		assume valori simbolici che rimandano alla sfera magico - religiosa. 
		Nei secoli l’opera 
		pittorica si è arricchita di nuovi materiali, di strumenti e di superfici 
		per la sua realizzazione. Dall’affresco, realizzato sull’intonaco 
		fresco, così da permettere al colore di fissarsi stabilmente, si è passati 
		ad applicare il colore su superfici in legno, tela, carta, stoffa, attraverso 
		spatole, pennelli, aerografo, punte ed altri oggetti adattati per assecondare 
		la fantasia dell’artista. 
		Accanto alla
		pittura ad olio, perfezionata nelle Fiandre a partire dal 
		XV secolo, si osservano le magnifiche opere giapponesi monocromatiche realizzate 
		con lo stile sumi-e. 
		Molti di noi 
		hanno avuto la possibilità di provare almeno una volta a dipingere con la 
		tecnica dell’acquarello; mentre la pittura ad olio prevede 
		un’accurata preparazione della tela e dei colori, l’acquarello è una tecnica 
		molto rapida che può essere realizzata con materiali facilmente trasportabili. 
		Altre esempi 
		di composizione pittorica sono il mosaico, stupendo esempio 
		di abbinamento di tessere dalle forme e colori diverse, ed il batik 
		indonesiano, vistosa tecnica utilizzata per colorare il tessuto. 
		La pittura ha 
		trovato nel tempo numerosi stili personali; molti pittori possono però essere 
		accomunati in diverse correnti artistiche che hanno fatto della pittura, 
		intesa nel senso più ampio del termine, la loro forma espressiva privilegiata. 
		L’action painting, ad esempio, accomuna artisti come Mark 
		Rothko, Willem de Kooning e Jackson Pollock nell’enfatizzare 
		l’atto fisico della pittura, privilegiando l’attività spontanea dell’azione 
		pittorica.  
		L’astrattismo,
		
		invece, unisce artisti come 
		Vasilij 
		Kandinskij 
		e Piet Mondrian nel comune intento di realizzare opere che si allontanano 
		dalla rappresentazione del reale, in un dialogo totalmente nuovo tra geometrie 
		e stati d’animo. 
		Nell’arte contemporanea, 
		la pittura comunica molto spesso con altre arti ed altri linguaggi, così 
		da creare uno spettacolo totale che stimola sensi diversi. 
		Quel che resta 
		e sempre resterà della pittura è la sua capacità di fissare nel tempo un’immagine 
		della vita.  |