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Osservatorio Astronomico di Collurania – Teramo “Vincenzo Cerulli”

Via Mentone Maggini 64100 Teramo

Tel. 39-0861210490 fax 39-0861210492

postmaster@te.astro.it

È uno dei pochi Osservatori astronomici che è nato per la passione e l’impegno di una persona, un cittadino di Teramo, che ha dimostrato “tutto il suo attaccamento alla scienza e alla Pubblica Istruzione,  ad una scienza che vuole le Specole edificate in luoghi lontani da centri popolati e perciò che godano di una perfetta trasparenza atmosferica,  ed impegnate direttamente in ricerche scientifiche”.

Vincenzo Cerulli è stato il fondatore dell’Osservatorio Astronomico di Collurania, nato a Teramo nel 1859, a soli 22 anni si laureo in fisica presso l’Università di Roma  e si trasferì subito dopo in Germania  per perfezionarsi nei calcoli d’orbita.

In Germania  conobbe personalità del campo scientifico con le quali tenne rapporti di amicizia e di lavoro e con le quali ebbe scambi culturali dando esito a una ricca documentazione scientifica.

Tornato in Italia fu astronomo presso l’Osservatorio del Collegio Romano di Roma,  poi a circa  trenta anni  acquistò una collina vicino Teramo  a cui dette il nome di Collurania e vi creò un osservatorio astronomico dotato di strumenti all’avanguardia  per  le osservazioni e i calcoli astronomici. Le prime osservazioni del 1896 gli permisero di studiare a fondo la topografia   e le variazioni dell’aspetto superficiale del pianeta che lo portarono a presentare la “Teoria ottica” giungendo alla conclusione che l’osservatore, sulla base di caratteristiche ottiche del telescopio usato, compie una integrazione visiva raccordando tra loro macchie scure al limite della visibilità e perciò vedendo configurazioni non aventi alcun significato fisico. Tale osservazioni furono evidenziate anche dagli astrofisici Schiaparelli e Lowell.

Vincenzo Cerulli  si dedicò con passione all’astronomia di posizione osservando asteroidi, comete e stelle doppie  calcolando autonomamente le orbite.

Scoprì nella notte del 2 ottobre del 1910 un nuovo pianeta che battezzò “Interamnia” dal nome latino di Teramo.

Di Cerulli si ricordano i metodi di elaborazione del  calcolo delle perturbazioni sia sulle orbite dei pianeti che su quelle stellari.

Notevole e varia fu la produzione scientifica di Vincenzo Cerulli sia nel campo dell’astronomia  che in quella dell’astrofisica, numerose furono le sue pubblicazioni; fu Presidente del Comitato Astronomico Nazionale, Vice Presidente  dell’Unione Astronomica Internazionale  e  professore onorario di astronomia all’Università di Roma.

Nel 1917  donò allo Stato la Specola di Collurania  a condizione che venisse impegnata per studi indipendenti dell’astronomia, il Governo Italiano accettò e gli intitolò la Specola.

La Specola di Collurania “Vincenzo Cerulli” arricchita da numerosi strumenti  e  finanziata dallo stesso Cerulli ebbe come direttori prima  Giovanni Zappa,  a cui si deve l’ambizioso progetto di fare della Specola di Collurania uno dei maggiori centri astronomici italiani grazie anche all’acquisto di un riflettore di un metro di apertura, ma  purtroppo Giovanni Zappa  morì improvvisamente e l’ambizioso  progetto abbandonato.

Nel 1929 fu nominato direttore il prof. Mentore Maggini che dette all’osservatorio un impulso mirato alla ricerca e alla formulazione di nuovi programmi e progetti realizzati con Vincenzo Cerulli.

Improvvisamente,  nel 1927, Vincenzo Cerulli morì lasciando il prof Maggini  alle prese con osservazioni interferometriche e alla fotometria fotoelettrica  che sarà il metodo più usato per le osservazioni a Collurania.

Successe al Prof.  Maggini, Giovanni Peisino che ebbe l’importante compito di  salvare l’Istituto dalle devastazioni della guerra e di guidare l’Osservatorio nell’anno in cui la Direzione dovette essere trasferita a Napoli  sopprimendo la figura del Direttore residente e  privando l’Istituto della guida di un responsabile direttamente coinvolto nelle sorti dell’Osservatorio con il compito di difenderlo in anni in cui l’astronomia doveva essere difesa dagli scippi di risorse umane dediti alla  ricerca e da finanziamenti.

A Piero Tempesti, che portò avanti l’Osservatorio fino al 1974, si deve la reintroduzione   del metodo della fotometria fotoelettrica e lo studio fisico degli asteroidi.

Nel 1974  Mario Rigutti direttore di Napoli dette lo spunto poer una trasformazione dell’Osservatorio  sia nel campo della ricerca che  della tecnologia applicata  ma purtroppo senza la crescita di personale ricercatore che avrebbe portato ad una  vera ripresa dell’Osservatorio.

Dal 1982 al 1987 l’Osservatorio attraversò un periodo di lotte e di angosce per le sorti di Collurania  che sfociò nel 1987 al riconoscimento dell’autonomia dell’Osservatorio e nella nomina di Vittorio Castellani quale Direttore.

Finalmente, nei primi anni ’90, arrivarono all’Osservatorio giovani ricercatori italiani e stranieri che con impegno ed entusiasmo si sono uniti nel lavoro di ricerca per dare vitalità agli studi  scientifici  e di osservazione.