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			Peppino De Filippo Giuseppe De Filippo, vero nome 
			dell'attore, nacque a Napoli il 24 agosto del  1903 e morì a Roma 
			il 26 gennaio 1980. 
		
		
		
		
		
Durante la sua carriera 
			artistica egli ricoprì i ruoli di drammaturgo, comico ed attore; 
			poliedrico camaleonte capace di ricoprire sia il ruolo di spalla, 
			ovvero coprotagonista, sia quello di protagonista della pellicola. La sua talentuosa vena comica 
			spinse il grande
			
			Totò a sceglierlo come spalla in molte sue opere filmiche a 
			cavallo degli anni cinquanta e sessanta. Egli era il fratello di Titina 
			De Filippo e di Eduardo De Filippo e i loro genitori rispondevano al 
			nome di Luisa De Filippo e di Eduardo Scarpetta; la sua carriera 
			recitativa iniziò fin da bambino per mezzo di esibizioni sul 
			palcoscenico. Nel 1931 Peppino, Titina ed 
			Eduardo diedero vita alla “Compagnia Teatro Umoristico: i De 
			Filippo” che riscosse un successo di dimensioni colossali facendo 
			registrare il pienone in ogni teatro italiano in cui si esibivano. Anche gli organi addetti alla 
			critica ebbero soltanto parole di elogio per i bravissimi fratelli 
			De Filippo che animarono numerose tournée in tutta la penisola 
			italiana con l'ausilio di varie commedie.  Lo sposalizio artistico dei 
			fratelli però durò tredici anni poiché nel 1944 Peppino lasciò la 
			compagnia per incomprensioni sorte con il fratello Eduardo; però non 
			furono solo questi contrasti a determinare la fine del loro rapporto 
			ma anche la relazione instaurata da Lidia Maresca con lo stesso 
			Peppino. Ella in futuro divenne la sua seconda moglie. La carriera teatrale da solista 
			di Peppino lo aiutò a capire la metodologia stilistica da attuare 
			nelle sue commedie che si riveleranno più sobrie di quelle messe in 
			scena dal fratello Eduardo. La peculiarità artistica che 
			più distinse Peppino era il suo essere malleabile a seconda della 
			situazione scenica in cui era immerso; tra le sue performance si 
			ricordano piacevolmente quelle nei panni di  Arpagone ne “L'avaro” 
			di Molière e ne “Il guardiano” di Harold Pinter, diretto da Edmo 
			Fenoglio nel 1977 con Ugo Pagliai e Lino Capolicchio. Comunque il teatro fu solo il 
			trampolino di lancio della futura e folgorante carriera dell'artista 
			partenopeo; i campi del cinema e della televisione furono le fonti 
			del suo maggior successo. L'accoppiata
			
			Totò e Peppino si è attestata indelebilmente nel firmamento del 
			cinema italiano, regalando ai suoi spettatori indimenticabili scene 
			infarcite di comicità e genialità mai più riviste sul grande 
			schermo.  La forza del duo comico risiede 
			proprio nella loro capacità di essere due elementi perfettamente 
			distinguibili ma complementari ed equilibrati in funzione del 
			momento scenico richiesto dal filone narrativo della pellicola. Le opere filmiche incentrate 
			sui due comici furono dei veri e propri successi divenendo dei cult 
			cinematografici nel panorama italiano.  Tra i lavori filmici animati 
			dai due talenti si possono ricordare “Totò, Peppino e la 
			malafemmina”  in cui la scena della lettera dettata da
			
			Totò a Peppino è entrata di diritto nell'olimpo del cinema 
			italiano; lo stesso momento è stato riproposto dagli attori Massimo 
			Troisi e Roberto Benigni nella pellicola  “Non ci resta che 
			piangere”. Altri film da ricordare per 
			omaggiare il duo
			
			Totò-Peppino sono sicuramente “La banda degli onesti” e  “Totò, 
			Peppino e i fuorilegge” . In “Luci del varietà” lo stesso 
			Peppino De Filippo si trova a collaborare con artisti del calibro di 
			Alberto Lattuada e
			
			Federico Fellini;  “Luci del varietà” non fu l'unica pellicola 
			che vide lavorare  insieme Peppino e Fellini poiché nell'episodio 
			“Le tentazioni del dottor Antonio”, inglobato  nell'opera filmica 
			“Boccaccio '70”, i due artisti collaborarono rispettivamente come 
			attore il primo e come regista il secondo. Il personaggio di 
			Pappagone, 
			incarnato da Peppino,  riscosse subito un enorme successo grazie 
			alla sua umiltà messa al servizio del “Cummendatore” Peppino De 
			Filippo e al mix di puro stampo partenopeo prodotto dall'incontro 
			delle più popolari maschere campane, come Felice Sciosciammocca e 
			Pulcinella, che si amalgamarono in modo perfetto all'interno di 
			questa figura quasi carnevalesca. Buffo e distintamente ironico è 
			l'idioma utilizzato da Pappagone per esprimere i suoi concetti; i 
			termini più particolari e difficilmente dimenticabili sono 
			sicuramente “carta d'indindirindà” (carta d’identità), “ecquequa” 
			(ecco qua) e “pirichè” (perché). Tali vocaboli, in modo 
			scherzoso, sono entrati anche nel nostro semplice parlato odierno. Verso la fine degli anni 
			settanta le sue comparse in televisione andarono scemando (a causa 
			della sua malattia), come quella nel varietà "Buonasera con..." 
			accompagnato scenicamente dal figlio Luigi; la sigla della 
			trasmissione, dal titolo “La gallina”, fu realizzata dallo stesso 
			Peppino e fu prodotta anche in formato 45 giri per il mercato 
			musicale. La vita sentimentale di Peppino 
			De Filippo fu abbastanza attiva poiché egli si sposò tre volte; da 
			Adele Carloni, la sua prima moglie, ebbe il figlio Luigi che seguì 
			le orme artistiche del padre. Il secondo matrimonio con la 
			soubrette ed attrice Lidia Maresca (nome d'arte “Lidia Martora”) si 
			celebrò dopo una convivenza di circa tre anni e precisamente nel 
			1971; però tale giorno di giubilo durò poche ore perché la stessa 
			Lidia morì lo stesso giorno delle sue nozze. Lelia Mangano sarà la sua terza 
			moglie, sposata nel 1977. L'artista è sepolto nel 
			cimitero monumentale del Verano a Roma nella tomba di famiglia.   Di seguito sono riportate le 
			opere teatrali in cui Peppino De Filippo ha preso parte:  
				
				Trampoli e cilindri, (Un 
				atto in dialetto napoletano) (1927)
				Un ragazzo di campagna, 
				originariamente rappresentato con il titolo Tutti uniti 
				canteremo (Farsa in due parti) (1931)
				Don Rafele 'o trumbone, 
				(Commedia in un atto) (1931)
				Spacca il centesimo, 
				(Commedia in un atto) (1931)
				Miseria bella, (Farsa in un 
				atto) (1931)
				Una persona fidatissima, 
				(Farsa in un atto) (1931)
				Aria paesana, (Storia 
				vecchia uguale per tutti in un atto) (1931)
				Amori e balestre!, (Farsa 
				in un atto in dialetto napoletano) (1931)
				Sto bene con l'elmo, 
				(commedia in un atto unico) (1931)
				Cupido scherza e spazza, 
				(Farsa in un atto in dialetto napoletano) (1932)
				Quale onore, (Farsa in un 
				atto) (1932)
				Caccia grossa, (Un atto 
				ironico romantico) (1932)
				Cinque minuti dopo, (Atto 
				unico) (1932)
				Uno, due e tre - Hop...là 
				(atto unico) (1932)
				A Coperchia è caduta una 
				stella, (Farsa campestre in due parti) (1933)
				La lettera di mammà, (Farsa 
				in due parti) (1933)
				Quaranta ma non li 
				dimostra, (Commedia in due parti in collaborazione con Titina De 
				Filippo) (1933)
				Il ramoscello d'olivo, 
				(Farsa in un atto) (1933)
				I brutti amano di più, 
				(Commedia romantica in tre parti) (1933)
				Lorenzo e Lucia, (commedia 
				in tre atti) (1934)
				Liolà (dalla novella di 
				Luigi Pirandello, trasposta in dialetto napoletano) (1935)
				Un povero ragazzo, 
				(Commedia in tre atti e quattro quadri) (1936)
				Il compagno di lavoro, (Un 
				atto in dialetto napoletano) (1936)
				Il mio primo amore (atto 
				unico dei fratelli De Filippo, radiotrasmesso) (1937)
				Bragalà paga per tutti!, 
				(Un atto in dialetto napoletano) (1939)
				Il grande attore, (Commedia 
				in un atto) (1940)
				Una donna romantica e un 
				medico omeopatico, (Da una commedia - parodia in cinque atti di 
				Riccardo di Castelvecchio. Riduzione in tre atti in dialetto 
				napoletano) (1940)
				...di Pasquale del Prado, 
				(rifacimento in tre atti di Lo chicos crescen di Darthes e 
				Damiel) (1941)
				Prestami cento lire, (atto 
				unico di A. Vacchieri, versione napoletana di Peppino) (1941)
				Non è vero... ma ci credo, 
				(Commedia in tre atti) (1942)
				I casi sono due, (Commedia 
				in tre atti) (1945)
				Quel bandito sono io!, 
				(Farsa in tre atti e quattro quadri) (1947)
				L'ospite gradito!, (Tre 
				atti comici) (1948)
				Quel piccolo campo..., 
				(Commedia in tre atti) (1948)
				Per me come se fosse!, 
				(Commedia in due parti e quattro quadri) (1949)
				Carnevalata, (Un 
				atto)(1950)
				Gennarino ha fatto il voto, 
				(Farsa in tre atti) (1950)
				I migliori sono così, 
				(Farsa in due parti e otto quadri) (1950)
				Pronti? Si gira!, (Satira 
				buffa in un atto) (1952)
				Pranziamo insieme!, (Farsa 
				in un atto) (1952)
				Io sono suo padre!, 
				(Commedia in due parti e quattro quadri) (1952)
				Pater familias, (Commedia 
				in un atto) (1955)
				Noi due!, (Commedia in un 
				atto) (1955)
				Un pomeriggio 
				intellettuale, (Commedia in un atto) (1955)
				Dietro la facciata, 
				(Commedia in un atto) (1956)
				Le metamorfosi di un 
				suonatore ambulante, (Farsa all'antica in un prologo, due parti 
				e cinque quadri. Con appendice e musiche di Peppino De Filippo) 
				(1956)
				Il talismano della 
				felicità, (Farsa in un atto) (1956)
				La collana di cento 
				noccioline, (Commedia in un atto) (1957)
				Omaggio a Plauto, (Un atto) 
				(1963)
				Tutti i diavoli in corpo, 
				(Un atto) (1965)
				L'amico del diavolo, 
				(Commedia in tre atti) (1965)   Di seguito sono menzionate le 
			pellicole che hanno visto interprete il grande Peppino De Filippo: 
				
				Tre uomini in frac, regia 
				di Mario Bonnard (1933)
				Il cappello a tre punte, 
				regia di Mario Camerini (1934)
				Quei due, regia di Gennaro 
				Righelli (1935)
				Sono stato io!, regia di 
				Raffaello Matarazzo (1937)
				L'amor mio non muore, regia 
				di Giuseppe Amato (1938)
				Il marchese di Ruvolito, 
				regia di Raffaello Matarazzo (1939)
				In campagna è caduta una 
				stella, regia di Eduardo De Filippo (1939)
				Il sogno di tutti, regia di 
				Oreste Biancoli e Ladislao Kish (1940)
				Notte di fortuna, regia di 
				Raffaello Matarazzo (1941)
				L'ultimo combattimento, 
				regia di Piero Ballerini (1941)
				A che servono questi 
				quattrini?, regia di Esodo Pratelli (1942)
				Le signorine della villa 
				accanto, regia di Gian Paolo Rosmino (1942)
				Non ti pago!, regia di 
				Carlo Ludovico Bragaglia (1942)
				Casanova farebbe così!, 
				regia di Carlo Ludovico Bragaglia (1942)
				Campo de' fiori, regia di 
				Mario Bonnard (1943)
				Non mi muovo!, regia di 
				Giorgio Simonelli (1943)
				Ti conosco, mascherina!, 
				regia di Eduardo De Filippo (1943)
				Io t'ho incontrata a 
				Napoli, regia di Pietro Francisci (1946)
				Natale al campo 119, regia 
				di Pietro Francisci (1948)
				Vivere a sbafo, regia di 
				Giorgio Ferroni (1949)
				Biancaneve e i sette ladri, 
				regia di Giacomo Gentilomo (1949)
				La bisarca, regia di 
				Giorgio Simonelli (1950)
				Luci del varietà, regia di 
				Federico Fellini e Alberto Lattuada (1950)
				Signori, in carrozza!, 
				regia di Luigi Zampa (1951)
				La famiglia Passaguai, 
				regia di Aldo Fabrizi (1951)
				Bellezze in bicicletta, 
				regia di Carlo Campogalliani (1951)
				Cameriera bella presenza 
				offresi..., regia di Giorgio Pastina (1951)
				Totò e le donne (1952)
				Ragazze da marito (1952)
				Non è vero... ma ci credo 
				(1952)
				Una di quelle (1953)
				Siamo tutti inquilini 
				(1953)
				Il più comico spettacolo 
				del mondo (1953)
				Martin Toccaferro (1953)
				Via Padova 46 (1953)
				Peppino e la nobile dama 
				(1954)
				Il segno di Venere, regia 
				di Dino Risi (1955)
				Un giorno in pretura (1954)
				Le signorine dello 04 
				(1955)
				Piccola posta (1955)
				Motivo in maschera (1955)
				Io piaccio (1955)
				I due compari (1955)
				Il segno di Venere (1955)
				Gli ultimi cinque minuti 
				(1955)
				Accadde al penitenziario 
				(1955)
				Cortile (1955)
				I pappagalli (1955)
				Un po' di cielo (1955])
				Totò, Peppino e la 
				malafemmina (1956)
				
				
				Totò, Peppino e i fuorilegge (1956)
				Guardia, guardia scelta, 
				brigadiere e maresciallo (1956)
				La banda degli onesti 
				(1956)
				Peppino, le modelle e 
				chella là (1957)
				La nonna Sabella (1957)
				Vacanze a Ischia (1957)
				Totò, Peppino e le 
				fanatiche (1958)
				La nipote Sabella (1958)
				Tuppe, tuppe Marescia' 
				(1958)
				Anna di Brooklyn (1958)
				La cambiale (1959)
				Arrangiatevi! (1959)
				Pane, amore e Andalusia 
				(1959)
				Policarpo, ufficiale di 
				scrittura (1959)
				Ferdinando I, re di Napoli 
				(1959)
				Signori si nasce (1960)
				Letto a tre piazze (1960)
				Chi si ferma è perduto 
				(1960)
				A noi piace freddo...! 
				(1960)
				Genitori in blue-jeans 
				(1960)
				Il mattatore (1960)
				Gli incensurati (1960)
				Il carabiniere a cavallo 
				(1961)
				Totò, Peppino e...la dolce 
				vita (1961)
				Totò e Peppino divisi a 
				Berlino (1962)
				I quattro monaci (1962)
				Il mio amico Benito (1962)
				Il giorno più corto (1962)
				Boccaccio '70 (1962)
				Totò contro i quattro 
				(1963)
				I quattro tassisti (1963)
				I quattro moschettieri 
				(1963)
				Gli onorevoli (1963)
				Adultero lui, adultera lei 
				(1963)
				La vedovella, regia di 
				Silvio Siano (1964)
				Made in Italy (1965)
				Rita la zanzara (1966)
				Ischia operazione amore 
				(1966)
				La fabbrica dei soldi 
				(1966)
				Soldati e capelloni (1967)
				Non stuzzicate la zanzara, 
				regia di Lina Wertmüller (1967)
				Zum Zum Zum la canzone - 
				Che mi passa per la testa (1968)
				Zum Zum Zum n 2 (1969)
				Lisa dagli occhi blu (1969)
				Gli infermieri della mutua 
				(1969)
				Ninì Tirabusciò la donna 
				che inventò la mossa (1970)
				Giallo napoletano (1979) 
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