Cinema: Casting, recitazione, attori e attrici, case di produzione, registi rubrica di CORRERENELVERDEONLINE

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Cinema: Casting, recitazione, attori e attrici, case di produzione, registi

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DARIO ARGENTO

Dario Argento nasce il 7 settembre 1940 a Roma. Risulta essere uno dei più noti registi di genere Thriller - Horror italiani, amante dello splatter, nonostante sia figlio di una modella brasiliana, Elda Luxardo. La passione per il cinema invece trova la sua ragione nel mestiere del padre, il produttore cinematografico per la Unitalia Film, Salvatore Argento.

A causa di una febbre reumatica, cha costrinse il giovane Dario a stare a letto per mesi, il ragazzo si trasformò in un lettore accanito, i generi dei libri che preferivano erano quelli di cinema e gialli.

Di carattere irrequieto, il giovane Argento decide di scappare di casa a 16 anni per incomprensioni a scuola. In solitudine riuscì ad arrivare a Parigi. Nella capitale francese sopravvisse con molte difficoltà, arrivando pure a fare il lavapiatti.

Data la sua indole anticonformista non stupisce che, all’esplodere del movimento del '68, si sia dichiarato comunista.

Tornato in Italia, si stabilisce a Roma e inizialmente trova lavoro come critico cinematografico del quotidiano Paese Sera, lavoro che gli permise di conoscere grandi personalità del mondo dello spettacolo, anche internazionali, come i Beatles. Si immerge totalmente nella nouvelle vague e nell'avanguardia francese e giudica, per primo in quel periodo, come capolavori i film di John Ford e di Alfred Hitchcock.

Proprio a causa di questo suo essere controcorrente, venne richiamato spesso all’ordine da Fausto Coen, il direttore del quotidiano. L’altra faccia della medaglia di questo suo pensiero divergente fu la possibilità di vedersi pubblicare sul giornale francese Cahiers Du Cinema.

Ed è proprio in quell'ambiente culturale, così artistico, innovativo, e cinematografico che diventa un buon amico di Sergio Leone, Bernardo Bertolucci e Giuseppe Patroni Griffi.

L’età d’oro di Cinecittà lo ammalia, e Argento riesce subito a farsi notare come sceneggiatore. Il futuro regista è subito pronto, così firma la sceneggiatura di “Scusi, lei è favorevole o contrario?” (1967) di Alberto Sordi,  “Oggi a me… domani a te!” (1968), “Cimitero senza croci” (1969). Dario Argento riesce pure a mettere mano sul capolavoro di Sergio Leone “C'era una volta il West” (1968).

Nel 1969, Dario Argento fonda, in collaborazione con il padre, una società di produzione, la S.E.D.A. Spettacoli, legandosi ancora di più al mondo del cinema. Il Passaggio dalla sceneggiatura e produzione alla regia ormai è una pura formalità. Così ben pochi si stupiscono quando, nel 1970, Argento dirige Enrico Maria Salerno, Tony Musante e Mario Adorf nel thriller “L'uccello dalle piume di cristallo”. Il successo del film presso il pubblico è garantito dalla presenza di professionisti come Morricone per le musiche e per la fotografia di Storaro. Come era prevedibile il successo di pubblico è enorme, tanto da lanciare il nome di Dario Argento come regista in tutto il mondo.

Il lavoro alla regia continua con due pellicole, le quali andranno a creare, insieme al già menzionato “L'uccello dalle piume di cristallo” la cosiddetta "trilogia degli animali": si tratta delle opere “Il gatto a nove code” (1971) e “Quattro mosche di velluto grigio” (1971). Dopo alcune vicissitudini familiari e un film storico di scarso successo sulle cinque giornate di Milano, con Adriano Celentano come protagonista, arriva il vero trionfo per Dario Argento. Siamo nel 1975 e “Profondo rosso” riesce a lanciare il regista nell’Olimpo dei grandi autori horror. La sua fama è tale che anche grandi firme del genere come George A. Romero nel 1978, lo cercano come produttore per il film Zombi. Prima di questa esperienza da produttore dobbiamo necessariamente citare “Suspiria” del 1977. Il collegio stregato del film avrà un successo tale che nel 1980 Argento girerà quello che può essere definito il suo seguito ideale, data la ricchezza di riferimenti all’opera precedente, “Inferno”.

Tanto ricca di successi la vita dietro alla macchina da presa, tanto ricca di problemi la vita “normale”. Siamo nel 1985, Dario Argento venne arrestato per possesso di hashish e condannato a tre giorni di carcere nella prigione di Regina Coeli. Nello stesso anno, si occupa di produrre due film di Lamberto Bava: “Demoni” e l’anno successivo “Demoni 2”. Argento comunque non dimentica la passione per la regia. Infatti tra il 1989 e il 1991 escono tre film diretti a quattro mani con i suoi amici Romero e Soavi. Con il primo presenterà “Due occhi diabolici”. Con Soavi invece sceneggerà “La chiesa” e “La setta”.

La passione per il cinema della figlia Asia lo porterà ad una collaborazione assidua ma povera di gratificazioni: infatti le varie pellicole della coppia, “Trauma”, “La sindrome di Stendhal” e “Il fantasma dell'Opera”, non riescono ad ottenere buoni riscontri né di pubblico né di critica.

Le opere più recenti di Dario Argento sembrano segnalare, per la critica e il botteghino, un inarrestabile declino del regista.

Nonostante ciò, Argento deve essere citato come il vero maestro italiano del brivido e della suspense. Tra le sue peculiarità è opportuno citare la grande bravura nella scelta delle colonne sonore che permettono di accentuare nell’animo dello spettatore la sensazione di disagio e paura che i suoi film intendono trasmettere. Ad esempio la colonna sonora di "Profondo rosso" che, con oltre tre milioni di copie in tutto il mondo è risultata essere una canzone cult della musica mondiale.

 

Filmografia di Dario Argento:

  • L'uccello dalle piume di cristallo (1970)

  • Il gatto a nove code (1971)

  • Quattro mosche di velluto grigio (1971)

  • Le cinque giornate (1973)

  • Profondo rosso (1975)

  • Suspiria (1977)

  • Inferno (1980)

  • Tenebre (1982)

  • Phenomena (1985)

  • Opera (1987)

  • Due occhi diabolici (1990)

  • Trauma (1993)

  • La sindrome di Stendhal (1996)

  • Il fantasma dell'opera (1998)

  • Non ho sonno (2001)

  • Il cartaio (2004)

  • Ti piace Hitchcock? (2005)

  • La terza madre (2007)

 

 

 

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