Cinema: Casting, recitazione, attori e attrici, case di produzione, registi rubrica di CORRERENELVERDEONLINE

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Cinema: Casting, recitazione, attori e attrici, case di produzione, registi

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AKIRA KUROSAWA

Akira Kurosawa è uno dei più importanti cineasti giapponesi. Nato a Tokyo nel 1910 e scomparso a Tokyo nel 1998, Kurosawa è stato uno sceneggiatore, regista e produttore.

Kurosawa ha iniziato la sua attività cinematografica lavorando come sceneggiatore ed assistente alla regia; nel 1943 ha realizzato il primo film (Sugata Sanshiro), dedicato alle vicende di un campione di judo.

Lo stile di Kurosawa si distingue per un barocchismo attento e ricercato, dove le immagini si sovraccaricano di irrequieti ritmi interni e danno vita a blocchi narrativi che procedono a contrasto. Da ciò ne deriva una suggestiva tensione drammatica, che trova una notevole espressione visiva nelle opere dedicate al genere jidaigeki (vicende di samurai, mercanti, contadini, legate soprattutto al periodo Tokugawa), soprattutto in Rashomon, opera dedicata al tema pirandelliano dell’affannosa ricerca della verità e della relatività dell’umano giudizio. Rashomon è tratto da due racconti dello scrittore Ryûnosuke Akutagawa e racconta le vicende legate alla morte di un samurai; la ricerca della verità risulta continuamente ostacolata dalla particolare versione di ogni testimone, e ciascuno si convince della propria menzogna. Da ciò deriva, secondo Kurosawa, l’impossibilità di arrivare ad una assoluta verità, poiché la realtà cambia quando cambia il punto di vista.

Tutta l’opera del regista segna il passaggio da una produzione ancora legata al teatro ed alla letteratura ad una legata alla realtà ed alle strutture sociali ed umane.

Dal punto di vista tecnico-formale, le prime opere di Kurosawa si rifanno al dinamismo del cinema hollywoodiano; il lavoro di commentatore dei film muti gli aveva permesso, infatti, di conoscere le opere dei maestri americani ed europei.

I modelli dell’epica nazionale presenti nelle prime opere di Kurosawa hanno permesso al regista di riprendere temi della tradizione teatrale e letteraria e di trasporli nell’immediatezza del cinema; le descrizioni dell’ambiente, della società e dei caratteri dei singoli giungono ad un’analisi della società giapponese priva di ogni retorica. La miseria materiale e morale dei personaggi di Kurosawa si scontra spesso con le divisioni sociali ed i valori militari di una società violenta e misteriosa. Soprattutto nelle opere successive, da I sette samurai (1954) a I cattivi dormono in pace (1960), Kurosawa continua la sua analisi della realtà sociale ed umana, analizzando i problemi della collettività con visioni lucide forme drammatiche elaborate.

Durante la sua carriera Kurosawa ha realizzato diversi adattamenti di classici della letteratura; tra tutti, ricordiamo Ran (1985), ispirato al Re Lear di Shakespeare, e L’idiota, dall’opera omonima di Dostoevskij.

Nel corso degli anni Sessanta, Kurosawa fonda una casa di produzione insieme al colleghi Ichikawa, Kinoshita, Kobayashi. Il primo film realizzato dalla neonata casa è Dodes’ka-den (1970), primo film a colori di Kurosawa. L’opera raccogli scarsi consensi, ed il regista è colto da profonda depressione che culmina in un tentato suicidio.

Nel 1975 Kurosawa realizza in Unione Sovietica Dersu Uzala, il piccolo uomo delle grandi pianure (Oscar come miglior film straniero nel 1976), ispirato alle gesta dell’esploratore russo Vladimir Arseniev. Ne viene fuori un film quasi onirico che racconta il rapporto tra l’uomo e la natura.

Nel 1993 Kurosawa realizza il suo ultimo film, Madadayo. Il film è ispirato alla vita di Hyakken Uchida, un professore germanista che dopo trent’anni di insegnamento abbandona l’università. Durante la festa organizzata in suo onore, gli allievi chiedono al professore: “Mahadakai? (“Sei pronto?”). Ed ogni volta il professore risponde: “Madadayo” (“Non ancora”). L’allusione alla morte espressa nella domanda e nella risposta del professore sembra avvicinarsi alla sensibilità di Kurosawa in modo intimo, sincero. Le ultime immagine del film mostrano il professore che, guardando il cielo, anima i suoi sogni in molteplici forme e colori.

 

FILMOGRAFIA DI AKIRA KUROSAWA

  • Sugata Sanshiro (1943)

  • Ichiban utsukushiku (Spirito più elevato) (1944)

  • Zoku Sugata Sanshiro (Sugata Sanshiro parte seconda) (1945)

  • Tora no o fumu otokotachi (Quelli che camminavano sulla coda della tigre) (1945)

  • Asu o tsukuru hitobito (I costruttori di domani) (1946)

  • Waga seishun ni kuinashi (Non rimpiango la mia giovinezza) (1946)

  • Subarashiki nichiyobi (Una meravigliosa domenica) (1947)

  • Yoidore tenshi (L'angelo ubriaco) (1948)

  • Shizukanaru ketto (Il duello silenzioso) (1949)

  • Nora Inu (Cane randagio) (1949)

  • Shubun (Scandalo) (1950)

  • Rashōmon (1950)

  • Hakuchi (L'idiota) (1951)

  • Ikiru (Vivere) (1952)

  • Shichinin no samurai (I sette Samurai) (1954)

  • Ikimono no kiroku (Testimonianza di un essere vivente) (1955)

  • Kumonosu-jō (Il trono di sangue) (1957)

  • Donzoko (I bassifondi) (1957)

  • Kakushi toride no san-akunin (La fortezza nascosta) (1958)

  • Warui yatsu hodo yoku nemuru (I cattivi dormono in pace) (1960)

  • Yojimbo (La sfida del Samurai) (1961)

  • Sanjuro (Tsubaki Sanjūrō) (1962)

  • Tengoku to jigoku (Anatomia di un rapimento) (1963)

  • Akahige (Barbarossa) (1965)

  • Dodes'ka-den (1970)

  • Dersu Uzala (Dersu Uzala - Il piccolo uomo delle grandi pianure) (1975)

  • Kagemusha (Kagemusha - L'ombra del guerriero) (1980)

  • Ran (1985)

  • Yume (Sogni) (1990)

  • Hachi-gatsu no kyōshikyoku (Rapsodia in agosto) (1991)

  • Madadayo (Madadayo - Il compleanno) (1993)

 

 

 

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