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Parco Regionale Abbazia di Monteveglio

Se si viaggia in Emilia Romagna, nel territorio tra Modena e Bologna, potrebbe essere piacevole fermarsi a visitare un piccolo parco naturale, istituito nel 1995, tra gli Appennini emiliani e per la precisione in provincia di Bologna.

Si tratta di un posto particolare, dove storia e bellezze naturali si intrecciano insieme raccontando una storia antichissima: sono stati trovati in queste terre reperti che partono dalla preistoria, ma che poi raccontano della presenza etrusca, romana e delle varie peripezie passate da questi luoghi dal medioevo in avanti.

Parliamo del Parco regionale più piccolo dell'Emilia Romagna: il Parco Regionale Abbazia di Monteveglio.

Per descriverlo meglio possiamo dire che è uno spazio grande poco meno di 1000 ettari, che rappresenta un continuo susseguirsi di terreni coltivati a boschi non curati, cresciuti "naturalmente" dove,tra un'altura ed un'altra, se si guarda con attenzione, è possibile scoprire dei veri e propri gioielli naturali.

All'interno del parco è presente anche una area protetta a livello europeo, ritenuta "sito di interesse comunitario", ossia il territorio dell'Abbazia di Monteveglio.

Tra i luoghi maggiormente caratteristici da visitare ha un ruolo importante la Valle del Samoggia, un tempo terra contesa tra la città di Bologna, appartenente allo Stato Pontificio e il ducato di Modena. Infatti la valle, attraversata dal torrente Samoggia, risulta essere un terreno molto fertile, dove attualmente si possono vedere convivere tracce di una agricoltura intensiva programmata dall'uomo assieme a delle piante erbacee particolarmente resistenti. Tra queste ricordiamo la gramigna selvatica, lo spillo d'oro, chiamato così per i suoi caratteristici capolini gialli e la sulla, pianta nota soprattutto per il forte rosso che caratterizza i suoi fiori.

Un altra caratteristica di questo Parco è la presenza di calanchi, ovvero dei terreni fortemente argillosi, creati dall'erosione dell'acqua sul terreno, caratterizzati dalla presenza di pochissime piante erbacee.

Dal punto di vista della flora ricordiamo la presenza di mammiferi particolarmente importanti per difesa della biodiversità: passiamo dallo Scoiattolo rosso al riccio europeo, passando per la Volpe rossa e il tasso.

Tra i roditori ricordiamo inoltre il topo di campagna o arvicola terrestre e il ghiro.

Immancabile la presenza di ungulati come il capriolo e il cinghiale.

Da un punto di vista degli uccelli ricordiamo sia il Picchio verde che quello muratore, la ghiandaia e il fagiano.

Presente nel territorio del parco è anche il Centro Ambientale San Teodoro dove, oltre alla creazione di corsi di formazioni e stage per personale interessati, sono realizzati dei centri estivi per bambini ed iniziative atte ad incentivare il turismo ambientale.

Sempre nel centro è attiva una biblioteca specializzata in ambito ambientale, in cui è particolarmente rinomata la sezione cartografica.

 

 

 

 

 

 

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