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film d'Azione

Il genere cinematografico definito “azione” è condito da inseguimenti, sparatorie e scontri corpo a corpo e da esso si sono generati dei sottogeneri come “arti marziali”, “spionaggio” e “poliziesco”.

Spesso il cinema d'azione si mescola con quello “d'avventura”, per via delle imprese epiche rappresentate e con il genere “thriller” per via della narrazione senza attimi di respiro.

Le grandi produzioni che prevedono ingenti spese per costosissimi effetti speciali, per la realizzazione di questi film, sono in genere aziende che fanno parte della grande industria di Hollywood; comunque negli ultimi anni anche il cinema d'azione di Hong Kong ha investito somme importanti di denaro per produrre pellicole trattanti per la maggior parte le discipline marziali.

Ultimamente il cinema d'azione ha richiesto una maggiore attenzione nella realizzazione delle numerosissime scene cruente di lotta e scontri a fuoco dettata dai successi cinematografici prodotti dal mercato asiatico e di Hong Kong.

Il genere d'azione è uno stile che difficilmente si può trovare "puramente" incontaminato da altri generi come azione, thriller, commedia o horror.

Solitamente ogni film di questo tipo si orienta secondo una linea scenica che prevede pragmatici scontri (ne è un esempio "Matrix" del 1999) o esplosioni e dosi massicce di armi (tipo "Arma letale" del 1987).

Per la spettacolarità di molte scene si utilizza spesso la tecnica CGI (Computer Generated Imagery) che consente di aggiungere qualsiasi scenario alle spalle degli attori presenti nell'inquadratura grazie all' utilizzo di fondali verdi e blu.

Questa modalità permette di aggiungere elementi scenici in un secondo tempo esentando gli stessi attori dal girare sequenze pericolose per la propria incolumità .

La computer grafica affiancata alla tecnica CGI ha rinnovato il modo di realizzare pellicole d'azione agevolando la produzione delle stesse con l'abbassamento dei costi, la riduzione di incidenti sul set e il risparmio di tempo.

In questo modo il regista ha a disposizione una varietà di opzioni per arricchire la spettacolarità della pellicola riuscendo a realizzare scene che non sarebbero "approvate" dalle leggi della fisica e che ne sminuiscono la realtà.

Basti pensare alla sopravvivenza dei protagonisti dopo un'esplosione o l'eliminazione di gruppi di banditi armati da parte di un'unica persona; sono situazioni che hanno una percentuale bassissima di concretezza nella quotidianità di tutti i giorni.

Nei primi decenni del 1900 il cinema muto proponeva azione rappresentata dalle gesta atletiche di attori come Errol Flynn e Douglas Fairbanks che animavano la scena con fendenti e colpi di spada mentre negli anni '40 e '50 il sinonimo di film d'azione venne interpretato dai produttori e registi con pellicole western e di guerra.

Il regista Alfred Hitchcock coniò e realizzo il termine “spionaggio” per le pellicole abbastanza movimentate con il suo “Intrigo internazionale” (1959) con Cary Grant; il vero e puro film d'azione però si incominciò a delineare intorno agli anni settanta.

Uno dei precursori del genere d'azione, che tutt'ora viene ancora prodotto e che riscuote enorme successo, è senz'altro 007 ovvero le avventure dell'affascinante e carismatico James Bond; i suoi film erano infarciti da scazzottate, inseguimenti e ritmi di ripresa sempre più frenetici e complessi.

Gli antagonisti che sfidarono James Bond per il dominio del mercato cinematografico d'azione dell'epoca furono le pellicole poliziesche americane come: “Bullitt” (1968), “Il braccio violento della legge” (1971) e “Ispettore Callaghan: il caso Scorpio è tuo” (1971); essi, prendendo ispirazione dalla saga di 007, mostrarono i primi inseguimenti automobilistici e la pellicola dell'Ispettore Callaghan fu un'innovazione rivoluzionaria perché spostò l'ambientazione dei film di guerra e western principalmente nei centri urbani e quindi in città.

In questi anni settanta fecero il loro ingresso sul palcoscenico cinematografico due figure cardini dell'action movie quali Chuck Norris e Bruce Lee che fecero conoscere al pubblico occidentale lo spettacolare mondo delle arti marziali.

Il primo divenne il maggior interprete di film d'azione degli anni settanta mentre il secondo divenne il più grande interprete di film di arti marziali dello stesso periodo.

Nonostante l'enorme successo riscosso dai film di Bruce Lee e di Chuck Norris il genere “action” non riuscì mai a fare totalmente breccia negli animi degli spettatori e della critica; però il 1980 fu il periodo della riscossa dei film d'azione con interpreti di questo genere del calibro di Sylvester Stallone, Arnold Schwarzenegger, Mel Gibson, Bruce Willis e Jean Claude Van Damme.

L'action fu utilizzato negli anni ottanta anche come strumento di denuncia sociale come nel caso del film “Rambo” (1982) interpretato da Sylvester Stallone in cui il regista voleva far capire la situazione precaria e misera dei reduci del Vietnam abbandonati a se stessi dalla società americana.

La pellicola consacrò, la già star hollywoodiana Stallone, tra gli attori di maggior spicco dell'action movie sia dei film degli anni ottanta che di quelli dei futuri anni poiché è ancora oggi stimato e ben considerato dai critici e spettatori di tutto il mondo.

Rambo è anche un esempio di contaminazione di altri generi con il cinema d'azione infatti in molte scene la pellicola acquista toni drammatici messi in risalto dall'ottima interpretazione sia fisica che scenica di Sylvester Stallone.

Arnold Schwarzenegger può considerarsi il gemello di Stallone durante gli anni ottanta e novanta per ciò che riguarda le pellicole d'azione; anche lui già famoso ad Hollywood per ruoli precedenti, acquistò notorietà grazie alla sua interpretazione del cyborg T-800 nel film fantascientifico “Terminator” (1984) che diede inizio ad una fortunatissima serie (quattro pellicole) più una serie tv.

“Schwarzy” (nomignolo di Schwarzenegger) e Sly (nomignolo di Stallone) sono coloro a cui il cinema action deve maggior riconoscenza per i numerosissimi film interpretati che hanno contribuito a rendere il cinema d'azione uno dei generi più amati di tutti i tempi.

Mel Gibson invece si rese protagonista della fortunatissima saga di “Arma letale” (1985) (i film della saga sono in tutto quattro) impersonando il temerario e coraggioso quanto matto da legare poliziotto Martin Riggs.

Anche Bruce Willis si ritagliò il suo spazio di uomo d'azione grazie al personaggio di John Mcclane che per sopravvivere dalla voglia di ucciderlo dei cattivi, semina cadaveri ovunque; il suo Mcclane è uno dei primi protagonisti di film d'azione che grazie alle loro ironiche battute durante uno scontro a fuoco tendono ad indirizzare l'action movie verso un direzione molto leggera e amena.

La pellicola “Trappola di cristallo” (1988), primo capitolo della saga del poliziotto John Mcclane, fu il primo film d'ispirazione per i successivi action che utilizzarono lo stesso schema strutturale del film di Bruce Willis che prevedeva un gruppo di cattivi e ostaggi all'interno di un luogo chiuso (di solito un edificio molto grande) e un eroe sprezzante del pericolo che riesce a sbaragliare i malviventi e a mettere in salvo i buoni.

Però la lotta ingaggiata da Willis non scorre sempre in modo pulito e lineare ma il più delle volte mette in serio pericolo la sua incolumità donandoci alla fine della pellicola un eroe ebbro di gioa per aver salvato i suoi cari ma segnato fisicamente dagli scontri con i suoi nemici.

I film che presero spunto da “Trappola di cristallo” furono “Trappola in alto mare “(1992) (la vicenda si svolge su una nave), “Decisione critica” (1996), “Air Force One” (1997) (ostaggi e attentatori si trovano su un aereo), “Trappola sulle Montagne Rocciose” (1995), “Derailed - Punto d'impatto” (2002) (narrazione che si svolge su un treno), “A rischio della vita” (l'eroe deve salvare gli ostaggi tenuti sotto controllo in uno stadio di hockey).

Un europeo che riuscì nei film d'azione, incominciando con il genere di arti marziali, fu Jean Claude Van Damme che esordì con la pellicola “Kickboxer - Il nuovo guerriero” (1989); molti registi asiatici degli action movie, allora sconosciuti, dirigendo l'attore belga riuscirono a conquistare spessore a livello mondiale in questo genere cinematografico.

Tra di loro i più conosciuti sono John Woo (“Senza tregua” del 1993), Ringo Lam (“Maximum Risk” del 1996, “The Replicant” del 2001 e “In Hell” del 2003) e Tsui Hark (“Double team” del 1997, “Hong Kong colpo su colpo” del 1998).

La figura di Van Damme (che fu campione europeo di full contact) contagiò le giovani masse che incominciarono ad apprezzare tra le varie discipline marziali anche il full contact e la kickboxing; ai film totalmente basati sulle arti marziali, l'atleta belga alternò anche ruoli d'azione in cui oltre ad impugnare armi da fuoco, non sapeva resistere nel “distribuire” qualche calcio o qualche pugno sui volti dei propri avversari.

Altro interprete molto apprezzato per aver interpretato film d'azione sulle arti marziali è Steven Seagal (divenuto per ben due volte campione mondiale di aikido); in molti suoi film la carenza recitativa viene spesso equilibrata dalla spettacolarità dei suoi colpi specialmente con mani e pugni.

Tra i suoi film ricordiamo “Nico (1988) e “Trappola in alto mare” (1992) entrambi di Andrew Davis; l'attore ha interpretato più di 30 pellicole.

Uno degli ultimi interpreti dei film d'azione uniti alle discipline marziali è Tony Jaa, di origine thailandesi; l'attore è esperto di Muay Thai e i suoi film sono ricordati per le acrobazie che valicano le leggi della fisica, sostenute dallo stesso attore senza l'uso della controfigura.

Tra i suoi film ricordiamo “ The Protector - La legge del Muay Thai”, “Ong-Bak - Nato per combattere” e “Ong-Bak 2 - La nascita del dragone” (2008).

Molti film d'azione sono il risultato di un processo di ibridizzazione tra diversi generi come Rambo (dramma-azione) e Terminator (fantascienza-azione) che suscitarono più interesse nel pubblico rispetto ad un film puramente action; altri esempi di film famosi sono “Demolition Man” (1993) e “Robocop” (1987) appartenenti al filone azione-fantascienza, “Aliens” (1986) e “Predator” (1987) appartenenti al filone azione-horror, “Delta Force” (1986) appartenente al filone azione-guerra, “Arma letale” (1985) e “Cobra” (1986) appartenenti al filone azione-poliziesco, “I predatori dell'arca perduta” (1981), “Rambo 2” (1985), “Rambo 3” (1988) , e “Cliffhanger - L'ultima sfida” (1993) appartenenti al filone azione-avventura; gli anni novanta sono caratterizzati per il largo uso della tecnica CGI precedentemente descritta.

Il cinema d'azione orientale introduce una nuova sessualità per quanto concerne l'eroe principale che ora non è più tale ma è diventato “eroina” grazie ad attrici, specializzate in arte marziali, come Lucy Liu e Michelle Yeoh; l'influenza è tale da spingere un regista come Quentin Trantino a realizzare un cult come “Kill Bill” diviso in due pellicole dal titolo “Kill Bill – Volume 1” (2003) e “Kill Bill – Volume 2” (2004).

Il personaggio di Beatrix Kiddo (la sposa) interpretato da Uma Thurman riscosse molto successo tra il pubblico soprattutto in quello femminile che vedeva in lei la rivalsa delle donne nella società.

Il “Batman” (1989) di Tim Burton ispirò i film d'azione del primo decennio del XXI secolo che attinsero le loro forze nel variegato mondo dei supereroi producendo pellicole di ottima fattura come “Spider-Man” (2002) di Sam Raimi, che ebbe altri due seguiti e “Iron Man” (2008) di Jon Favreau che ha avuto un seguito; le pellicole precedenti raccontano le avventure di personaggi appartenenti alla scuderia della Marvel.

Però anche la DC Comics ha “prestato” i suoi eroi al mondo della celluloide con il reboot del cavaliere oscuro di Gotham City omaggiato con due pellicole : “ Batman begins” (2005) e “Il cavaliere oscuro” (2008) entrambi di Christopher Nolan.

Queste due riedizioni del supereroe senza poteri ma munito di gadget iper tecnologici ha ridato nuovo smalto alla figura dell'Uomo Pipistrello ricevendo critiche positive sia dagli esperti che dagli spettatori; in particolare il secondo capitolo del cavaliere oscuro è stato riconosciuto come una delle pellicole più belle del 2008 e degli ultimi anni.

Anche i supereroi robotici dei cartoni animati hanno avuto la loro trasposizione cinematografica grazie al regista Michael Bay che ha realizzato “Transformers” (2007), riuscito mix tra azione, comicità ed eccellenti effetti speciali.

Il mondo cinematografico di Hong Kong, a contrario di Hollywood, investì molto sul mercato action conferendo al genere d'azione un'importanza riconosciuta in tutto il mondo.

Le prime opere prodotte dall'industria orientale dell'action sono datate intorno agli anni '20 con film incentrati sulle vicende che vedevano protagonisti cavalieri coraggiosi che sguainavano le proprie spade in pellicole ricche di elementi fantasiosi ed epici; però questa forma strutturale di concepire i film d'azione fu quasi subito repressa da parte del governo che considerava queste componenti filmiche come degli incitamenti alla sovversione e alla credenza superstiziosa.

Il decennio successivo (anni trenta) cercò di sfruttare la figura del guerriero impavido armato solamente della sua padronanza del kung fu per sbaragliare i cattivi e difendere gli oppressi.

In questo periodo nacque il genere “Wuxiapian” ovvero la risposta orientale al “cappa e spada” occidentale animato da guerrieri volanti, epici cavalieri e leggendari paladini delle giustizia.

Il dopoguerra, ed esattamente dopo il 1940, portò all'introduzione di nuovi elementi all'interno della struttura dei film d'azione come il kung fu utilizzato durante le scene di combattimento, gli effetti speciali apportati a mano in modo diretto sulla pellicola per aumentare l'impatto scenico di voli fluttuanti e la violenza per lo più atletica.

In netta contrapposizione con il genere Wuxiapian si affermarono i film di matrice kung fu che esaltavano maggiormente gli scontri senza armi e cioè a mani nude rendendoli molto simili alla realtà; uno dei più famosi precursori dell'arte marziale nelle pellicole fu Kwan Tak Hing che assunse il ruolo di eroe vicino al popolo in difesa dello stesso.

Lo studio più famoso di quegli anni, lo Studio Shaw, intorno alla seconda metà degli anni '60 diede il via ad un nuova forma di Wuxiapian caratterizzata da una sceneggiatura più reale che fantasiosa, da tecniche che rendevano più vivo il colore della pellicola e scene più pregne di ferocia e spettacolarità.

Questi nuovi prodotti, provenienti dal genere Wuxiapian, subirono l'influenza dei romanzi di scrittori come Jin Yong e delle pellicole incentrate sulle vicende dei samurai originari del Sol Levante.

Il boom dei film di kung fu si ebbe negli anni settanta grazie alle numerose forze profuse da uno svariato numero di registi e attori che gettarono anima e corpo nella produzione delle pellicole action.

Film di spicco per questo genere cinematografico furono “Chinese Boxer” (1970) di Jimmy Wang Yu che ne fu anche interprete; questo film insieme a “Le furie umane del kung fu” (1978) rappresentano le pellicole di rilancio dell'action orientale.

Registi come il coreografo Lau Kar Leung con “I distruttori del tempio Shaolin” (1977) e “36ª camera dello Shaolin” (1978) hanno incrementato la realtà dei combattimenti e della disciplina marziale che stava alla base delle pellicole con una aumento della difficoltà e del pragmatismo delle scene.

Le pellicole sulle arti marziali si distinguono per i molti combattimenti a mani nude o con l'utilizzo degli strumenti tipici di questa disciplina; di solito il protagonista di questo film è mosso da ideali quali la giustizia, l'amore o l'amicizia.

Il kung fu ebbe notevole influsso sull'action movie hollywoodiano (ne è una testimonianza “ I tre dell'Operazione Drago”).

Uno degli attori che ebbe maggior impatto sulle discipline marziali fu Chuck Norris (il quale si aggiudicò per ben sette volte il titolo mondiale di karate e due volte quello di taekwondo); egli si specializzò in pellicole in cui le sceneggiature si incentravano sullo sfoggio delle sue doti di abile karateka.

Gradualmente il genere kung fu si espanse non solo in territorio asiatico ma anche oltre i confini giungendo anche in buona parte dell'occidente; il maggiore interprete delle pellicole che esaltavano le conoscenze marziali del protagonista fu senza ombra di dubbio Bruce Lee che girò film come “Il furore della Cina colpisce ancora” (1971), “Dalla Cina con furore” (1972), “L'urlo di Chen terrorizza anche l'Occidente” (1972), e “I tre dell'Operazione Drago” (1973) prima di morire tragicamente.

Un vero e proprio successore di Bruce Lee non ci fu ma molti furono coloro che si cimentarono nei film di kung fu cercando di imitarlo; chi forse si avvicina alla sua figura è l'attore Jackie Chan che affiancò alle discipline marziali la comicità di alcune sequenze acrobatiche per stemperare la troppa violenza e rendere il kung fu un sano e puro prodotto da mostrare anche ai più piccoli.

L'influenza tra Hollywood e Hong Kong fu un'interazione biunivoca e non a senso unico che portò la produzione orientale a prendere spunti da quella occidentale e viceversa.

Hong Kong riconobbe in Tsui Hark il suo più rinomato regista che presentava come marchio di fabbrica nei suoi film, forsennate scene d'azione.

Quando Hark non era dietro la macchina da presa, come produttore scoprì il grande regista di film action John Woo; quest'ultimo prendendo elementi come scontri a fuoco, coreografie ricche di fantasia e un pizzico di drammaticità interiore creò il nuovo stile denominato “ heroic bloodshed” tipico degli anni '80 e '90.

Nel 1987 fu prodotto “City on Fire” del talentuoso regista Ringo Lam che si specializzò con ottimi risultati nel filone thriller d'azione; attore protagonista di molte pellicole di Lam e di Woo è stato Chow Yun-Fat.

L'action movie non restò un fenomeno cinematografico circoscritto solo ad Hollywood e ad Hong Kong ma si diffuse in tutto il resto del mondo; il genere d'azione subì una divisione di propagazione con i polizieschi e i film di spionaggio che presero piede nel mercato europeo mentre le zone limitrofe alla Thailandia e Filippine furono invase dalle pellicole d'azione condite da una buona dose di arti marziali con la Malesia affascinata dalle gesta dei supereroi.

I generi delle arti marziali nelle Filippine e dell'action in Italia hanno visto i loro momenti migliori con le produzioni degli anni '70 mentre la mania per i supereroi ha portato le case cinematografiche malesi a produrre molti film incentrati su di essi intorno al 2000.

Alcune produzioni che meritano citazioni in tutto il mondo sono:

Italia: “1990: i guerrieri del Bronx” (1982) di Enzo G. Castellari, “Endgame - Bronx lotta finale” (1983) di Aristide Massaccesi, “Fuga dal Bronx” (1983) di Enzo G. Castellari , “Napoli violenta” (1976) di Umberto Lenzi, “Il giustiziere sfida la città” (1975) di Umberto Lenzi, “Diabolik” (1968) di Mario Bava

Francia:”Léon” (1994) di Luc Besson, “Wasabi” (2001) di Gérard Krawczyk, “Taxxi” (1998) di Gérard Pirès, “Taxxi 2” (2000) di Gérard Krawczyk, “Taxxi 3” (2003) di Gérard Krawczyk

Russia: ”I guardiani della notte” (2004) di Timur Bekambetov

Corea del sud: ”Mr. Vendetta” (2002) di Park Chan Wook

Giappone: “Battle Royale” (1999) di Kinji Fukasaku, “Violent Cop” (1989) di Takeshi Kitano, “Dead or Alive” (1999) di Takeshi Miike

Thailandia: “The Protector - La legge del Muay Thai” (2005) di Prachya Pinkaew, “Ong-Bak - Nato per combattere” (2003) di Prachya Pinkaew , “Ong-Bak 2 - La nascita del dragone” (2008) di Tony Jaa, “Bangkok Dangerous” (1999) di Oxide Pang Chun e Danny Pang

Svezia: “L'uomo sul tetto” (1976) di Bo Widerberg, “Zero Tolerance” (Noll tolerans) (1999) di Anders Nilson

Israele: “La notte dei falchi” (Entebbe - Operazione Thunderbolt) (1977) di Menahem Golan

Un altro genere nato dalla costola dei film action è la commedia d'azione che a differenza dei film d'azione di solito non mostra uccisioni o ferite gravi; ne sono un esempio: “The Blues Brothers” (1980) di John Landis, “48 ore” (1982) di Walter Hill , Bad Boys (1995) di Michael Bay, “Beverly Hills Cop” (1984) di Martin Brest, “Rush Hour” (1998) di Brett Ratner, “Charlie's Angels” (2000) di Joseph McGinty Nichol (McG).

L'azione drammatico è un action con elementi drammatici come in “Rambo” in cui è la situazione di degrado sociale a spingere alla carneficina Sylvester Stallone o come in “Hulk” dove a movimentare il film c'è il dramma interiore di Bruce Banner.

Film come “Terminator”, “Matrix” e “Demolition Man” appartengono al filone azione fantascientifico in cui l'azione del film è contornata da elementi futuristici.

“Rambo” può essere considerato anche un film del tipo azione avventura come la saga di “Indiana Jones”.

Gli azione polizieschi sono film tipo “Cobra” e “Arma letale” mentre tra quelli azione guerra ritroviamo “Rambo” e “Delta force”.

Negli ultimi anni ad Hong Kong, poi diffusosi in tutto il mondo, è nato il sottogenere “Girls with guns” in cui si raccontano le gesta di donne armate che si sbarazzano dei nemici con acrobazie e sparatorie; sono delle valide rappresentanti di questo genere pellicole come “Lara Croft: Tomb Raider” (2001) di Simon West e “Kill Bill”.

All' azione supereroi fanno parte invece le saghe di “Spider-Man”, “Iron Man”, “Transformers”, “X-Men”, “I fantastici quattro”, “Hulk” e Batman.

Il genere “Buddy cop” è un misto di azione, poliziesco e commedia in cui di solito le coppie di poliziotti mostrati sono simpatiche macchiette che impreziosiscono inseguimenti e sparatorie con battute e gag; film di questo genere sono “Bad boys” e “Arma letale”.

I film “Caper/heist” (o film del colpo grosso) parlano di un gruppo di rapinatori che progettano un grande colpo; appartiene a questo filone “ Ocean's Eleven” (2001) di Steven Soderbergh.

Il genere “Heroic bloodshed”, nominato precedentemente e correlato alle produzioni di John Woo, mostra sparatorie e atti feroci che fanno da contorno a tematiche più profonde come l'onore, la redenzione e la fratellanza; molto usate sono le sventagliate di mitra.

La saga di “Aliens” appartiene agli horror d'azione come “Blade” e “Resident evil”; poi ci sono i thriller d'azione come “Mission impossible” (1996) di Brian De Palma e i film di spionaggio come le saghe di 007 incentrate sulle avventure di James Bond.

Tra gli attori che fecero grande il cinema d'azione possiamo ricordare John Wayne (che fu un pilastro dei film western), Charles Bronson, Clint Eastwood e Steve McQueen; Bronson fu per anni il simbolo della vendetta grazie a Paul Kersey, l'ingegnere giustiziere che fu il protagonista della saga de “Il giustiziere della notte” (1974) di Michael Winner mentre Eastwood vestì i panni dell'inossidabile ispettore Harry Callaghan protagonista della saga dell'ispettore Callaghan.

Tra gli attori di maggior spicco del cinema d'azione va menzionato anche Harrison Ford per il suo archeologo avventuriero Indiana Jones protagonista di quattro film della saga di Indiana Jones; memorabile la scena della pellicola “I predatori dell'arca perduta” del 1981 in cui affrontato da un arabo che fa sfoggio della sua abilità con la spada, uccide lo stesso in pochi secondi grazie ad una colt senza nemmeno ingaggiare battaglia.

Altro attore specializzato in arti marziali è lo svedese Dolph Lundgren (cintura nera terzo Dan di Kyokushinkai) che si cimentò nel mondo della cinematografia ma con scarsi risultati; famosissima la sua interpretazioen nei pani del russo Ivan Drago l'avversario di Rocky Balboa (Sylvester Stallone) nel film “Rocky IV ” (1985).

Come gli attori, anche i registi che diedero al film d'azione il loro significativo contributo furono svariati :

Registi di Hong Kong:

  • Tsui Hark
  • John Woo
  • Ang Lee
  • Ringo Lam
  • Registi di Hollywood:
  • Steven Spielberg (inerente a Indiana Jones)
  • Sam Raimi (Spider-Man)
  • Michael Bay (Transformers)
  • Christopher Nolan (il cavaliere oscuro)

Alcuni attori si sono cimentati anche dietro la macchina da presa:

  • Bruce Lee
  • Steven Seagal
  • Jackie Chan
  • Dolph Lundgren
  • Sylvester Stallone
  • Jean Claude Van Damme
  • Corey Yuen
 

 

 

 

 

 

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