arte: servizi e argomenti artistici rubrica di  CORRERENELVERDEONLINE

Correrenelverdeonline

-Arte

-Arte: parola, suono, colore

-Architettura

-Pittura

-Scultura

-Il risultato della creazione

-The result of the creation

-Villa Castelbarco Albani

-Barocco Leccese

-Body and Soul Salvador da Bahia

-Premio Scarpa


-Storia dell'Arte

-Arte Cinese

-Arte Giapponese

-Arte Indiana

-Arte Precolombiana

-metodi di costruzione


-I Classici della Letteratura

-Boccaccio

-Casa del Boccaccio

-Ente Nazionale Giovanni Boccaccio

-Poetica Boccaccesca

-Decamerone

-Boccaccio Padre della Prosa Volgare

-Dante

-Poetica

-Vita Nova

-Divina Commedia

-Petrarca

-Poetica Petrarchesca

-Canzoniere


Associazioni

Associazione De Nittis

-Fondazione Pergolesi Spontini

-Sant’Apollonia


Castello di Genazzano

-Storia del Castello

-Il restauro

-Immagini

Tadolini

-Studio Tadolini

-Storia dello Studio

-Immagini dello Studio


Archivio

-Magie d’ambra

-Ardea

-Apparenze mediterranee

-Centro Artistico Atellano

-Santa Marta

-Albano villaggio preistorico

-Alterazioni Video

-Intervista a Marco Berchi

-Intervista a Roberto Luciani

-Vetrina Italia

-Villa Adriana

ARTE


 

arte INDIANA

Il modo di pensare, su cui si basavano induismo, giainismo e buddhismo, si focalizzava essenzialmente sul significato contraddittorio dell'esistenza umana e ve ne ricercava una possibile e razionale spiegazione.

Infatti durante la vita di ogni essere umano, elementi e valori operanti tra loro in maniera opposta come  eternità, cambiamento e trascendenza appartengono tutti ad un unico progetto che è la vita stessa.

Secondo tale concezione, se ne deduce che la linea di confine tra creatore e creazione non esiste più e che il significato del tempo può essere intuito solo grazie allo stato temporale corrispondente all'eternità.

La nozione espressa e professata dalle tre dottrine (induismo, giainismo e buddhismo) relazionata al concetto di arte, provoca una ripartizione del mondo estetico in tre componenti distinguibili: spirito, sensi ed emozioni.

I precedenti tre elementi dominano i dettami dell'architettura per agevolare il mutamento dello spazio  e della scultura, nella composizione, nella plasticità, nei volumi e nei principi estetici che la pongono in risalto.

L'arte indiana non cerca la scissione tra spirito e materia, al contrario cerca una nuova forma che sia il risultato dell'unione dei due valori, tramite l'applicazione consapevole di una caratteristica concupiscenza ed estasi; questa fusione comporta, ad esempio, l'interpretazione delle forme di un corpo femminile con il mistero del sesso e la personificazione come madre eterna della sposa.

L'albero, il leone, l'acqua, l'elefante e il profilo femminile, sono temi ricorrenti all'interno dell'arte indiana e nonostante possano sembrare elementi fiacchi e poco significativi in realtà manifestano sensualità, ritmo, sinergia e  pragmatismo.

Il mistero che ci aiuta a comprendere l'eterno scontro tra vita e morte, nella pittura indiana è esaltato dal profilo corporale degli Dei, dal volume, dalla composizione e dall'aspetto del tempio indiano.

La civiltà indiana fu condizionata dall'induismo e dal buddhismo, che contribuirono a diffondere i canoni dell'estetismo indiano in tutto l'Oriente; tale propagazione riuscì perfino a permeare l'arte giapponese, cinese  e la forma artistica presente nella zona Sud-Est asiatica.

Nel periodo che andava dal XIII al XVIII secolo, per via del dominio islamico, il corano non permetteva di raffigurare forme umane nei dipinti di stampo religioso; tale divieto fu superato dipingendo forme geometriche che sostituivano la presenza dell'uomo.

Gli edifici più remoti, giunti intatti fino a noi, sono edifici in mattoni che riproducono da un punto di vista stilistico delle antecedenti costruzioni in legno.

I reperti più antichi dell’architettura indiana sono i resti di edifici  in mattoni cotti ritrovati a Mohenjo-Daro e Harappa (attuale Pakistan), datati 2500 a. C.-1750 a. C.; Il periodo seguente fu denominato vedico perché l'esistenza religiosa era regolamentata dalle scritture del Veda, e in campo architettonico è simboleggiato dai tumuli funerari di Lauriya Nandangarh, nel Bihar, e dalle tombe ricavate nella roccia di Malabar, nello stato del Kerala.

Con la conversione al buddhismo del sovrano Aśoka, l'architettura conobbe un periodo di rivalsa soprattutto in campo religioso,

Nell'architettura indiana si diffuse lo stupa, un monumento a forma o a campana in pietra o emisferica delimitato da un recinto, che  assunse la funzione di tempio e reliquiario; nel tempio Sanchi nel Madhya Pradesh, sono conservati i più grandi stupa che celebrano la morte del Buddha e  il suo ingresso nirvanico.

Altre diffuse strutture buddhiste sono la dagoba (un reliquiario), il lat, un pilastro di grandi dimensioni in pietra scolpita, la caitya una sala di forma basilicale utilizzato esclusivamente per pregare  e il vihara, monastero o tempio  ricavato nella roccia.

La Grande Caitya di Karla e i vari templi e monasteri ad Ajanta ed Ellora sono gli edifici architettonici in pietra più rappresentativi del  Maharashtra; la Grande Caitya (II secolo a. C.) è arricchita da una vistosa ed elegante facciata e da una lunga navata a galleria.

Le dottrine del giainismo e  dell'induismo, dopo il V secolo, furono le religioni che primeggiarono incontrastate; dall'amalgama del giainismo e dell'induismo si generò la decorazione a bande, pregna di sagome incise che simboleggiarono l'architettura indiana.

Le opere architettoniche del giainismo  sono di stampo monumentale, caratterizzate da imponenti cupole costituite da corsi concentrici di pietre a modiglioni; alcuni reperti di quest'architettura  sono stati ritrovati sulle vette di varie zone collinari come il colle Parasnath nel Jharkhand, il monte Abut ad Abu nel Rajasthan (uno dei più antichi) e sul Satrunjaya nel Gujarat.

La torre commemorativa, a nove piani, di Jaya Sthamba è uno degli elementi architettonici più simbolici di quest'arte.

Il massiccio utilizzo della decorazione, delle coperture piramidali che finiscono con sobri pinnacoli e delle alte porte a torre (gopura) è tipico dell'arte architettonica indù come testimoniano  i templi di Belur, Halebid, Tiruvalur, Thanjavur e Rameswaram nel Tamil Nadu, di Barolli nel Rajasthan, di Varanasi nell’Uttar Pradesh e il Tempio del Sole a Konarka, nell’Orissa.

Un'altra architettura che incrociò la strada dell'arte indiana fu quella islamica; ciò avvenne intorno al XIII secolo per mezzo dell'operato di conquista dei primi colonizzatori musulmani.

Però l'architettura indiana non fu spazzata via da quella islamica, ma bensì la influenzò con l'uso di balconi che si poggiavano su mensole, porticati che “avviluppavano” splendidi chiostri e di ornamenti di abbellimento.

Ashok Bulgarini