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BRASILE CROCEVIA DI CULTURE: l’ARTE BAHIANA

Quadro di arte BhaianaBrazil: Body and Soul

Dalla foresta amazzonica ai grandi fiumi, dalle zone desertiche alle favolose spiagge, dagli altipiani alle savane, il Brasile nella sua sterminata superficie, è un unicum nato dall’unione, prima di portoghesi, indios americani e neri africani, nonché, successivamente, di polacchi, tedeschi, italiani, cinesi e giapponesi.

Tutti insieme hanno dato origine a quel fenomeno sociale che viene chiamato "mistura", che produce una originale miscellanea di lineamenti, colori, tradizioni e fatti artistico-culturali.

Chiunque visita il Brasile, uno dei Paesi più belli e affascinanti del mondo, si trova a proprio agio e quando risale sull’aereo, per il viaggio di ritorno, viene assalito dalla "saudade".

Questa "attrazione fatale" è il frutto di una coesistenza tra anime e corpi diversi, a volte contrastanti, che testimonia la capacità di questo popolo di fondere ed interpretare, piuttosto che cancellare.

Tutte queste caratteristiche vengono enunciate, evidenziate e valorizzate nella grande esposizione organizzata dal Guggenheim Museum di New York, intitolata "Brazil: Body and Soul"(Brasile: corpo e anima).

Questa mostra –presentandoci le opere di 350 artisti indigeni, afro-brasiliani ed europei- parte dal periodo barocco del ‘600 per giungere ai giorni nostri, con le correnti d’arte moderna e contemporanea.

I nomi famosi sono veramente tanti: sia del passato, come Frei Agostinho Piedade, Manuel Inacio da Costa, Francisco Xavier de Brito, Antonio Francisco Lisboa che dei tempi moderni, come Tarsilia do Amaral, Anita Malfatti e Lasar Segalle.

Ma il mio desiderio non è di parlare di questa imponente mostra in corso a New York, già oggetto di tanta attenzione da parte della critica e dei media.

Bhaia: panoramaFresco di ritorno da quei posti, l’impulso,diciamo così, mi spinge, quasi mi obbliga a descrivere alcune cose di una città dove tutti cantano, ballano, dipingono, scrivono, festeggiano, rappresentano con una forza e vivacità creativa che non ha simile: Salvador de Bahia.

 

Salvador de Bahia: capitale di arte e allegria

Salvador è una città veramente unica per le sue peculiarità artistico-culturali.

Infatti, come si fa a restare indifferenti di fronte ai racconti di Jorge Amado, alle pellicole di Glàuber de Rocha, alle poesie di Castro Alves, alle musiche di Gaetano Veloso, Gilberto Gil, Daniela Mercuri e Ivete Sangalo o, infine, alle tele di Valença, Caribù e Jenner?

Ma a Salvador da Bahia de todos os Santos ogni cosa sembra avvolta in una magica, attraente atmosfera di arte ed allegria: si entra in una specie di santuario culturale!

Prima capitale del Brasile, questa città conserva ancora la sua "alma africana", le sue forti tradizioni coloniali, sprigionando una cultura viva ed unica.

Tutto ciò diventa palpabile, visitando il centro storico di Salvador, ammirando l’architettura barocca, in particolare dell’ "Igreja " del Convento di S. Francesco,

passeggiando nelle stradine, lungo l’ affascinante e colorito labirinto "de lojas de artesanato, ateliés, galerias, restaurantes e bares".

Stada di Bhaia

E’ il famoso PELOURINHO, con la sua piazza nella quale anticamente venivano esposti e castigati gli schiavi disobbedienti, vale a dire del cuore pulsante di un

centro storico, vivo sotto ogni aspetto, che rappresenta una prova esemplare di come un investimento serio per il patrimonio artistico può arrecare grandi benefici a tutti.

Un particolare beneficio lo trae, fra gli altri, anche il cosiddetto "artista plastico" con le sue opere che magnificano in modo direi ossessivo questo mondo tanto particolare quanto affascinante.

Infatti, tutt’intorno alla "casa da cultura Jorge Amado" si possono vedere una miriade di gallerie d’arte e di laboratori nei quali sono affastellati quantità industriali di tele naive, cubiste, post-moderne, ecc..

Ma, attenzione, la quantità in molti casi non va a discapito della qualità: anche nella ripetitività dei soggetti rappresentati, ogni opera ha una sua originalità prospettica, cromatica o di particolari, sì da acquistare dignità artistica.

I pittori sono veramente tanti ed anche bravi, per cui comprare una tela di Antonio Fabrìzio, di Dany Anas da Bahia, di André Dultra Xavier o di tanti altri "artistas plasticos" che non meriterebbero il torto della non menzione, rappresenta sempre un buon affare, che può soddisfare in modo esauriente la voglia di "shopping cultural".