arte: servizi e argomenti artistici rubrica di  CORRERENELVERDEONLINE

Correrenelverdeonline

-Arte

-Arte: parola, suono, colore

-Architettura

-Pittura

-Scultura

-Il risultato della creazione

-The result of the creation

-Villa Castelbarco Albani

-Barocco Leccese

-Body and Soul Salvador da Bahia

-Premio Scarpa


-Storia dell'Arte

-Arte Cinese

-Arte Giapponese

-Arte Indiana

-Arte Precolombiana

-metodi di costruzione


-I Classici della Letteratura

-Boccaccio

-Casa del Boccaccio

-Ente Nazionale Giovanni Boccaccio

-Poetica Boccaccesca

-Decamerone

-Boccaccio Padre della Prosa Volgare

-Dante

-Poetica

-Vita Nova

-Divina Commedia

-Petrarca

-Poetica Petrarchesca

-Canzoniere


Associazioni

Associazione De Nittis

-Fondazione Pergolesi Spontini

-Sant’Apollonia


Castello di Genazzano

-Storia del Castello

-Il restauro

-Immagini

Tadolini

-Studio Tadolini

-Storia dello Studio

-Immagini dello Studio


Archivio

-Magie d’ambra

-Ardea

-Apparenze mediterranee

-Centro Artistico Atellano

-Santa Marta

-Albano villaggio preistorico

-Alterazioni Video

-Intervista a Marco Berchi

-Intervista a Roberto Luciani

-Vetrina Italia

-Villa Adriana

ARTE


 

LA “VITA NOVA” DI DANTE ALIGHERI

Dante compose la “Vita Nova” a tre anni dalla morte di Beatrice, probabilmente nel 1293, dedicandola all’amico e poeta Guido Cavalcanti. L’opera è un libretto di 42 capitoli costituito da prose e da rime nel quale Dante narra, idealizzandole, le vicende del suo amore per Beatrice: viene considerato spesso il primo romanzo d’amore della letteratura italiana, ma le opinioni riguardo l’interpretazione dell’opera sono controverse.

Alcuni critici ritengono che il racconto riferisca fatti realmente accaduti e sia pertanto una fonte preziosa di notizie autobiografiche; altri considerano la “Vita Nova” come un romanzo vero e proprio, un’opera d’arte, in cui gli elementi reali sono trasfigurati dalla fantasia; infine c’è chi preferisce leggere l’opera sotto l’aspetto allegorico, in quanto adombra il processo spirituale del poeta, il quale raggiunge la perfezione morale attraverso l’amore per Beatrice. Questa ultima teoria spiegherebbe anche il modo vago a cui si allude a luoghi e persone e, essendo percepita come il rinnovamento spirituale del poeta, porta a compimento l’idealizzazione dell’amore e della donna tipica dello “stil novo”.

Le rime sono 31 (25 sonetti, 4 canzoni, una ballata e una stanza isolata di canzone), mentre le prose si presentano come narrative ed esplicative, descrivendo i motivi che hanno ispirato le rime ed illustrandone in maniera semplicistica la struttura e il significato. Essendo state composte in occasioni e tempi diversi, le rime contengono motivi e forme disuguali: le prime riecheggiano lo stile dei poeti provenzali come Guittone d’Arezzo e Cavalcanti, sino ad arrivare alla “canzone della lode” del capitolo XIX che segna il punto di svolta per la seconda parte, in cui la poesia del poeta diviene autonoma e raggiunge i risultati più alti del “dolce stil novo”. In questo senso, le rime contengono non solo l’evoluzione del sentimento amoroso ma anche quella della poesia di Dante.

La prosa, invece, presenta un carattere più unitario sia nello stile che nel tono, poiché fu composta in un tempo continuo, senza interruzioni. La fama di primo romanzo d’amore dell’opera sembra comunque persistere nel tempo, presentando una solidità, scioltezza e soavità di stile che pochi autori riusciranno a raggiungere.