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arte Precolombiana

Le zone in cui si svilupparono e progredirono le civiltà precolombiane sono localizzate dagli studiosi in Mesoamerica (Belize, Honduras, El Slavador, Messico e Guatemala attuali), nell'area “centroandina” (Perù e Bolivia attuali), nell'area “intermedia” (Colombia, Ecuador, Venezuela) e nell'area “periferica” (restante America Meridionale e isole del Golfo del Messico).

Le odierne ricerche e scoperte hanno indotto gli studiosi a considerare le varie culture non come elementi distinti tra loro ma unite da specifiche peculiarità appartenenti ad ogni singolo popolo; sono proprio questi aspetti comuni delle varie etnie i dati su cui si basano le ricerche attuali degli studiosi e non l'individuazione di particolari caratteristici di ogni cultura precolombiana.

L'attività e lo sviluppo della cultura precolombiana può essere suddivisa in tre ere principali: il periodo “pre-classico” o “formativo” compreso tra il 1500 a. C. e il 300 d. C., il periodo “classico” che va dal 300 d. C. Al 900 d. C., il periodo “post-classico” che si estese tra il 900 d. C. e il 1540 d. C.

Erroneamente si potrebbe collocare l'apice dello sviluppo artistico e culturale durante il periodo classico mentre secondo gli studiosi questa ipotesi non corrisponde alla realtà; infatti opere risalenti al periodo post-classico non hanno nulla da invidiare ai ritrovamenti appartenenti al periodo così detto classico.

Le civiltà precolombiane classiche e quelle postclassiche hanno alcune peculiarità in comune come testimonia l'utilizzo di una divinità felina adottata sia dalla cultura di Chavin de Huantar in Perù, sia dalla civiltà olmeca del Messico e sia da quella di San Augustin in Colombia.

Il fattore guerra influenzò sia il periodo classico, in cui le più importanti civiltà erano guerrieri, che quello postclassico segnato da moltissimi conflitti; in particolare, si conoscono molti aspetti di questa civiltà grazie al lavoro di scrittura che i cronisti spagnoli, a stretto contatto con essa, poterono tramandare di generazione in generazione fino ai nostri giorni.

I contenuti di queste annotazioni di solito erano considerazioni degli stessi cronisti oppure una descrizione delle popolazioni cadute sotto il controllo delle civiltà precolombiane.

Le varie forme, con cui vennero rappresentate le tematiche sacre, assunsero un ruolo fondamentale nel progresso e nella struttura organizzativa delle varie società, specialmente in quelle di matrice agricola in cui la religione si trovava prettamente correlata al fattore primario (cioè la terra) e alla sua capacità di produrre beni utili alla sussistenza.

Icone molto diffuse in ambito artistico erano quelle di carattere astronomico, anch'esse legate alle fasi di fertilità del suolo in base alle quali si poteva sapere in che periodo operare i processi di semina e raccolto.

L'incremento urbano si espresse principalmente in due fondamentali aspetti: il complesso urbanistico cittadino e il centro cerimoniale.

Il complesso cittadino, come indica anche il nome, non era popolato da politici o capi religiosi ma dai ceti più abbienti che venivano geograficamente divisi da quelli più poveri da viuzze e stradine interne; il nucleo cittadino comprendeva anche costruzioni di carattere amministrativo, religioso e templi.

La conformazione strutturata con una piazza al centro e palazzi amministrativi e religiosi che la circondavano era tipica del centro cerimoniale.

I settori principali in cui si concentrarono gli sforzi e l'ingegno degli artisti dell'era precolombiana furono di tipo artigianale come la tessitura, la ceramica, la metallurgia ed estetico come la pittura, l'architettura e la scultura.

Gli edifici più datati della cultura precolombiana erano realizzati in legno ad eccezione delle costruzioni più imponenti e gigantesche edificate in Mesoamerica e nella zona centroandina , utilizzando principalmente due materiali : la pietra o l'adobe (cioè dei mattoni essiccati al sole).

Ashok Bulgarini