AMBIENTE E NATURA: AL CENTRO DEL NOSTRO PROGETTO rubrica di CORRERENELVERDEONLINE

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Intervista a Giorgio De Matteis

Intervista a Cesare Patrone

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Mantova ed i suoi laghi

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Storia delle celle a combustibile

Storia dei rapporti tra Tevere e Roma

 

Leggi e normative

Legge 21 novembre 2000, n. 353

Legge 9 dicembre 1998, n. 426

Protezione dalle esposizioni a campi elettrici

DL n° 230/1995 modificato

D.P.R. 13 marzo 1976, n. 448

 

 


 

 

 

Ambiente e Natura: per vivere meglio con più consapevolezza

ENERGIA EOLICA

L'energia eolica è una cosiddetta fonte energetica rinnovabile, ovvero una sorgente di energia potenziale che è praticamente inesauribile in quanto non proviene da un deposito naturale di un bene, ma dalla forza inestinguibile del vento.

Lo sfruttamento di questo tipo di energia, negli anni tra la fine del XX e l'inizio del XXI secolo, diventa un importante argomento di discussione in quanto le energie rinnovabili hanno un impatto, in termini di inquinamento ambientale, nettamente inferiore rispetto all'energia ottenuta dai combustibili fossili (ovvero petrolio, metano ed altri gas naturali).

Ovviamente anche lo sfruttamento dell'energia eolica ha delle criticità: oltre all'impatto visivo (con la presenze di alti pilastri e di grandissime pale rotanti), rumore costante, problemi di elettromagnetismo con conseguenti danni anche alle telecomunicazioni.

L'impatto visivo può essere diminuito tramite la costruzione di torri o a traliccio o tubolari. Oppure la colorazione con colori neutri dell'intera struttura.

La decisione di recuperare la forza del vento per ottenere energia elettrica trova le sue prime applicazioni intorno agli anni 80 del XX secolo. Da allora lo sfruttamento di questa fonte energetica è in costante aumento, anche grazie alle decisioni di molti Paesi del Mondo, come ad esempio il Protocollo di Kyoto o il progetto "202020" dell'UE.

Il procedimento utilizzato per convogliare l'energia eolica è, come principio, il medesimo utilizzato per gli antichi mulini a vento.

Una volta, ovvero nei mulini, l'energia cinetica prodotta dalle pale veniva trasformata in energia meccanica per macinare qualcosa, ora la conversione avviene da energia cinetica a quella elettrica.

Il macchinario utilizzato è chiamato aerogeneratore ed è composto da una grande pala posta sopra un alto pennone. Le pale, fatte ruotare dal vento, producono energia cinetica che viene direttamente trasmessa ad un generatore che la converte in energia elettrica. La dimensione media di un aerogeneratore è quella che porta ad avere l'altezza del pennone di circa 50 metri e le pale che ruotano, in genere 3, della lunghezza di 20 metri. Un impianto di questo genere riesce a produrre una energia pari a poco meno di 600 chilowatt al giorno, pari circa al consumo, sempre giornaliero, di circa 500 famiglie. Attualmente, negli anni successivi al 2000, si è cercato di realizzare delle strutture maggiormente performanti, in grado di riuscire ad accumulare fino ad 1 megawatt al giorno.

La durata, in termini di tempo, di una rotativa è di poco più di venti anni, e la sostituzione di un impianto con un altro è semplice ed ha poche controindicazioni dal punto di vista dell'inquinamento, in quanto si tratta di strutture realizzate quasi completamente in alluminio.

In ogni caso si costruiscono due specifici tipi di aerogeneratori: quelli che hanno l'asse di rotazione verticale e quelli con asse di rotazione orizzontale (ovviamente l'asse viene calcolato rispetto al vento). Vengono solitamente preferiti questi ultimi impianti in quanto garantiscono un migliore accumulo di energie e soprattutto, con queste strutture, è possibile cambiare l'angolo di rotazione delle pale, rendendo la raccolta energetica maggiormente performante.

Il vero problema per il conseguimento dell'energia eolica è che l'approvvigionamento non è sempre costante. Anche nell'arco di una stessa giornata ci possono essere dei momenti in cui non viene immagazzinata alcune energia, mentre in altri si vede arrivare una produzione superiore alla capacità di accumulamento dei generatori.

Per cercare di ovviare a questa difficoltà, alcuni studiosi ritengono che potrebbe essere utile realizzare impianti a potenza mista: eolica assieme all'idrogeno (procedimento realizzato grazie all'elettrolisi dell'acqua).

Ovviamente raramente è possibile vedere un solo pennone, di solito si trovano sempre in gruppo, realizzando dei veri e propri parchi eolici (questi agglomerati, in inglese, sono noti come "Wind Farm").

Queste postazioni possono essere situate praticamente in ogni luogo, anche in mare aperto. In questo caso si parla di impianti offshore.

Al contrario definiamo onshore le istallazioni che vengono realizzate su colline o montagne, lontano dalle coste. Vengono realizzati del parchi eolici in questa posizione per sfruttare la velocità del vento che soffia sopra le montagne.

I parchi nearshore, invece, sono quelli realizzati sulla costa, costruiti per sfruttare la corrente che viene creata naturalmente a causa del differente riscaldamento della spiaggia e del mare.

Esiste anche la possibilità di realizzare dei mini impianti eolici in casa, ma la loro realizzazione, con la tecnologia attuale, non permette di realizzare reali guadagni per chi le costruisce.

In generale per scegliere un terreno dove installare un impianto eolico si valuta la cosiddetta classe di rugosità. Esistono 4 livelli, dallo 0 al 3:

- Classe di rugosità 0 indica un terreno piano, come ad esempio la spiaggia o le distese di neve perenne.

- Classe 1: terreni sempre piatti ma su cui cresce una vegetazione di arbusti.

- Classe 2: aree sfruttate a livello agricolo con presenza di alberi e abitazioni distanti.

- Classe 3 terreno "rugoso" con la presenza di alberi e paesi nelle vicinanze, terreno con vari sali e scendi.

Solitamente, per costruire un parco fotovoltaico si scelgono terreni con una rugosità compresa tra lo 0 e l'1, con una pendenza minima del terreno. In questo spazio il vento deve soffiare mediamente a circa 5 metri per secondo, senza avere grandi picchi di intensità.

Nonostante le grosse opportunità che l'Italia avrebbe per sfruttare l'energia eolica, il nostro non risulta tra i primi Paesi per l'utilizzo di questa forza: tra le varie difficoltà si trovano la ricchezza culturale e paesaggistica, che potrebbe venire deturpata dalla realizzazione dei vari parchi, e dalla grande densità di abitanti nelle varie città.

I leader mondiali in questo ambito, ovvero nella produzione di energia eolica, sono comunque riscontrabili in Europa, nella Penisola Iberica (Portogallo e Spagna) e in Germania. La nazione che invece ha registrato, nel corso del XXI secolo, maggiore crescita nella produzione dell'energia eolica è l'India.

In ogni caso la produzione di energia eolica, attualmente (2012) non supera il 2% del fabbisogno mondiale, ma è in rapida ascesa.

Secondo i dati del 2011 in Italia l'eolico copre poco più del 4% del fabbisogno nazionale, mettendo il nostro Paese al 12° posto in Europa per lo sfruttamento di questa forma di energia.

In testa a questa speciale classifica troviamo la Danimarca, con poco più di un quarto dell'intero fabbisogno energetico coperto dall'eolico.