AMBIENTE E NATURA: AL CENTRO DEL NOSTRO PROGETTO rubrica di CORRERENELVERDEONLINE

  Ambiente e Natura Cosa sono l'ambiente e la natura? Protocollo di Kyoto Enti ambientali Associazioni naturalistiche CFS (Corpo Forestale dello Stato) ERSAF (Ente Regionale per i Servizi dell'Agricoltura e Foreste) CAI (Club Alpino Italiano) FAI (Fondo Ambiente Italiano) Greenpeace Legambiente WWF Lipu (Lega Italiana Protezione Uccelli)

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Storia delle celle a combustibile

Storia dei rapporti tra Tevere e Roma

 

Leggi e normative

Legge 21 novembre 2000, n. 353

Legge 9 dicembre 1998, n. 426

Protezione dalle esposizioni a campi elettrici

DL n° 230/1995 modificato

D.P.R. 13 marzo 1976, n. 448

 

 


 

 

 

Ambiente e Natura: per vivere meglio con più consapevolezza

CAMMINARE TRA LE NUVOLE NEL GRAN PARADISO

cascata sul NivoletÈ una giornata fresca e tersa quando apro le persiane della stanza nel rifugio “Massimo Mila”, affacciato su una sponda settentrionale del piccolo lago di Ceresole Reale, nel territorio del Parco Nazionale del Gran Paradiso. I miei occhi colgono la loro prima visione mattutina, uno specchio d’acqua in cui si riflettono minuscoli filamenti di nubi fatte di zucchero filato che in poche ore si disperderanno, lasciando posto ad un celeste tanto intenso da abbacinare lo sguardo, poi alzo la testa e la vista si riempie del grigio delle montagne che si staglia rispetto al verde degli alberi e dell’erba che riempiono il resto del panorama. Il primo respiro porta gli effluvi balsamici dei larici e dà un pizzicorìo leggero nelle narici ormai purtroppo corrotte dallo smog cittadino. La mia pelle gode del fresco frizzante e netto, per cui mi fermo un attimo prima di cominciare a indossare un abbigliamento non quotidiano per me, composto di scarponcini, maglietta, felpa e giacca a vento, preparandomi ad una giornata intensa che promette panorami degni di un vero “Gran Paradiso”.

Le domeniche qui al Colle Nivolet si prospettano quest’estate tutte dense di interessanti attività in piena conciliazione con una natura florida e benigna, ma soprattutto oggi, 13 luglio 2003, giornata di inaugurazione del progetto A piedi tra le nuvole”, qui ci si aspetta una massiccia presenza di visitatori locali e di occasionali turisti, catapultati in ambienti fiabeschi, incontaminati e silenziosi, laddove l’unico sottofondo è, visto il traffico interdetto alle automobili e la presenza esclusiva di navette  cadenzate con partenze regolari, il soffio del vento sul pendio, lo scroscio delle cascatelle e dei ruscelli che spuntano d’incanto dagli anfratti rocciosi e qua e là il fischio di allerta di qualche marmotta.

Finalmente comincia il viaggio che porta dal lago del Serrù al Colle Nivolet: sono le nove e un quarto quando il pullman pieno di cuori impazienti di trascorrere una giornata all’aria aperta si aggrappa alle prime curve, percorrendo un nastro di seta grigia che si snoda tra panorami dipinti dai colori predominanti del luogo, sempre più brillanti ad ogni metro di strada.

Ad ogni curva spunta un laghetto fino a formare, vista dall’alto, una strana collana di pietre lucide ed irregolari… comincio quindi ad osservare l’orrido degli strapiombi che al contempo attira e atterrisce lo spirito e d’improvviso, grazie all’insieme di brividi e suggestioni dovute alla successione di visioni delle differenti fatiche e passioni che animano tanti escursionisti a  “scalare” i tornanti che compongono l’ascesa a questo pianoro in bici o a piedi,  mi spiego appieno il perché del nome di questo Parco!

La nostra vettura si ferma su una piazzola al limitare dell’ennesimo specchio lacustre e i passeggeri cominciano a scendere lentamente, pieni di adrenalina per l’escursione che li aspetta e al contempo con quell’espressione lievemente intontita dal relax , dal sole e dall’aria ormai rarefatta per la quota: mi unisco al gruppo e si parte! Il sentiero si inerpica verso il pendio che ci si para di fronte, fino a scavalcare il primo promontorio … ansimando per prendere il passo, prefiguro mentalmente le prime immagini che mi offrirà la natura al di là del valico e in pochi istanti, eccole materializzarsi come d’incanto! Ancora laghetti immersi in un mare di erba che declina gradatamente fino alla pianura intessuta di piccoli fiori viola, gialli, blu, quasi a voler sembrare dall’alto un particolare arazzo opera di un artista bizzarro.

Le parole possono far immaginare solo in minima parte il benessere e le emozioni che si provano passando qualche ora qui al Colle Nivolet: l’unica cosa che mi viene spontaneo fare è sorridere alla Natura, qui tempio austero e incantato, augurando a tutti di poter vivere il prima possibile momenti simili a quelli di oggi!

Alessandra Giordani