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Storia dell'arte - Story of Art


 

 

ARTE MESOPOTAMICA ED EGIZIA

Obelisco egizianoSi distingue nel periodo compreso tra circa il 2000 e circa il 600 a. C.

In Mesopotamia, nella vasta area compresa tra il Tigri e l’Eufrate, vengono edificati templi, fortezze, regge nelle città sumere di Ur, Tell Asmar, Warka e Khafaie; le scoperte archeologiche hanno rivelato una civiltà alquanto evoluta rispetto ai modi di vita e alle forme preistoriche del neolitico europeo.

L’abitante della Mesopotamia è stanziale, lavora la terra, vive in grandi villaggi prima, per organizzarsi in grossi paesi dalle case di argilla, poi.

Caratteristica manifestazione artistica di questa civiltà sono le statuette di argilla dalla forme allungate e sottili di presumibile significato religioso e tipiche della parte settentrionale, mentre, nella parte meridionale, la specifica manifestazione artistica è la ceramica di colore avorio, leggera, dipinta con motivi ornamentali di color ocra.

Le prime manifestazioni di civiltà mesopotamica risalgono a molto prima, a circa 5000 anni prima di Cristo ma è solo verso il 3000 che si entra nella fase storica con il predominio, nella parte meridionale, dei Sumeri, un popolo asiatico che porta una civiltà agricola molto progredita.

La caratteristica principale della civiltà mesopotamica è, comunque, il traffico commerciale all’interno e all’esterno della regione e a favorire i traffici è soprattutto l’uso della scrittura mediante l’incisione, da parte di scribi, su tavolette o su cilindri calcarei lavorati a incisioni e che rotolati su un piano di argilla fresca rilasciavano l’impronta dei caratteri cuneiformi o di misteriose raffigurazioni simboliche.

La più caratteristica realizzazione architettonica sumerica è la " ziggurat", una collina argillosa sostenuta da muraglie di mattoni, seccati al sole, che si protende in altezza mediante ripiani terrazzati dando ai fedeli la sensazione di salire fino al cielo; a differenza delle piramidi egiziane che avevano la funzione di tombe, le ziggurat avevano la funzione di grandi altari.

Forse dalle ziggurat ha origine il racconto della Bibbia sulla Torre di Babele che avrebbe dovuto toccare il cielo.

Intorno al 2000, il predominio dei Sumeri si estingue, a causa dell’egemonia delle popolazioni semitiche che creeranno il loro centro di potere a Babilonia e con il Re Hammurabi porteranno una normazione giuridica con il codice legislativo.

Anche i Semiti, però, dovranno soccombere a causa di una calata di popolazioni dalle montagne, i Cassiti cui succedono, poi, gli Elamiti, un popolo proveniente dalla zona ad est della Mesopotamia.

Nel XIII secolo a. C. saranno gli Assiri che capovolgeranno il sistema politico e spirituale istaurando uno stato dispotico e totalitario, un’economia predatoria e spietata, dotandosi di un esercito potente e molto ben armato che la nuova età dei metalli conferiva come privilegio a chi per primo avesse sfruttato di questi nuovi mezzi.

L’arte degli Assiri segna un forte cambiamento. Le ziggurat aumentano di numero e di piani, sui quali vengono costruite strade che salgono fino alla vetta; aumenta il fasto, la monumentalità nei palazzi riccamente adorni di decorazioni a piastrelle invetriate o a bassorilievo, inneggianti a imprese belliche, a scene di caccia, a glorie del sovrano con effigi dello stesso con la lunga barba divisa o infiocchettata, a riti religiosi o cerimoniali.

Anche gli Assiri crollarono e con la morte di Assurbanipal cade Babilonia e cade anche Ninive nel 612 a. C. e per un secolo s’istaurò un’egemonia neo-babilonese fondata sulla potenza di Nabopolassar e Nabucodonosor, quest’ultimo famoso per la conquista di Gerusalemme.

Nel 539 a.C un nuovo intervento straniero segnerà la fase finale della civiltà mesopotamica; è l’esercito persiano di origine indo-europea, proveniente dal Caucaso.

L’arte figurativa e l’architettura avranno un nuovo splendore: palazzi reali in pietra e splendidamente decorati, colonne, ornamenti palmiformi, bassorilievi, monumentali fregi in mattoni colorati, tombe reali scavate nella roccia.

Anche l’oreficeria è di rara bellezza e di eccezionale livello.

Il grande disegno dell’impero persiano era quello di perseguire il suo espansionismo al di là del mare con un diretto scontro armato con l’Occidente; iniziò con l’invasione della Grecia per opera di Dario e, poi, del figlio Serse ma, dopo i primi successi, capitolò con la sconfitta navale di Salamina nel 480 a.C. e dopo un secolo e mezzo per opera di Alessandro Magno nel 331 a. C. l’impero persiano è definitivamente sottomesso all’arte occidentale, dapprima ellenistica, poi romana.

Anche L’Egitto inizia la sua strabiliante storia intorno al 3000 a. C.con l’organizzazione della vita comunitaria e con l’organizzazione del lavoro in modo da utilizzare lo sfruttamento delle acque e dell’agricoltura irrigata.

Altra caratteristica dominante fu la scrittura dapprima tramite la rappresentazione di figure umane e animali, poi, con geroglifici

Queste prime manifestazioni risalgono al periodo della I e II Dinastia (2850 – 2650 a. C.) poi, con il passaggio dalla società patriarcale allo stato burocratico dotato del controllo sulla vita di società, sul lavoro degli uomini e sul controllo delle risorse economiche soprattutto quelle che provenivano dalla fertile Valle del Nilo, si può dire che inizi la vera civiltà egiziana.

Lo stato burocratico portò alla necessità di avere un detentore di poteri illimitati: un sovrano-faraone che nel 2650 avviò la III Dinastia o "Antico regno" che si protrasse fino al 2480.

Menfi che già nelle dinastie precedenti era una splendida città ebbe una migliore definizione urbanistica, fu munita di difese militari, centro di traffico fluviale oltre che centro di costruzione di imbarcazioni destinate alla navigazione sul Nilo.

A Menfi venne costruito il primo Serapeo, in granito, destinato a raccogliere, in grandi sarcofaghi, i Tori Sacri detti Api.

Inizia la costruzione delle piramidi a gradoni con portico di ingresso, cappelle e cortili; non sono presenti fregi o dipinti.

Solo con la IV Dinastia (2600 – 2480 a. C.) i monumenti storico-artistici diventano più ricercati: è il periodo di costruzione delle tre piramidi Cheope, Chefren, e Micerino e la gigantesca Sfinge.

Le tombe regali si arricchiscono, all’interno, di gallerie, di pilastri ed architravi in granito, di statue, di dipinti che narrano scene domestiche, di caccia, di pesca o scene di lotta, di conquiste, di guerre, racconti di costume, di vita, ecc…

Con la XII e XIII Dinastia inizia il "Regno Medio" (1991 – 1570 a. C.): la civiltà egiziana trascorre uno dei periodi più importanti; vengono edificati i grandi Templi di Karnak, Luxor e Medinet-Abu.

La Valle dei Re, presso Luxor, raccoglie 60 tombe con ambienti assai ricchi di suppellettili e di pitture.

La scultura raggiunge un elevato grado di qualità soprattutto nell’altorilievo e nel rilievo incavato; le opere più pregevoli sono quelle all’aperto scolpite in pietre dure nere o in granito rosso.

Altrettanto pregevoli sono le statuette in maiolica e in rame raffiguranti figure maschili e femminili, animali soprattutto ippopotami e scimmie, piante acquatiche.

Non meno pregevoli sono i lavori in oro come pettorali intervallati con pietre dure o preziose, medaglioni, gioielli in filigrana.

Per l’Egitto, però, si prepara un duro colpo: l’invasione degli Hyksos, i "pastori" che portano alla rovina un’agricoltura fiorente e ordinata insediando nella fertile Valle del Nilo una moltitudine di "signorotti" che rovesciano la perfetta macchina burocratica egiziana e che soltanto con le successive tre Dinastie (XVIII, XIX, XX) e la costituzione del "Nuovo Regno" saranno definitivamente debellati.

Sarà Tebe il nuovo centro spirituale ed architettonico.

Con l’avvento al trono di Amenofi IV (1372 a. C.) e di sua moglie Nefertiti, particolari situazioni politico-religiose favoriscono il fiorire di una nuova concezione della fede di tipo monoteistico con culto accentrato sul Dio Sole; l’arte assume un carattere più "naturalistico". Sotto la XVIII e XIX dinastia si ha una ricca produzione di pitture sepolcrali.

Anche la gioielleria assurge a vertici rimasti insuperati, ne sono ad esempio i monili provenienti dalle tombe di El-Lahun.

Il figlio di Amenofi IV e Nefertiti, Tutankhamen, trova una situazione storica diversa: è la fine della XVIII Dinastia ed è la fine di un’età esasperata di raffinatezza, splendore, perizia, capacità, virtuosismo nelle più diverse manifestazioni.

La XIX e XX Dinastia (1318 – 1085 a. C.) rivedono gli eserciti in marcia verso la Siria e la Palestina.

Sotto Ramsete (o Ramesse) II, divenuto Faraone nel 1298 a. C. (che coincide con il periodo dell’assedio di Troia) predomina il gusto per il colossale e il maestoso. Sorge il Tempio di Ammon a Karnak.

Spetta ancora a Ramsete II la consacrazione dei due Templi di Abu Simbel scavati nella pietra, rimossi nel 1966 dalla sede originaria – destinata ad essere invasa dalle acque della allora erigenda diga di Assuan – e sistemati nei pressi, su un’altura.

Dopo il 900-800 a. C., l’arte egizia conosce il periodo più drammatico della storia dovuto alla crisi economica manifestatasi con carestie, saccheggi, rivolte, scandali; nella maggior parte del paese i sacerdoti avevano acquisito più autorità degli stessi faraoni; l’esercito composto di mercenari era arbitro di ogni situazione politica; comincia l’invasione assira e la distruzione di Menfi e di Tebe; cominciano i primi influssi esterni: dalla Libia e dall’Etiopia, in un primo momento, poi, dalla Persia e dalla Siria, quindi dalla Grecia e più tardi da Roma.

 

 

 
 

 

 

 

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