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Storia dell'arte - Story of Art


 

 

Vincent Van Gogh

Vincent Van Gogh è un pittore olandese nato nel 1853, ed è uno tra i massimi esponenti del filone post - impressionista.

Il suo stile pittorico sarà poi di profondo aiuto per la nascita dello stile espressionista. È un personaggio dilaniato al suo interno, che nella società del suo tempo non riuscì a ritagliarsi un posto a lui gradito, tanto da morire giovane e suicida.

Agli inizi della sua vita Van Gogh lavorerà sia come mercante d’arte che come predicatore, in entrambi i mestieri è costretto ad abbandonare abbracciando così a ben 27 anni la carriera di pittore.

Dall’inizio di questa avventura come artista fino alla sua dipartita passeranno poco più di 10 anni, ma sarà un periodo di una ricchezza creativa e di una varietà di pittura che porteranno poi il Van Gogh a essere reputato uno tra i maggiori artisti dell’800.

La fama di questo pittore però arrivò solamente post mortem.

La particolarità della pittura di Van Gogh risiede nella sua necessità di dipingere non tanto il paesaggio con i giochi di luce che gli si presentano agli occhi, ma riuscire ad esprimere i sentimenti e le sensazioni che determinate visioni gli donavano. In questo essere artista dei sentimenti, il Van Gogh si avvicina molto alla visione pittorica di Gauguin.

La sua idea fondamentale è quella di una pittura educativa per la società, quando, dipingendo gli ultimi della società, rappresenta dei problemi sociali.

Infatti i primi anni della sua arte si collegarono ai personaggi che abitavano nella campagna olandese in cui l’artista viveva. Saranno proprio i coltivatori di patate i primi protagonisti dei suoi quadri.

Nel 1886 Van Gogh fa tappa a Parigi, dal fratello Theo, in maniera da poter comprendere meglio il pensiero che permeava l’arte impressionista, la speranza del pittore era quella di uno studio tale da poter far evolvere a pieno le sue tecniche pittoriche. Nella capitale francese, deluso dall’ambiente impressionista, l’artista si avvicinò ad uno dei padri del puntinismo, Seureat, da questa conoscenza nascerà la tecnica del pittore olandese di colorare le proprie opere con veloci e fini linee di colore, che riusciranno in maniera migliore a far comprendere il movimento degli oggetti rappresentati.

Un altro elemento di forte interesse per l’artista olandese fu la conoscenza dell’arte giapponese, la passione per la maniera orientale di rappresentare le cose, ma soprattutto i giochi di luce presenti in questa pittura, furono un ulteriore tappa di avvicinamento con il Gauguin.

Nel 1888, a causa anche di problemi di salute Vincent Van Gogh si trasferisce ad Arles, in Provenza, dove vorrebbe, insieme al suo collega Gauguin, aprire un vero e proprio centro pittorico. Purtroppo il tentativo di creare questo connubio artistico crolla miseramente per incompatibilità tra i due caratteri, causando all’artista olandese una grandissima tensione interiore.

A causa dei gravi problemi psichici sopraggiunti, Van Gogh è costretto ad entrare in manicomio, nonostante tutto anche in quel luogo continuerà a dipingere, anche se dalle tele inizia a trasparire una certa ansia e difficoltà di equilibrio, esemplificate da una grafia storta e da un’alta drammaticità delle opere rappresentate.

I posteri, conoscendo le difficoltà psicologiche del Van Gogh hanno anche utilizzato le opere del pittore per eseguire delle indagini psicoanalitiche, a voler collegare il tratto pittorico con il male oscuro del pittore.

Effettivamente la sintesi di sentimenti come angoscia, tristezza solitudine estrema che l’artista provava durante l’ultimo periodo della sua esistenza trovano una mirabile sintesi in una delle ultime opere prima del suicidio, ci riferiamo a “Campo di grano con volo di corvi”.

Per terminare possiamo definire la “lingua” pittorica del Van Gogh come una vera poesia per l’animo dove il tratto, che varia dall’estrema semplificazione quasi infantile a momenti di una pittura piena, matura fino a raggiungere una intensità unita ad una essenzialità estrema.

Nelle opere dell’artista olandese gli opposti si toccano, tra i suoi quadri si nota una certa dissonanza che rende perciò ancora più umana l’arte di Van Gogh.

 

 

 

 

 

 

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