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barbabietola da zucchero

Nome scientifico: Beta Vulgaris

Famiglia: Chenopodiaceae

Origine: Eurasia

 

La barbabietola da zucchero è una pianta della famiglia delle beta, ovvero le bietole che normalmente utilizziamo in cucina e mangiamo sulla nostra tavola.

Questo vegetale, in natura, è presente principalmente nel bacino del Mediterraneo, nell'Asia sud occidentale e nelle isole africane (geograficamente) Canarie e di Capo Verde.

Data la sua diffusione la pianta era nota già alle civiltà antiche del Mediterraneo (ovvero Romani, Greci ed Egizi) però la barbabietola da zucchero veniva utilizzata esclusivamente come verdura, come la bietola normale.

Questo specifico utilizzo prosegue per tutto il Medioevo e il Rinascimento.

Solo nel XVIII secolo, grazie agli studi del chimico tedesco Margraff, si scopre la presenza dello zucchero cristallizzato presente nella radice della pianta e si lavora per riuscire ad estrarlo.

Il perfezionamento dello sfruttamento di questo tipo di zucchero è arrivato grazie al periodo dell'epopea napoleonica. Le numerose guerre, e il blocco navale inglese sulle navi francesi, ha dato inizio a quella che viene chiamata bieticoltura (una coltivazione indirizzata specificatamente allo sfruttamento delle barbabietole per estrarre lo zucchero), soprattutto negli stati appartenenti all'impero napoleonico.

Nonostante abbia anch'essa fatto parte dei territori in mano di Napoleone, in Italia si è dovuto attendere la fine del XIX secolo per iniziare un lavoro razionale di bieticoltura. Ritardi a parte, la produzione attuale di zucchero ricavato dalle barbabietole coltivate in Italia copre circa il 90% del fabbisogno nazionale.

Nel mondo, lo zucchero proveniente da questa pianta copre intorno al 40% della richiesta del Pianeta.

Solitamente la pianta di barbabietola da zucchero ha una esistenza annuale anche se recentemente, grazie ai vari incroci e alla selezione dei semi, a livello industriale si è giunti ad ottenere un vegetale dalla vita biennale.

La raccolta dello zucchero dalla radice deve avvenire prima che le foglie si sviluppino troppo perché esiste un rapporto inverso tra la grandezza del fogliame e la quantità di zucchero presente nelle radici.

Il ciclo per la raccolta procede così: innanzi tutto il periodo della semina può essere quello che va da ottobre a novembre oppure in primavera, intorno al mese di marzo. Una volta piantata la barbabietola attecchisce immediatamente con le radici che, in una settimana circa di esistenza, raggiungono le dimensioni di 15 centimetri.

Durante il primo mese di vita la pianta inizia a mettere le foglie, che risultano essere racchiuse come in una piccola rosa. Nello stesso periodo la radice prosegue ad andare in profondità senza ingrossare i propri filamenti.

Entro i 120 giorni di vita (4 mesi) la radice arriva alla sua crescita massima, ingrandendosi più lei che la pianta esterna, caricando dentro di sé tutto il "nutrimento" utile per realizzare la crescita delle foglie.

è quindi intorno a questo periodo che si raggiunge il momento ideale per cogliere le radici ed estrarre lo zucchero. Quindi, in linea generale, la raccolta dovrebbe avvenire nei primi mesi estivi.

Parliamo ora del terreno ideale per la piantumazione delle barbabietole: possiamo dire che la pianta si adatta in maniera buona ad ogni tipo di terreno, anche se è preferibile evitare di scegliere delle terre "acide", dove si è notata una maggiore difficoltà delle piante ad attecchire. Il terreno, una volta piantate le barbabietole, non deve essere eccessivamente innaffiato, in quanto non deve ristagnare dell'acqua sulla terra in quanto non aiuta la produzione del saccarosio. L'acqua deve essere data alla pianta preferibilmente nelle ore pomeridiane, quando si inizia a notare un certo appassimento del vegetale e la comparsa di fessure nel terreno.

La coltivazione della barbabietola è ideale anche per coloro che devono preparare un terreno argilloso per il frumento in quanto l'importante crescita delle radici della barbabietola permette di avere una terra pronta ad ospitare il frumento. In generale possiamo dire che l'alternanza ideale utilizzando questa pianta è con i cereali.

 

 

 

 

 

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