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nespolo

Nome scientifico: Mespilus germanica

Famiglia: Rosaceae

Origine: Eurasia

 

Il nespolo comune (Mespilus germanica) viene annoverato tra le file delle  Rosaceae; il suo frutto è semplicemente chiamato nespola.

Il suo nome latino deriva dalla sua eccezionale diffusione in Germania.

Le nespole non possono essere pregustate durante la raccolta, ma in un secondo momento dopo averle  poste in un luogo asciutto e ventilato e fatte “ammezzire” (fermentare); ciò è causa dell'alto numero di tannini presenti.

Per il processo di fermentazione si predilige porre le nespole in cassette di legno coperte di paglia in luoghi freschi.

Per ammezzire si intende, far ammollare le nespole e mutare il loro colore da marrone chiaro al marrone scuro; si ha una trasformazione della polpa   che diviene zuccherina quasi pastosa e molle, leggermente asprigna ma gradevole al palato.

In questo modo, si possono mangiare le nespole anche se come ostacoli all'alimentazione rimangono la durezza della buccia e dei piccoli semi.

Però esiste un modo per mangiare le nespole ed aggirare la buccia e i semi, ed è quello di succhiare e inghiottire la polpa (una volta tolto il picciolo) e trattenere i semi in bocca e successivamente sputarli.

Però c'è la controindicazione di gustare le nespole appena fermentate, perché se si aspetta troppo il frutto può irreparabilmente marcire e non essere più buono.

Le nespole sono usate per preparare dessert,  mentre grazie alla precedente trasformazione si ottengono deliziose marmellate, gelatine e salse; sono utilizzate anche per la produzione di liquori e brandy e schnaps.

I frutti immaturi del nespolo sono usati a volte per rendere più chiare bevande tipo il sidro e il vino.

Il nespolo è usato come pianta ornamentale essendo resistente, rustica  e bella a vedersi;  da esso si ottiene la conciatura delle pelli grazie al tannino dei frutti immaturi, della corteccia e delle foglie; il suo legno di tonalità bruno-giallo viene utilizzato per ricavare carbone di ottima qualità oltre che impiegato in lavori al tornio.

La nespola non è un vero e proprio frutto, ma è il risultato dell'aumento di dimensioni del ricettacolo che attornia i  veri frutti del nespolo; la sua forma tondeggiante è riconoscibilissima e presenta sulla sua cima una depressione  con resti del calice; la sua buccia, per le sue caratteristiche (colore e grana) è assimilabile al cuoio.

Il nespolo è un albero a foglie caduche (che cadono in inverno) che può raggiungere un'altezza di 4-5 metri ed una larghezza superiore all'altezza e risulta essere molto resistente al freddo;  i suoi fiori bianchi ermafroditi caratterizzati da una fioritura elegante, sono molto semplici e presentano cinque petali.

La fioritura  avviene nel mese di maggio, appena dopo aver diffuso le sue foglie; i frutti sono piccoli (2-2,25 cm di diametro) con buccia grinzosa e colore marrone ricoperti a volte da una peluria.

La posizione dei rami dipende dall'età dell'albero; si avranno rami cadenti per soggetti molto vecchi e rami spinosi per nespoli giovani; i rami passano da un marrone ad un grigio chiaro.

Le foglie sono molto grandi e presentano una dentellatura solo nei pressi dell'apice; il picciolo non è molto lungo e la dimensione delle foglie è a forma ovale.

Per effetto di una peluria presente su di esse, inizialmente il loro colorito è molto chiaro ma durante la stagione autunnale un bel ramato va a sostituire l'effetto cromatico “chiaro” della peluria.

Il nespolo è una pianta autofertile e presenta un'alta percentuale di allegagione ed è adattabile a vivere  ad altitudini dell'ordine dei mille metri.

I frutti, come spiegato in precedenza, nelle loro condizioni di origine sono duri e immangiabili; solo dopo una trasformazione enzimatica sono resi commestibili.

Le zone di diffusione del nespolo comune si estendono per l'Europa Meridionale fino alla Germania e in Asia Minore; per molti studiosi, la pianta del nespolo sarebbe proprio originaria del continente asiatico.

Ultimi studi su questa pianta hanno portato alla luce l'ipotesi che il luogo di origine sia la zona caucasica, ma anche Grecia  e Iran.

In Italia, la pianta è presente nella parte settentrionale (si estende dal Piemonte al Veneto) e in alcuni paesi del piemontese essa è la protagonista di molte sagre.

Ad esempio a Farigliano (Cn) tra novembre e dicembre si svolge la festa di San Nicolao collegata alla Fiera dei Puciu (cioè le nespole); a Trinità (Cn) si svolge la “Fiera di Pocio e Bigat” (festa ripristinata dal 2000 dopo quasi 50 anni di sospensione) in cui si correlano tra di loro il baco da seta (Bigat) e il nespolo (Pocio).

Durante la festa di Trinità si può gustare una prelibatezza culinaria : il dolce farcito di marmellata ai “poci”; oltre che nella parte settentrionale della penisola italiana, il nespolo si trova anche nella parte meridionale soprattutto in Puglia dove in molti giardini di abitazioni private il nespolo è piantato e coltivato.

Le piante ottenute da seme hanno uno sviluppo molto lento e incominciano a produrre i primi frutti dal settimo anno  e sono consigliabili le nespole maturate sull'albero piuttosto che quelle “ammezzite”.

L'utilizzo di piante innestate riduce notevolmente i tempi del processo di fruttificazione; il nespolo può essere innestato su molte varietà di piante quali biancospino, cotogno, azzeruolo, sorbo e pero.

Ognuna di queste piante ha diverse caratteristiche o di impianto o di produzione come ad esempio il biancospino, adattabile ad ogni tipo di terreno mentre il cotogno non predilige terreni calcarei; dal sorbo e dal  pero si ottengono piante molto grandi.

I nespoli coltivati producono nespole di dimensioni maggiori rispetto a quelli sviluppatesi in modo naturale.

 

 

 

 

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