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CEDRO

Nome scientifico: citrus medica

Famiglia: rutacee

Origine: Asia sudorientale

 

Il cedro (citrus medica) appartiene alla famiglia delle rutacee ed insieme al mandarino e al pompelmo costituisce la base di tutti i tipi di agrumi oggi conosciuti.

La traduzione del suo nome, proveniente dalla volgarizzazione latina citrus, non è molto chiara poiché essa è il corrispettivo in italiano del nome latino cedrus che però è anche il nome della conifera; per questa ragione in alcuni libri di testo, l'agrume cedro è indicato anche come citro.

Infatti in campo artistico, nei quadri del XVII secolo è facile trovare un cedro per rappresentare una conifera perché il citrus medica veniva confuso spesso col cedro del Libano.

Ad esempio nel dipinto “l'immacolata” viene raffigurato un cedro per rappresentare  quello del Libano.

È una pianta la cui altezza può raggiungere i 4 metri mentre le sue foglie i 20 cm di lunghezza; i rametti più giovani hanno un colorito rossiccio o violetto.

I suoi fiori molto profumati, crescono in gruppi che vanno da tre fiori a dodici e pur avendo i boccioli rossastri, quando sono aperti sono di color bianco.

Il frutto del cedro è ovale quasi rotondo, di color giallino sul verde ed è grande circa 30 cm; la buccia ruvida e spessa costituisce il 70% del frutto, quindi tolta la pellicola presente tra gli spicchi e i semi solo il 30% circa è commestibile.

La consumazione fresca di tale frutto avviene molto di rado poiché la pianta del cedro produce frutti o troppo dolci o troppo aspri e quindi difficilmente mangiabili.

Le origini del cedro sono da ricercare nell'Asia sudorientale (precisamente nell'area del Buthan) mentre il suo arrivo in Europa è da ricercare in tempi passati.

Il cedro, nella nostra penisola, è coltivato e lavorato in Calabria nella fascia costiera che si estende da Diamante a Tortora e conosciuta come “Riviera dei cedri” dove è ubicata Santa Maria del Cedro luogo dove la pianta cresce naturalmente.

Nella penisola italiana la presenza del cedro è già descritta da Plinio il Vecchio nella “Naturalis Historia” con il nomignolo di “mela assira” e il suo utilizzo non era culinario ma  repellente per cacciare via gli insetti.

Ora è coltivato in India (in alcune zone la sua crescita è spontanea), Medio Oriente, Indonesia,USA, Brasile e Australia.

Il cedro viene utilizzato in campo medico per ottenere dalla pianta, l'olio essenziale (corretta con l'olio di cedrina perché facilmente soggetta al degrado)  mentre in campo analcolico per la produzione di bibite e frutta candita.

La cedrina (citrus medica citrea gibocarpa) viene utilizzata unicamente per ricavare l'essenza e data la scarsa freschezza del cedro come frutto si è cercato di utilizzare altre varietà di cedro in campo industriale.

L'olio essenziale ottenibile dalla cedrina è costituito da terpeni, limonina e citrale ed ha un forte odore di cedro; a differenza dell'essenza del cedro originale, quello della cedrina rimane limpido.

Spesso la cedrina viene preferita alla coltivazione del cedro per le ragioni precedentemente elencate.

Un'altra varietà di cedro è il cedro giudaico o etrog (citrus medica var. ethrog), usato dal popolo ebreo nella Festività dei Tabernacoli; viene coltivata in Etiopia, Grecia, Israele e nella Riviera dei Cedri.

L'albedo dei frutti del cedro giudaico, a differenza degli altri agrumi, risulta commestibile; il frutto è utilizzato per la realizzazione di bibite analcoliche.

Nei frutti  del cedro è presenta una peculiarità denominata “mano di Buddha” che consiste nello sviluppo indipendente di ogni spicchio; ciò causa una formazione irregolare in protuberanze simili alle dita di una mano ed  per questo che gli orientali denominarono il frutto mano di Buddha.

Gli esperti della coltivazione cercano di favorire questo sviluppo irregolare perché tale processo favorisce la formazione e lo sviluppo della buccia che è la parte più utilizzabile industrialmente, ma senza buoni risultati perché tale sviluppo non ha uno schema logico e sembra incontrollabile.

Varie sono le tipologie di cedro coltivate in Italia : in Calabria viene coltivato il Cedro liscio di Diamante, in Sicilia quella bitorzoluta mentre in Campania c'è una varietà molto acida e una grossa e molto dolce.

La mano di Buddha si differenzia dal limone digitato perché la sua formazione è di natura  interna mentre il limone digitato è causato da un fattore esterno ovvero l'acaro delle meraviglie.

Nelle feste popolari, il cedro viene venduto a Forlì durante la festa dedicata al Santo Servita Pellegrino Laziosi che si svolge il 1° Maggio mentre a Bibbona (Livorno) questo agrume viene festeggiato a Pasquetta per ricordare l'utilizzo di questo frutto come antico dazio.

 

 

 

 

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