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BONSAI

 

La traduzione della parola giapponese "Bonsai" significa: "piantato in vaso piatto" in quanto già con tale tecnica colturale la pianta assume dimensioni ridotte rispetto alla pianta coltivata in terra ma, la traduzione letterale non rende al meglio il concetto di bonsai; infatti, non tutti gli alberi coltivati in vaso sono dei bonsai; nell’uso corrente e moderno la coltivazione dei Bonsai rientra in quell’arte antica ed avvincente che consente di ottenere delle piante in miniatura con tutte le caratteristiche e le proporzioni delle piante normali.

In linea generale, tutte le piante arboree potrebbero essere coltivate a "bonsai", però i migliori risultati si hanno con le piante che hanno foglie piccole e internodi ravvicinati; i generi botanici più utilizzati, come piante da esterno, sono: acero, bagolaro, cipresso, faggio, ginepro, larice, melograno, olivo, olmo, pino, quercia, tasso; tra le piante da interno, i migliori risultati si hanno con i ficus.

Per chi volesse cimentarsi nella coltivazione e cura di un bonsai è opportuno sapere che questa tecnica colturale ha lo scopo di creare una pianta cercando di rispettare lo sviluppo naturale che la stessa pianta ha in natura; per fare ciò, occorre osservare l’andamento del tronco e la disposizione dei rami e delle foglie che la specie prescelta ha nella sua crescita naturale.

Nella fase di formazione e in quella successiva di mantenimento è necessario effettuare degli interventi per conferire o mantenere la forma desiderata. A tale riguardo le operazioni da effettuare sono:

l’applicazione del filo metallico (rame o alluminio anodizzato) che ha lo scopo di far assumere ad un ramo la forma desiderata; l’applicazione del filo metallico è temporanea e variabile secondo la velocità di crescita della pianta;

la potatura cioè il taglio di rami o di parti della pianta sia per un migliore sviluppo e sia per contenere la pianta stessa; come avviene in natura, la potatura può essere "legnosa" quando risulta necessario tagliare rami o altre parti legnose della pianta (operazione di fine inverno), "verde" quando viene applicata sui germogli della pianta (operazione di fine primavera) per consentire alla pianta di produrre una vegetazione più compatta;

il taglio delle radici da effettuare prima della ripresa vegetativa della pianta ed ha lo scopo di frenare lo sviluppo della pianta.

Per effettuare tutte queste operazioni è necessario disporre dell’attrezzatura idonea: forbici, tronchesi sia a taglio obliquo e concavo sia a taglio semisferico-concavo, coltelli speciali, filo metallico, mastice cicatrizzante, …

Un’importanza da non sottovalutare rappresenta anche la scelta del vaso-contenitore del bonsai; le dimensioni devono essere proporzionate alla grandezza della pianta ed anche il materiale di cui è fatto il vaso, può avere la sua importanza: di solito i vasi smaltati sono riservati alle piante che durante il periodo invernale sono completamente spoglie, mentre quelli non smaltati (terracotta) sono riservati alle piante sempreverdi.

Infine, il rinvaso del bonsai si effettua, di solito, ogni due anni per le piante latifoglie e ogni 2-3 anni per le conifere; il terriccio da utilizzare sia per l’impianto del bonsai e sia per il rinvaso deve essere ricco di sostanze organiche e deve garantire un buon drenaggio.

 

 

 

 

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