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Cocomero - Anguria

Nome scientifico: Citrullus Lanatus

Famiglia:

Origine:

 

Il cocomero, o anguria, è un frutto da una storia antichissima, noto all'uomo fin dai tempi degli antichi egizi. Il Citrullus Lanatus, questo il nome scientifico del frutto, è una pianta presente naturalmente soprattutto nell’area sud africana.

L'areale del cocomero è stato espanso, fin dai primi secoli dopo Cristo, in tutti i territori dell’Impero di Roma. In ogni caso, proprio perché profondamente apprezzato un po’ da ogni persona, questo frutto ha un nome differente in ogni regione uno vada. Al centro Italia è noto principalmente come Cocomero, mentre al Nord Anguria, nel sud, per la precisione nei pressi di Barletta, viene chiamato saracino, probabilmente per il grande apprezzamento che questo frutto ha ottenuto dai popoli arabi.

La pianta, a vederla è molto semplice, ovvero è composta da un fusto ramificato che può essere molto lungo, arrivando anche alla notevole dimensione di 5 metri. È composto da foglie grandi e pelose di colore verde tendente al grigio. Le radici principali tendono ad andare in profondità, mentre quelle secondarie tendono ad allargarsi per molto spazio restando però in posizione principalmente superficiale.

La maggior parte delle piante di angurie hanno, al loro interno, sia fiori maschili che femminili, i quali compaiono, sulla pianta, nell’ordine in cui li abbiamo elencati.

Il fiore femminile è di colore giallo e tende ad aprirsi la mattina presto.

Solitamente, in natura, le piante di cocomero tendono a fecondarsi con l’ausilio degli insetti impollinatori.

Il frutto arriva a maturazione dopo circa un mese e mezzo dall’impallinatura. La forma di un cocomero varia dallo sferico al cilindrico, prendendo un po’ tutte le combinazioni possibili. La circonferenza del frutto maturo raggiunge una dimensione media di 50 centimetri, mentre il peso medio si aggira sui 10 chili.

La corteccia del cocomero aiuta a conoscere il livello di maturazione del frutto. Quando ha uno strato ceroso sopra, il frutto non è ancora maturo mentre quando ottiene il colore verde scuro e la corteccia è liscia, il cocomero è maturo. La polpa è di colore rosso, ed assume tonalità più accese nei pressi del centro del frutto. La parte più interna, inoltre, è quella maggiormente ricca di zuccheri, e quindi quella maggiormente saporita. Quindi più si mangia verso la buccia, più insipido sarà il sapore del cocomero. Questo è dovuto anche alla composizione di questo frutto. Il 90% della polpa è composta da acqua, il resto sono principalmente zuccheri.

I semi, che si trovano all’interno della polpa, sono solitamente, quando sono giunti a maturazione, di colore nero.

In ogni caso il cocomero è una pianta tropicale, infatti, se la pianta riesce a vivere a temperature superiori ai 25 gradi, l’intero processo vitale e riproduttivo dell’anguria è velocizzato. Ciò dimostra, al contrario, la grande sofferenza della pianta alle basse temperature. Da ciò deriva che i cocomeri vanno seminati principalmente a marzo inoltrato, meglio ad aprile. Se si rispetta questa scadenza per la semina, la raccolta dei frutti avviene tra la fine di giugno e i primi di luglio.

Per comprendere se il cocomero sia maturo o meno, oltre al trucco della corteccia citato prima, possiamo dare altre indicazioni, in quanto spesso è molto difficile distinguere un frutto maturo da quello immaturo.

Per prima cosa possiamo controllare di che colore sia la parte del frutto che tocca terra: se questa porzione di buccia tende al giallo, l’anguria è pronta per essere colta. Inoltre controllare se tende a divenire secco sia il peduncolo che il cirro. Termina la serie di indicazioni, il classico suono che si ottiene “bussando” il cocomero: se il suono che si ottiene è cupo e sordo, il cocomero è pronto per essere raccolto.

È anche una pianta piuttosto resistente, che si adatta a quasi tutti i diversi tipi di terreno, l’unica preucazione è quella di non mettere le piante in terreno che subiscono molto il vento, in quanto i forti refoli potrebbero rompere la pianta.

Un altro importante accorgimento da tenere a mente è che la pianta di cocomero consuma una grande quantità di acqua, quindi è necessario annaffiare questo vegetale in maniera molto accurata.

Per una migliore degustazione del cocomero è consigliabile mangiarlo lontano dai pasti.

 

 

 

 

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