Nome scientifico: Salix

Famiglia: Salicaceae

Origine: Europa

Pianta tipica dei luoghi umidi delle regioni temperate; può raggiungere dimensioni diverse secondo la specie (da 6 a 25 metri di altezza); la sua corteccia appare screpolata soprattutto nelle piante adulte; ha foglie allungate od ovali con breve picciolo, stipolate, più o meno argentate nella pagina inferiore; i fiori giallo-verdastri, dioici, sono riuniti in amenti, setosi; il fiore maschile si presenta con due stami e una ghiandola nettarifera, quello femminile è ridotto ad un pistillo, protetto da una scaglia cigliata e caduca; il frutto è una capsula glabra che si apre in due valve e contiene numerosi semi cotonosi.

Il Salice cresce bene nei luoghi umidi, lungo gli argini, in prossimità di laghi, stagni e corsi d’acqua.

Tra le circa duecento specie di salici, quello più comune per la maggiore mole e per la presenza allo stato spontaneo è il Salice bianco (Salix alba); una specie coltivata e molto nota è, invece, il Salice piangente (Salix babylonica) con i suoi folti rami decombenti.

Già nell’antichità erano note le proprietà medicinali delle foglie e degli amenti del salice per la preparazione di specialità contro l’insonnia, dal XVII secolo veniva utilizzata anche la corteccia come febbrifugo.

Oggi, è scientificamente provato che le virtù medicinali del salice bianco sono dovute all’alto contenuto di acido salicilico che costituisce il componente principale della più che nota aspirina.

Infatti, il glucoside salicina, insieme al tannino e ai sali minerali, contenuti nel salice, conferiscono proprietà analgesiche, antireumatiche, antispasmodiche, febbrifughe, sedative, astringenti, toniche, emostatiche.