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IDROCOLTURA

Chiamata anche coltura idroponica, è il metodo di coltivazione che consente alle piante di crescere e svilupparsi in acqua, sciogliendo in essa le sostanze nutritive, eliminando la terra; questo metodo dimostra che la terra non è necessaria alle piante per vivere, mentre lo è l’acqua, l’aria, le sostanze nutritive, la luce

Il vantaggio fondamentale dell’idrocoltura è che le piante possono provvedere autonomamente alla necessità di acqua senza avere l’obbligo di ricorrere alle annaffiature; altri vantaggi sono di un rallentato sviluppo della pianta e delle radici, per questo il rinvaso può essere meno frequente nel tempo; la eliminazione di malattie e parassiti tipici della coltivazione in terra.

Anche se nelle forme più semplici è sufficiente disporre di un vaso di vetro e di un po’ di acqua, molte piante, per potersi adattare e sviluppare nel migliore dei modi, hanno bisogno di vasi appositamente studiati per questo tipo di coltivazione e di materiali che consentano la sopravvivenza.

I contenitori ideali sono composti di due vasi: uno più grande fornito di misuratore del livello dell’acqua e uno più piccolo, interno al grande, da riempire con argilla espansa, oppure perlite, vermiculite o lana di roccia dove alloggiare la pianta; tutti i citati materiali sono sintetici ed hanno le molteplici proprietà di trattenere l’umidità, di creare un buon rapporto acqua-ossigeno necessario ad un miglior scioglimento delle sostanze nutritive, di fornire sostegno alle piante ed ancoraggio alle radici.

Non tutte le piante sono adatte all’idrocoltura e alcune piante sono più adatte di altre; sono da evitare tutte quelle piante che sono soggette a marcescenza radicale come le piante grasse, specialmente quelle della famiglia dei cactus; fra le piante da fiore è bene evitare la idrocoltura ad alcune begonie e alla violetta africana (Saintpaulia); per alcuni bulbi, come i giacinti e i narcisi, l’idrocoltura è ideale solo se il bulbo rimane separato dall’acqua e a tal proposito esistono in commercio vasetti di vetro che consentono di appoggiare il bulbo sull’orlo e le radici, sviluppandosi nell’acqua, possono assorbire le sostanze nutritive senza che il bulbo sia a diretto contatto con l’acqua stessa; infine, le piante ideali per la coltura idroponica sono quelle che radicano con estrema facilità e si sviluppano abbondantemente in acqua come quelle dei generi: Photos, Philodendron, Dracena, Ficus, Sansevieria, Peperomia, Papiro, ….

Nella coltura idroponica il livello dell’acqua deve essere mantenuto il più costante possibile, sia se si utilizzino vasi specifici per idrocoltura e sia se si utilizzino semplici vasi di vetro; l’acqua deve essere a temperatura d’ambiente e possibilmente di rubinetto, evitando l’acqua demineralizzata, troppo povera di quegli elementi che consentono l’assorbimento delle sostanze nutritive.

In commercio esistono dei preparati, derivati da anni di studio, già pronti in grani o in tavolette o liquidi che contengono gli elementi essenziali come azoto, fosforo, potassio nonché gli elementi minerali, da somministrare, in modo graduale, ed indispensabili per il nutrimento e la vita delle piante; esistono, infine, anche dei preparati, appositamente testati, che immessi direttamente nell’acqua, permettono di diradare gli interventi di pulitura in quanto assorbono le sostanze nocive dell’acqua stessa ed evitano la formazione di alghe.

 

 

 

 

 

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