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Aliens scontro finale

Titolo originale: Aliens

Paese: USA

Anno: 1986

Durata: 131 minuti

Genere: azione, fanta-horror, thriller

Regia: James Cameron

Soggetto: James Cameron, David Giler, Walter Hill

Sceneggiatura: James Cameron

Interpreti e personaggi: Sigourney Weaver: Ellen Ripley, Michael Biehn: Dwayne Hicks, Paul Reiser: Carter J. Burke, Lance Henriksen: Bishop, Carrie Henn: Rebecca 'Newt' Jordan, Bill Paxton: Sold. W. Hudson, William Hope: Ten. S. Gorman, Al Matthews: Serg. Apone, Mark Rolston: Sold. Drake, Daniel Kash: Pvt. Spunkmeyer, Jenette Goldstein: Sold. J. Vasquez, Colette Hiller: Cpl. Ferro, Cynthia Dale Scott: Cpl. Dietrich,

Doppiatori italiani: Ada Maria Serra Zanetti: Ellen Ripley, Renato Cortesi: Dwayne Hicks, Roberto Pedicini: Carter J. Burke, Massimo Foschi: Bishop, Rossella Acerbo: Rebecca 'Newt' Jordan, Stefano De Sando: Sold. W. Hudson, Luca Biagini: Ten. S. Gorman, Glauco Onorato: Serg. Apone, Piero Tiberi: Sold. Drake, Sonia Scotti: Sold. J. Vasquez,

Fotografia: Adrian Biddle

Montaggio: Ray Lovejoy

Effetti speciali: Mark Williams

Musiche: James Horner

Scenografia: Peter Lamont

 

Il tenente Ellen Ripley è l'unica sopravvissuta dell'equipaggio Nostromo, sterminato dall'Alien uscito e sviluppatosi da un uovo ritrovato in un pianeta sconosciuto (la luna LV426) all'interno di un relitto spaziale.

Soccorsa da una nave di salvataggio, la Sulaco, Ripley scopre di essere rimasta ibernata per 57 anni e il mondo attorno a lei sembra essere mutato.

Interrogata sulle cause della strage dell'equipaggio della Nostromo, Ripley rivela la verità sull'alieno; però il suo racconto sembra pura follia e non viene creduta e considerata anche paranoica e pazza.

La cessazione dei contatti con la luna LV426, divenuta una colonia umana, induce la compagnia (la stessa che ha soccorso Ripley) ad organizzare una squadra speciale per recarsi sul luogo per scoprire cosa è successo.

Inizialmente Ripley non vuole far parte del gruppo di marines con il ruolo di consulente, ma i ricorrenti incubi sull'alieno e su i suoi defunti compagni la convincono ad unirsi alla squadra ignara di ciò che l'attende al contrario di Ripley, decisa a mettere la parola fine alla tremenda vicenda.

Seguito del fortunatissimo Alien (uscito nel 1986, incassò 85.160.248$ solo negli Stati Uniti e 98.156.207$ nel mondo ottenendo in totale ben 183.316.455$! ), questa pellicola ci mostra una nuova avventura di Sigourney Weaver nei panni del tenente Ellen Ripley che deve confrontarsi di nuovo con la razza aliena del primo film.

Il film, a differenza del primo capitolo sembra manifestare maggiore dinamismo e azione; Alien a differenza di questa seconda pellicola risentiva ancora delle influenze stilistiche degli horror vecchia maniera.

Anche lo scontro finale sembra essere giocato più sui muscoli e il confronto diretto che sulle sensazioni e i sentimenti (come nella scena finale del primo Alien).

Forse la differenza tra i due film sta nelle sensazioni trasmesse allo spettatore; nel primo l'atmosfera e l'interpretazione della situazione costituivano un qualcosa di astratto ma presente che poteva essere non “visto” ma captato sensorialmente.

Le paure, l'ansia di Ripley erano le nostre, come se le vivessimo in prima persona a bordo del Nostromo; nella seconda pellicola invece la paura per una situazione inaspettata sembra scemare (almeno per Ripley che già aveva affrontato la situazione) cedendo il posto non più alle parole ma concretamente ai fatti; qui lo scontro c'è e si vede e si può toccare con mano e sentirlo aspro e crudo, pregno di adrenalina e istinto di sopravvivenza.

Questa volta però nella caccia agli alieni la Weaver non sarà sola ma avrà l'appoggio di una squadra di marines (anche se risulterà più determinata la sola Ripley che tutto il gruppo).

Il coraggio di Ellen Ripley sembra non avere eguali; nei momenti di terrore e panico, l'unica a mantenere un po' lucidità sembra essere lei, assumendo carismaticamente il comando ed infondendo coraggio ai reduci della squadra.

Ormai i marines rendendosi conto della situazione ormai disperata incominciano a perdere i lumi della ragione e a fidarsi ciecamente della protagonista.

In questo capitolo della saga di Alien, ci viene mostrato anche il lato materno di Ripley; non solo una scorza dura pronta a far fuoco su ogni forma di vita aliena, ma anche una donna che una volta ricopriva anche il ruolo di mamma.

All'inizio del film non a caso si scopre che Ellen aveva una figlia, ora morta perché ultra sessantenne a differenza della stessa Ripley che si è conservata giovane per via dell'ibernazione; quindi in Newt (l'unica superstite della luna LV426) , Ellen rivede la figlia con cui non ha potuto passare molto tempo per via del suo stato criogenico.

Lo scontro tra Ripley e la regina aliena sembra un lotta tra due madri che si azzuffano per difendere i propri piccoli (le uova per la regina e Newt per Ripley); una battaglia in cui a prevalere sarà chi si dimostrerà più determinata a difendere con i denti la propria progenie.

Nel film come nel primo, c'è anche un messaggio che ci deve far riflettere: nella società di oggi ci possono essere molti Carter J. Burke (Paul Reiser) che con la scusa dello sviluppo e del progresso sia tecnologico che scientifico, sarebbero disposti a sacrificare molte vite umane, quelle stesse vite per cui ogni giorno milioni di persone si impegnano, in campo scientifico e tecnologico, per rendere più agevole la loro esistenza.

Nella versione director's cut, uscita nel 2000, di "Aliens – Edizione Speciale" ci sono 17 minuti inediti di scene tagliate e riproposte in lingua originale sottotitolate molto utili per comprendere il passaggio dal film "Alien" al film "Aliens scontro finale".

La director's cut è anche presente nel cofanetto quadrilogia (composto da 9 DVD) e nel cofanetto Alien Collection – Edizione Speciale 20° Anniversario (quattro film più un DVD extra).

Nel cofanetto per il 20° anniversario, ci sono scene inedite in lingua originale sottotitolate e nel cofanetto quadrilogia sono presenti il film in lingua originale con alcuni sottotitoli (con un'introduzione del regista James Cameron).

La scelta della bambina che doveva interpretare Newt, non fu facile impresa per Cameron; infatti egli cercava una bambina che rappresentasse sentimenti di tristezza e solitudine mentre tutti i bambini visionati durante i provini (circa 500), avendo già recitato in spot pubblicitari, erano portati inconsapevolmente a sorridere dopo aver recitato la battuta.

Per il ruolo di Newt si scelse una bambina che non aveva mai recitato, figlia di un'ufficiale dell'esercito di una base vicino alla location del film.

James Cameron fu molto scrupoloso e perfezionista nei confronti degli attori (anche di quelli secondari) che dovevano interpretare i componenti della squadra di marines; gli attori furono sottoposti a duri allenamenti per rafforzarne lo spirito e la disciplina e inoltre dovettero leggere il racconto di fantascienza “Fanteria dello spazio” di Robert A. Heinlein.

La puntigliosità di Cameron, fu rivolta anche alla realizzazione delle armi; i fucili ad impulsi utilizzati dai marines nel film, non sono altro che la “fusione” di mitra Thompson con fucili Franchi Spas 12 e Remington 870P; invece le mitragliatrici tedesche MG 42 adattate e posizionate su steadicam furono utilizzate per la realizzazione delle “smart gun” impugnate dai marines Drake e Vasquez.

Il caporale Hicks, interpretato da Michael Biehn, aveva già collaborato con James Cameron nella famosa pellicola del primo Terminator nei panni di Reese.

I movimenti della regina aliena non furono semplici da mimare; servirono circa sedici marionettisti ed effettisti per rendere credibile il movimento di una struttura di 4 metri realizzata dalla compagnia di Stan Winston; dei sedici tecnici, solo due si trovavano fisicamente all'interno della regina.

Una curiosità del film: durante la scena del gioco del coltello ad opera di Bishop, i personaggi nell'inquadratura si muovono ad una velocità anormale; questo perché la scena è stata girata a velocità normale e poi velocizzata per rendere più dinamico l'effetto temerario del gioco col coltello.

Premi:

  • 2 Premi Oscar 1987: migliori effetti speciali, miglior montaggio sonoro

  • 8 Saturn Award 1986: miglior film di fantascienza, miglior regia, miglior attrice (Sigourney Weaver), miglior attore emergente (Carrie Henn), migliori effetti speciali, miglior attore non protagonista (Bill Paxton), miglior attrice non protagonista (Jenette Goldstein), migliore sceneggiatura

  • BAFTA: BAFTA ai migliori effetti speciali

 

 

 

 

 

 

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