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SHREK 2

Anno: 2004

Nazione: USA

Distribuzione: UIP

Regia: Andrew Adamson , Kelly Asbury , Conrad Vernon

Sceneggiatura: J. David Stem, Joe Stillman, David N. Weiss

Costumi: Isis Mussenden

Musiche: Harry Gregson-Williams

Montaggio: Michael Andrews

 

Le festività natalizie sono da sempre sinonimo di "sfide al botteghino" per i tanti film che regolarmente escono alla fine di dicembre, ma mai come quest’anno il pubblico cinematografico si è dimostrato così risoluto nel decretare il vincitore.

Aspettato con impazienza ed emozione dagli amanti del genere, Shrek 2 ha infatti collezionato incassi da record dopo solo pochi giorni di programmazione, schizzando in cima alle classifiche come il film più visto del Natale 2004. E non poteva essere altrimenti vista la genialità con cui è stato realizzato quest’ultimo prodotto della DreamWorks, seguito per nulla scontato del tanto apprezzato "Shrek" uscito nel Giugno 2001.

La storia prosegue da dove l’avevamo lasciata, con Shrek e Fiona che tornati da un romantico viaggio di nozze partono per andare a far visita ai genitori di lei nel regno di "Molto molto lontano", e con il fido Ciucchino che, risolto qualche problema sentimentale con la sua "draghessa", decide di accompagnarli in quest’avventura.

Ovviamente la trama si snoda anche intorno ad una serie di eventi inconsueti dove all’appello spuntano altri divertenti personaggi, come il principe "Azzurro" nei panni del figlio scontroso e viziato di una fatina non proprio "buona",e l’atletico gatto con gli stivali, dal resistibile accento latino e dallo sguardo piuttosto…magnetico.

Ma la vera novità di Shrek 2, risuona ancora una volta nello spirito sarcastico degli sceneggiatori, che trasformano un cartone di animazione digitale, in una "mega" parodia del mondo dello spettacolo, coinvolgendo in un esilarante rivisitazione non solo le già citate favole disneyane, ma tutta la macchina hollywoodiana, collina compresa.

Così tra le ville lussuose di Cenerentola e Raperonzolo, può capitare di vedere Shrek anche in versione "uomoragno", salvato dalla sorte avversa da un pinocchio piuttosto coraggioso e da un perfido uomofocaccina.

Insomma quando si parla di Shrek il successo è assicurato, e ci fa piacere sottolineare come, nonostante la spietata concorrenza, continui ad essere apprezzato un genere capace di sorprenderci e farci ridere senza scadere volgarmente nella banalità.

 

 

 

 

 

 

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