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LA FINESTRA SUL CORTILE

Titolo originale: Rear Window;

Anno di Produzione: 1954

Regia: Alfred Hitchcock;

Sceneggiatura: John Michael Hayes;

Fotografia: Robert Burks;

Interpreti: James Stwewart, Grace Kelly, Wendell Corey, Thelma Ritter, Raymond Burr, Judith Evelyn, Ross Bagdasarian, Sara Berner, Georgine Darcy, Frank Cady, Rand Harper, Jesslyn Fax, Irene Winston, Havis Davenport, Marla English, Kathryn Grant, Alan Lee, Anthony Warde, Benny Bartlett, Fred Graham, Harry Landers, Dick Simmons, Iphigenie Castiglioni 

 

New York 1954: per la prima volta nella storia esce al pubblico uno dei film che avrebbe fatto la storia del cinema. Una pellicola che risulta, ancora oggi, una delle più piacevoli di tutta la storia del cinema.

Stiamo parlando dell’opera di Alfred Hitchcock "La finestra sul cortile", un film che sembra non subisca minimamente il peso degli anni trascorsi.

La trama del film ci racconta di L.B. Jeffries, detto Jeff, un fotoreporter che, costretto da una gamba ingessata a rimanere a casa per due settimane, decide di passare il tempo guardando le finestre dei vicini.

A fare compagnia all’uomo sono presenti in casa un’infermiera, Stella e la bellissima Lisa, una dona con qui Jeff non riesce ancora ad avere una stabile relazione nonostante le insistenze di lei.

Durante queste sue “visite” ai vicini succede qualcosa che fa preoccupare Jeff: sembra che nell'appartamento dei coniugi Torwald, abitata dal marito Lars,  un uomo silenzioso e burbero, e dalla moglie malata di lui, dopo i numerosi litigi, sia successo qualcosa di terribile. Infatti, secondo il fotografo, ci sono dei dettagli, nella vita in quella casa, che non collimano. Ad esempio l'uccisione di un cagnolino, l'assenza prolungata della signora Throvald, la terra smossa di recente in giardino. Rimuginando sulla situazione Jeff si convince che il vicino abbia commesso un delitto, uccidendo sua moglie.

La polizia ed un amico detective non credono a Jeff, che in compenso gode della fiducia di Lisa e dell'infermiera.

Visto il perdurare della situazione di immobilità forzata di Jeff, sono le due donne a muoversi per trovare prove che avvalorino la loro tesi, seguite sempre dallo sguardo vigile del teleobiettivo del fotoreporter.

Correndo il rischio di essere scoperta, Lisa entra di nascosto nell'appartamento di Throvald. In maniera fortunosa riesce a non farsi scoprire dall’uomo, anche se ormai l'uxoricida è a conoscenza del fatto che Jeff lo ha scoperto.

Ormai è inevitabile che i due abbiano un incontro: nonostante la lotta impari il fotografo riesce a cavarsela semplicemente rompendosi l’altra gamba: a salvare Jeff provvederà la sua amata attrezzatura fotografica.

Sfruttando la propria abilità dietro la macchina da presa, Hitchcock riesce a donarci una perfetta lezione sul linguaggio visivo, riuscendo nel film a comunicare con lo spettatore principalmente con le immagini.

Il film è tratto da un racconto di Cornell Woolrich, nella sceneggiatura collaborò con Hitchcock  J.M. Hayes.  Il risultato del lavoro effettuato per estrarre il film dal romanzo è davanti agli occhi di tutti, si tratta di un capolavoro che non è costato tantissimo ma che, grazie all’ingegno di chi vi ha lavorato, rappresenta un film che ha fatto la storia della cinematografia.

 

 

 

 

 

 

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