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Paranormal Activity 2

Titolo originale: Paranormal Activity 2

Lingua originale: inglese

Paese: USA

Anno: 2010

Durata: 91 minuti

Colore: colore

Audio: sonoro

Genere: Horror

Regia: Tod Williams

Soggetto:  Michael R. Perry

Sceneggiatura: Michael R. Perry, Christopher B. Landon, Tom Pabst

Produttore: Jason Blum, Oren Peli, Jeanette Brill

Produttore esecutivo: Akiva Goldsman, Steven Shneider

Casa di produzione: Universal Pictures

Distribuzione (Italia):

Fotografia: Michael Simmonds

Montaggio: Gregory Plotkin

Effetti speciali: Chris Corbould

Musiche: Joe Badiali

Costumi: Kristin M. BurkeInterpreti e personaggi: Katie: Katie Fatherson; Micah: Micah Sloat; Daniel: Brian Boland; Christie: Sprague Grayden; Ali: Molly Ephraim

 

Trama:

La famiglia composta dalla madre Christie (sorella di Katie), dal neonato Hunter, dal padre Daniel e da Ali, figlia di quest'ultimo avuta dal precedente matrimonio, si trasferisce in una nuova casa.

Dopo aver trovato la propria abitazione sottosopra, forse per opera di ladri, decidono di installare un sistema di allarme costituito da svariate telecamere installate in tutta la casa.

La convivenza nella grandissima casa sembra procedere tranquillamente fino a quando incominciano a verificarsi strani fenomeni come rumori molesti durante la notte.

Le immagini riprese dalle telecamere di sorveglianza portano alla luce un terribile segreto...

Le presenze che infestano la casa sembrano concentrare le proprie attenzioni sul piccolo Hunter...

 

Recensione:

La pellicola inizia con ritmi blandi e pacati, sulla stessa frequenza d'onda del primo capitolo della saga dei fenomeni paranormali ripresi amatorialmente tramite videocamera.

La narrazione ci mostra le vicende legate ad un'entità che tormenta la famiglia della sorella di Katie (protagonista della prima pellicola “Paranormal Activity”); cronologicamente i fatti precedono proprio le disavventure di Katie e Micah e poi riprendono subito dopo la fine del primo Paranormal Activity.

La differenza sostanziale che caratterizza questa pellicola rispetto alla prima è un ritmo più statico e tranquillo, cioè meno frenetico e poco pragmatico; forse la sceneggiatura ha voluto incentrare la vicenda su un neonato (Hunter) e ciò ha comportato riprese più lente per documentare i passi fatti da un neonato all'interno della casa.

Di solito tematiche horror o di suspence incentrate sui bambini rendono le vicende narrate ancora più tetre e spaventose; l'innocenza fanciullesca utilizzata e rappresentata in chiave thriller incute un senso di terrore negli spettatori maggiore di qualsiasi altro elemento costituente una trama horror.

L'azione concreta del film si concentra quasi tutta verso la fine e si riesce a intuire e capire il perché della presenza demoniaca che tormenta i protagonisti sia nella prima e seconda pellicola.

Come nel primo capitolo anche qui si gioca sulle riprese fatte con la videocamera e soprattutto con le immagini da capogiro che danno la sensazione di stare sopra alle montagne russe di un luna park.

Però in alternanza a tale scene, la pellicola contiene moti momenti statici imperniati sul cinema parlato (dialogo tra gli attori, quasi sempre di giorno).

Le riprese contrappongono spesso immagini scure a fotogrammi chiari, influenzati dai giochi di luce che variano la cromia delle scene, rese vive a volte dai rumori e dalle manifestazioni concrete delle presenze.

I momenti diurni sembrano avere poca rilevanza e ricoprono il ruolo di interconnessione con quelli notturni, fondamentali per lo svolgimento della narrazione filmica; di giorno l'azione è totalmente assente e lascia il posto ai dialoghi (anche se semplicissimi e non complessi) instaurati tra i vari protagonisti.

Gli sceneggiatori insieme al regista hanno voluto spalmare la trama di questo secondo capitolo su più di due personaggi come è accaduto nel primo film; nel primo capitolo la vicenda vedeva protagonisti Micah e Katie mentre in questo film ci sono quattro personaggi (mamma, padre, figlia e fratellino) e un animale domestico (il cane femmina Abbie).

Altri elementi presenti nella pellicola ed essenziali per renderla spaventosa sono i rumori di porte, pentole e di vari utensili o di tutto quello mostrato foneticamente e visivamente senza però far vedere realmente la presenza che tormenta i componenti della famiglia.

L'effetto più raccapricciante è sicuramente il trascinamento operato dal demone nei confronti della madre di Hunter, Christie.

Tutto il film è un prequel in cui si racconta cosa succede prima del primo Paranormal Activity e in cui si fa la conoscenza per la prima volta dei personaggi di Micah e Katie (protagonisti del primo capitolo); il finale della pellicola invece si ricollega cronologicamente alle vicende successive al finale del primo film.

Come è successo con un'altra saga horror, Rec e Rec 2, anche qui l'uso dell'inquadratura amatoriale proietta lo spettatore ancor di più in un'atmosfera tetra e piena di angoscia in cui in qualsiasi istante può succedere di tutto.

Il film si annuncia un successo già dalla mole di navigatori web che si sono interessati alla pubblicità virale che ha bombardato la rete, instaurando in ogni fan online quella giusta curiosità necessaria a spingerlo nelle sale all'uscita della pellicola.

Come recita il detto “non c'è due senza tre”, sicuramente l'enorme successo partorito da queste due pellicole porterà ad una terza “gravidanza”.

 

 

 

 

 

 

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