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STAR WARS EPISODIO II: "L’attacco dei cloni"

Titolo originale: Star Wars: Episode II - Attack of the Clones

Nazione: USA

Anno: 2002

Regia: George Lucas

Sceneggiatura: George Lucas, Jonathan Hales

Cast: Hayden Christensen, Ewan McGregor, Natalie Portman, Christopher Lee, Samuel L. Jackson.

 

"La Guerra dei Cloni" si potrebbe definire come l’ essenza del cinema allo stato puro, un lavoro impeccabile reso tale dall’uso della tecnologia in digitale, senza il ricorso alla cara vecchia pellicola.

La fantasia si mescola alla fantasmagorica ricerca di intrattenimento verso un pubblico esterrefatto da tanta perfezione. Tutto è pensato per annullare quel limite tra finzione e realtà per trascinare il pubblico nell’universo di Guerre Stellari, tra pianeti sconosciuti, mostruose creature, esplosioni frastornanti, e spettacolari combattimenti.

Ogni colore, ogni azione è riprodotta intensamente anche grazie ad una colonna sonora a dir poco travolgente: Dolby Digital 5.1 EX per un impatto emotivo di rara portata ed una pressione sonora costante e coerente in ogni singolo tratto.

Lucas, sostenitore accanito di una cinematografia votata all’intrattenimento intelligente, ha avuto anni ed anni a disposizione per ricostruire gli antefatti della prima trilogia, ma in questo nuovo episodio non c’è dubbio che abbia voluto riversare tutto il suo talento nella ricerca di nuove e più efficaci tecniche d’impatto, trasformando quello che poteva essere un semplice film, in un gioiellino di due ore e quindici minuti.

Gli attori, perfettamente interagenti con questo mondo fittizio, davanti alla magia del digitale sembrano voler rivendicare il loro diritto di esistere, essendo gli unici soggetti a non essere il frutto di complesse alchimie tecnologiche. Sono dunque molto bravi ad immedesimarsi nei loro personaggi, sapendo anche aggiungere importanti pennellate all'affresco della storia. In particolare Hayde Christensen ha saputo dare una prova veramente meritevole, mettendo in rilievo in maniera straordinaria la doppiezza di Anakin, ancora profondamente intriso di buoni sentimenti ma al contempo già incline a quella malvagità che caratterizzerà Darth Vader.

Sono passati 10 anni dagli avvenimenti descritti ne "La Minaccia Fantasma", e il piccolo Anakin è diventato un giovanotto di 19 anni, mentre Amidala non è più regina, ma Senatrice di Naboo.

La Repubblica è in subbuglio: molti sistemi stanno accarezzando l'idea di separarsi, utilizzando, se necessario, anche la forza. Il Senato non sa come replicare a questa sorta d'insurrezione, visto che per più di 1000 anni ha regnato la pace, e gli unici a difendere la Repubblica stessa e i suoi ideali sono stati i cavalieri Jedi, ormai ridotti a un numero molto esiguo. Non esiste esercito né forze armate.

Il Senato, messo di fronte all'emergenza ribelle, deve decidere se votare per la creazione di un contingente armato con il quale stroncare sul nascere le idee separatiste, o tentare ancora la strada del dialogo, auspicata dalla Senatrice Amidala che, contraria alla creazione dell'esercito, viaggia verso Coruscant per appoggiare, con la sua forte influenza, quella parte di Senato che è ancora favorevole alla soluzione pacifica.

la trama ricca di intrighi, menzogne, agguati, inseguimenti e battaglie,non è priva nemmeno di colpi di scena, e fa da scenario alla nascente storia d'amore tra i due giovani, futuri genitori di Luke e Leia.

Unica nota di demerito per questo film, va forse alla sceneggiatura che manca di battute fulminanti e di una corretta concatenazione degli eventi: per un lungo tratto si accavallano le vicende di Obi-Wan Kenobi sul pianeta dei cloni, l’amore tra Amidala e Anakin Skywalker, e poi ancora le ricerche di Obi-Wan Kenobi sul pianeta di Dooku e il ritorno di Anakin nella terra natia.

Nonostante questo, i riferimenti ai film passati (ma in realtà futuri, secondo la cronistoria della Galassia) sono studiati con cura e molto precisi, tanto da dare l'impressione di essere davvero di fronte ad avvenimenti successi tanti anni prima rispetto alla storia che già conosciamo.

Il film non ha un finale vero e proprio, ma una sospensione della storia in attesa dei futuri e agognati sviluppi.

 

 

 

 

 

 

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