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			Pirati 
			dei Caraibi: la maledizione del forziere fantasma 
			
			
			Titolo originale:  
			Pirates of the Caribbean: dead man's chest  
			
			Nazione:  
			U.S.A.  
			
			Anno:  
			2006  
			
			
			Regia:  
			Gore Verbinski  
			
			
			Cast:  
			Johnny Depp, Orlando Bloom, Keira Knightley, Naomie Harris, Bill Nighy, 
			Geoffrey Rush  
			
			Produzione:  
			Jerry Bruckheimer  
			
			Distribuzione:  
			Buena Vista    
			
			Lo avevamo conosciuto ne La maledizione 
			della prima luna il pirata Jack Sparrow, ed a dispetto del suo nome 
			così imponente, misterioso e temibile, si era rivelato un lupo di mare 
			decisamente fuori dagli schemi. 
			
			Bizzarro, eccentrico furbo e soprattutto 
			scorretto, Sparrow aveva conquistato e divertito a tal punto il pubblico 
			cinematografico, che un secondo capitolo sulla sua storia era quasi 
			inevitabile.  
			
			Così dopo il successo del primo film, 
			è arrivato anche il sequel, firmato ancora una volta dalla coppia Ted 
			Elliot e Terry Rossio, e con la regia di Gore Verbinski, che aveva già 
			diretto La maledizione della prima Luna ed altri film di successo 
			come The Ring e The Mexican. 
			
			Ne I pirati dei carabi: La maledizione 
			del forziere fantasma, ritroviamo tutto il vincente equipaggio del 
			primo film, parte integrante della formula di successo, anche se i personaggi 
			decisamente cresciuti nei rispettivi ruoli, mostrano più affinità ed 
			ironia rispetto agli esordi. 
			
			Nel primo capitolo, di quella che si prospetta 
			sarà una trilogia, avevamo lasciato la giovane aristocratica Elizabeth 
			Swann, interpretata da Keira Knightley ed il suo giovane innamorato  
			Will Turner (Orlando Bloom),  ad un passo dalle nozze, lontani 
			dal Capitan  Jack Sparrow fuggito verso la libertà, a bordo della 
			sua Perla Nera, strappata al malvagio Capitano Barbossa. 
			
			Ora i promessi sposi sono però nei guai, 
			e dopo essere stati arrestati e separati, si ritrovano ancora al fianco 
			del pirata Sparrow per un’altra missione, che li vede nuovamente tra 
			le acque agitate del mare dei Carabi, in uno scenario dove non mancano 
			assi scricchiolanti, pericoli imminenti e isole bellissime ed incontaminate, 
			dove  si celebrano strani rituali Voodoo. 
			
			Questa volta ciò che la ciurma deve trovare 
			è un cuore, o meglio il forziere nascosto che contiene il cuore, o meglio 
			la chiave che apre il forziere che contiene il cuore del leggendario 
			Davy Jones, padrone degli oceani e comandante dell’Olandese Volante, 
			il vascello fantasma che fa incetta di navi trascinando negli abissi  
			le anime degli interi equipaggi.  
			
			In un vortice fatto di inseguimenti e 
			fughe, promesse e tradimenti, a farla da padrone sarà ancora una volta 
			lui il capitano Jack Sparrow, impavido quanto timoroso, spavaldo quanto 
			bugiardo, che con le sue movenze misurate, le sue espressioni forbite 
			che anche in situazioni disastrose lo portano ad esprimere tutta la 
			sua angoscia in un pacato “Mannaggia”, non si farà scrupolo di usare 
			tutto e tutti pur di salvare la pelle, o in questo caso l’anima venduta 
			13 anni prima proprio a Jones, per riscattare la sua nave. 
			
			L'azione si svolge dirompente per tutta 
			la durata del film, è veloce, inaspettata a volte carica d’ansia e ricca 
			di invenzioni e colpi di scena che impediscono al pubblico di allentare 
			l’attenzione anche solo per un minuto.  
			
			Ma forse è proprio questo il segreto di 
			tanto successo, una trama mai banale dove l’umorismo anche nero, regna 
			sovrano, dove l’avventura  tenuta costantemente in sospeso sul 
			filo dell’imprevedibilità, per una volta non ruota intorno ad un eroe 
			perfetto nella sua forza o nella sua innocenza, ma attorno ad un protagonista 
			che fa della sua imperfezione un’affascinante arma a doppio taglio. 
			
			Eclettico, seduttore, acuto ed ingegnoso 
			Jack Sparrow infatti non si svela mai completamente, ed anche in questo 
			film non si può dire mai di conoscerlo fino in fondo. 
			
			Jonny Deep, impeccabile ed impareggiabile 
			prima che uscisse questo secondo film, aveva dichiarato di aver lavorato 
			molto sul suo personaggio, perché voleva che Sparrow, rimanesse nella 
			mente di un bambino di 7 anni esattamente così come nella mente di un 
			adulto di cinquanta; voleva cioè che fosse chiaro a tutti che le storie 
			sui pirati, possono ancora avere successo e conquistare gli spettatori, 
			basta solo eccedere nella fantasia e trovando però un personaggio capace 
			di mostrare tanto la sua intelligenza quanto i suoi mortali ed accattivanti 
			difetti. |