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MADAGASCAR

Anno: 2005

Nazione: Stati Uniti d'America

Distribuzione: UIP

Regia: Eric Darnell, Tom McGrath

Sceneggiatura: Mark Burton, Billy Frolick, Eric Darnell, Tom McGrath

Musiche: Hans Zimmer

Montaggio: H. Lee Peterson, Mark A. Hester

 

I creatori della DreamWorks Pictures ci riprovano, e dopo il successo ottenuto con Shrek e Shark Tale, arriva sugli schermi cinematografici una nuova commedia d’animazione: Madagascar.

Questa volta a fare da scenario non ci sono paludi incantate o fondali sottomarini, non ci sono orchi che salvano principesse prigioniere in castelli fiabeschi e nemmeno pesciolini rap assetati di fama.

Siamo semplicemente a New York, nello zoo più esclusivo della città, dove un leone di nome Alex, e i suoi 3 amici la zebra Marty, l’ipocondriaca giraffa Melman e l’ippopotamo Gloria, trascorrono le giornate divertendo schiere di curiosi visitatori con le loro esibizioni. Amati dai bambini e coccolati dal personale del parco zoologico i 4 amici conducono una vita agiata, ricca di comfort e priva di pericoli.

Ma si sa, a lungo andare la solita routine stanca, e così se pasti abbondanti e vista privata su Central Park sembrano essere l’ideale per Alex, Melman e Gloria, per Marty sono solo il simbolo di una prigione dorata. Nato in cattività come tutti gli altri abitanti dello zoo sente infatti il bisogno di scoprire la sua vera natura, di lasciare la metropoli e tuffarsi in una grande avventura. Ad aiutarlo involontariamente nel suo sogno, una banda di pinguini decisi a tornare al Polo Nord, che scavano un tunnel sotterraneo tra i recinti dello zoo. Marty dunque scappa e nella sua fuga alla ricerca del mondo che non ha mai visto finisce per coinvolgere anche i suoi 3 amici, per nulla intenzionati ad assecondare la follia di un pazzo "bicromatico". Tra una rocambolesca corsa in metropolitana, "impercettibili" incomprensioni con i "sapiens"ed un estenuante viaggio in nave che "misteriosamente" non riesce a concludersi sulle coste africane come dovrebbe, i 4 amici si trovano improvvisamente catapultati sulle bianche spiagge dell’esotica isola di Madagascar. Qui non trovano solo tutta la "natura" che Marty disperatamente cercava, ma si imbattono anche nelle stranezze di un gruppo di lemuri, comandati da un re eccentrico con la passione per il ballo e la musica da discoteca.

Citazioni filmiche e una colonna sonora accattivante rendono Madagascar una miscela esplosiva ironica e creativa, travolgente nella prima parte e forse troppo disneyana nella seconda, dove la leziosa riflessione sul tema dell’amicizia rischia di appannare quella più marcata sulla libertà, un valore prezioso ed ambito che davanti a prove ardue e sconosciute può suscitare anche angosce e timori.

E proprio a difesa della libertà degli animali Madagascar è stato aspramente criticato dagli animalisti italiani, che condannano l’immagine idillica dello zoo presentato nel film dove paradossalmente, passa per follia il desiderio di vivere nella natura invece della voglia di restare tra le quattro pareti di un recinto. Un messaggio distorto ha dichiarato la direttrice del settore Cattività degli Animalisti Italiani Ilaria Ferri, che rischia di confondere i bambini nella loro conoscenza sugli animali.

Al di là delle critiche più o meno condivise, Madagascar piace e sembra essere apprezzato anche per il nostalgico ritorno ai disegni in stile anni ’30 e ’40, che rendevano, a dispetto di ogni tecnologia digitale, il cinema di animazione unico nel suo genere.

Sulla scia degli altri grandi successi DreamWorks, anche questa pellicola si prepara dunque a raccogliere il consenso di spettatori di ogni età, conciliando l’intramontabile desiderio delle storie a lieto fine, con il senso concreto e reale della legge della natura, capace di risvegliare nonostante lo zampino dell’uomo anche l’istinto più recondito.

 

 

 

 

 

 

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