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SUPERMAN III

Origine: Regno Unito

Anno: 1983

Durata: 125'

Produzione: Pierre Spengler, Ilya Salkind, Robert Simmonds

Regia: Richard Lester

Sceneggiatura: David Newman, Leslie Newman

Fotografia: Robert Paynter

Montaggio: John Victor-Smith

Effetti speciali: Colin Chilvers, Martin Gutteridge, Brian Warner

Musiche: Ken Thorne, John Williams, Giorgio Moroder

Scenografia: Peter Murton

Costumi: Evangeline Harrison

Cast: Christopher Reeve, Richard Pryor, Jackie, Marc, Annette O'Toole, Annie Ross, Pamela Stephenson, Robert Vaughn, Gavan O'Herlihy, Margot Kidder

 

Ross Webster, ricco uomo d’affari, cerca in ogni modo di conquistare il pianeta Terra. Per riuscire nei suoi piani, cerca la complicità di un genio dell’informatica, Gus Gorman. L’unico ad ostacolare i piani dei due spregiudicati affaristi è Superman, l’idolo degli oppressi e degli onesti. Gus riesce a rielaborare in laboratorio un frammento di kryptonite e provoca in Superman una terribile scissione psico-fisica. Prima di fermare i due criminali, Superman è costretto a combattere con il suo alter-ego.

Terzo capitolo della Warner Bros dedicato al supereroe dei fumetti Superman. La regia è affidata ancora una volta al bravo Richard Lester; il regista continua ad umanizzare la figura del supereroe, a volte demitizzandolo con troppa ironia. Il film tende molto spesso alla farsa piuttosto che alla parodia dell’eroe; non a caso, ad interpretare il genio dell’informatica Gus Gorman, viene chiamato Richard Pryor, un brillante attore molto apprezzato nella commedia americana degli anni ’80.

Certamente il film diverte con la sua ironia e gli effetti speciali, ma non ha lo spessore del capitolo precedente. La storia introduce nuovi personaggi; tra questi Lana Lang, l’amore giovanile di Clark. Clark si trasferisce a Smalville, la città che lo ha visto crescere, per effettuare un servizio giornalistico; tra lui e Lana si ristabilisce un nuovo legame.

La trama del film risulta molto articolata, a volte con strani e poco utili risvolti. Lo sdoppiamento causato dal frammento di kryptnonite rielaborato da Gus provoca un mutazione psicofisica di Superman; ne vengono fuori due personalità distinte e contrarie: da una parte Clark continua la sua vita di sempre, dall’altra il nuovo Superman cade in uno stato di confusione mentale. In questa nuova veste, accentuata anche dalla tuta scura e sporca, Superman compie ogni sorta di gesto contrario alla sua natura: beve, si reca a Pisa e raddrizza la torre senza alcun motivo, spegne la Fiaccola Olimpica alle Olimpiadi, colpisce la stiva di una petroliera causandone la fuoriuscita di greggio, etc. A fermare questa inutile degenerazione di Superman interviene proprio Clark Kent: in una discarica di automobili scoppia una violenta lite tra i due. Alla fine Superman rinasce con una nuova tuta, pronto a porre rimedio alle scelleratezze compiute in precedenza.

Intanto il supercomputer di Gus, capace di fare qualunque cosa, sfugge ad ogni possibile controllo e si rivolta contro coloro che lo utilizzano i maniera spregiudicata. Le allusioni al pericolo dei computer non sono certo in sintonia con i temi classici di Superman.

Il film sembra abbandonare l’indagine psicologica e le tensioni narrative tipiche dei primi due episodi, per offrire nuovi intrecci e risvolti ironici.

 

 

 

 

 

 

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