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Tutta la vita davanti

Regista: Paolo Virzì;

Sceneggiatura: Francesco Bruni, Paolo Virzì;

Fotografia: Nicola Pecorini;

Musica: Franco Piersanti;

Genere: Commedia;

Produzione: Medusa film;

Cast: Isabella Ragonesi, Sabrina Ferilli, Massimo Ghini, Valerio Mastandrea, Elio Germano, Micaela Ramazzotti, Valentina Carnelutti, Caterina Guzzanti, Mary Cipolla, Tatiana Farnese, Laura Morante.

 

Il film “Tutta la vita davanti”, di Paolo Virzì, ci porta a seguire la storia di Marta (Isabella Ragonese), una ventiquattrenne siciliana trapiantata a Roma neolaureata con lode, bacio accademico e pubblicazione della tesi in filosofia teoretica.

Marta, nonostante i successi accademici, si vede chiudere in faccia le porte del mondo del lavoro, così, per sbarcare il lunario, si ritrova ad essere "scelta" come baby-sitter da una bambina, figlia di una sbandata e fragile ragazza madre, Sonia (Micaela Ramazzotti). È grazie all’interessamento di questa giovane donna insicura che Marta trova posto al call - center della Multiple, un’azienda specializzata nella vendita di un apparecchio di depurazione dell'acqua, descritto come portentoso ma nella realtà quasi inutile e difficile da utilizzare.

Da qui inizia il viaggio di Marta in una nuova e lugubre realtà: quella dei tanti giovani, rampanti, coraggiosi e "precari” italiani: in una periferia romana deserta e modernissima, lontano dal centro della città (il luogo esiste davvero così come si vede: è il posto dove sta sorgendo la Nuova Fiera di Roma), la Multiple si rivela come uno strano mondo in cui sono costretti a vivere i giovani lavoratori. Un mondo dove prima i ragazzi vengono illusi con premi e incitamenti (come ad esempio gli sms motivazionali quotidiani della capo-reparto), persuasi con training da villaggio vacanze (le coreografie di gruppo dei vari capi settori per "iniziare bene la giornata") per poi rischiare di essere puniti con eliminazioni umilianti. Un mondo che si finge sorridente ma che in realtà è distruttivo, in cui i giovani precari, pieni di speranze vengono demoliti dai capi, l’esempio più eclatante è in questo caso Lucio 2 (Elio Germano). Mentre i carnefici, Claudio e Daniela, (Massimo Ghini e Sabrina Ferilli) sono ossessionati da un’ansia per il futuro che si trasforma in folle disperazione. In questa realtà non c'è possibilità per nessuno di uscirne felice e senza problemi, e a poco servirà il tentativo dell'incorruttibile ma lontano dalla realtà sindacalista Giorgio Conforti (Valerio Mastandrea) di cambiare un mondo che sembra non voler essere salvato.

E se Marta nel finale può sedersi allo stesso tavolo con altre tre donne ferite dalla vita (una signora anziana conosciuta tramite le ricerche di persone al call – center, Sonia e la bambina) aspirando ad un mondo migliore per sé e per la bimba a cui fa da baby-sitter, lo spettatore resta un po’ con l’amaro in bocca, forse perché il film è il ritratto da una parte comico, dall’altra impietoso dell’Italia di oggi. In questo ritratto di un Paese malato, la cura, che sembra suggerirci Virzì, è quella del recuperare la solidarietà e l’affetto umano.

 

 

 

 

 

 

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