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PER UN PUGNO DI DOLLARI

Titolo: Per un pugno di dollari.

Regia: Bob Robertson (Pseudonimo di Sergio Leone).

Sceneggiatura: Sergio Leone, Duccio Tessari, Victor A. Catena

Scenografia: Carlo Simi

Fotografia: Massimo Dallamano

Musiche: Ennio Moricone

Personaggi: Clint Estwood, Gian Maria Volontè, Marrianne Koch, Josè Calvo, Wolfang Lukschy

 

Il Film “per un pugno di dollari” resta un’opera cardine della saga dei cosiddetti spaghetti – western, di cui Sergio Leone è stato genio incontrastato. La pellicola, uscita nel 1964 tra molte perplessità ed un budget ristretto, sarà un enorme successo in tutto il mondo.

E’ importante notare come né il regista né alcuni suoi collaboratori si presentarono nei titoli della pellicola con il loro nome originale, ma utilizzarono un pseudonimo americano per invogliare maggiormente il pubblico a visionare il film.

La trama raccontata nella pellicola narra di Joe (Clint Estwood), un pistolero appena arrivato nel paese di San Miguel, che cerca di approfittare delle preesistenti lotte tra le famiglie Rojo e Baxter, per prendere il loro posto nel controllo del contrabbando di armi e di alcool. Per riuscire nel suo intento, Joe soffia sul fuoco delle incomprensioni tra le fazioni rivali, nella speranza che le due famiglie si distruggano nella lotta esistente tra loro. Nonostante venga scoperto e torturato dai Rojo, il giovane pistolero riesce a fuggire e ad portare a termine il suo piano: nascosto in una bara osserva come i Rojo si sbarazzino dei Baxter. Successivamente Joe si libera anche della famiglia vincitrice della faida, uccidendo in un duello epico Ramon (Gian Maria Volontè), il capo dei Rojo.

Nella vittoria di Joe risalta soprattutto la differenza tra la forza bruta e l’ingegno, Ramon è armato di fucile, un’arma potente e il giovane eroe ha solo una pistola, sembrerebbe partire chiaramente svantaggiato. La salvezza di Joe risiede nella sua idea di indossare una specie giubbotto anti proiettili ante litteram: infatti difende il suo petto dai colpi dell’avversario con una lastra d’acciaio.

La grande novità di “per un pugno di dollari” è il maggiore spessore psicologico dei personaggi: Joe non è l’esemplare eroe ben vestito ed onestissimo che appariva nei western classici, è un eroe sporco e cattivo, sicuramente più inerente alla realtà che veniva raccontata nella pellicola e più verosimile rispetto alla natura umana.

Protagonista dell’opera è un giovane, fino ad allora semi sconosciuto Clint Estwood, che porta sul grande schermo un personaggio che diverrà leggendario. Un soggetto che poi avrà la sua evoluzione nelle altre due opere della cosiddetta “trilogia del dollaro” diretta da Leone, ci riferiamo a “per qualche dollaro in più” ed a “Il buono , il brutto e il cattivo”.

 

 

 

 

 

 

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